Le vicende recenti inerenti agli
iper-finanziamenti ai partiti e consiglieri regionali della regione Lazio e ai presunti abusi ci
hanno davvero sconcertato. E' ora di dire che tutto questo non lo sopportiamo più.
La classe politica vive ormai in un suo mondo ed è incapace
di cogliere la percezione di arroganza e di profonda ingiustizia che suscitano
decisioni come quella dell’ufficio di presidenza della Regione Lazio che aveva
autorizzato rimborsi di 100mila euro per ciascun consigliere regionale,
decisione ci teniamo a dirlo presa all’unanimità votata quindi anche
dall’opposizione che tale non si è rivelata quando si è trattato di spartirsi
la torta, come troppo spesso accade nei vari livelli amministrativi.
Tutti adesso chiedono di andare la voto ma ci chiediamo,
nella regione Lazio e purtroppo forse non solo in quella, tutte le segreterie
regionali di tutti i partiti sapevano e condividevano la situazione, non si può
neanche dire che i consiglieri erano nominati perché hanno preso decine di
migliaia di preferenze, allora perché tornare al voto subito in questa situazione per il rinnovo del consiglio regionale?
Non sarebbe meglio un periodo di commissariamento per rimettere a posto i conti e le cose
e stabilire regole chiare che impediscano che certe cose si ripetano? Non vediamo infatti la possibilità in
soli pochi mesi di un rinnovamento della classe dirigente dei partiti del Lazio.
Bisogna procedere inoltre anche un profondo rinnovamento
delle regole in merito al finanziamento della politica: sia a livello locale
che parlamentare i consiglieri, deputati ecc, ricevono un congruo stipendio che
possono e devono usare per la loro attività politica, bisogna limitare o meglio eliminare i finanziamenti ai gruppi e a
doppi incarichi, la presidenza di una commissione per esempio fa parte dei suoi
possibili compiti e non deve richiedere un ulteriore emolumento. Eliminare i
finanziamenti ai gruppi eliminerebbe la prassi dei furbetti che creano gruppi
solo per avere ritorni economici, altrimenti non si spiegherebbe perché in
tutte le amministrazioni dalla data delle elezioni a quelle delle successive
tornate elettorali proliferano divisioni e gruppi composti anche da unità
singole.
In un momento particolarmente difficile, dove vengono
chiesti ai cittadini continui e pesanti sacrifici questi sperperi di denaro
pubblico, e lo sono indipendentemente se verrà verificato oppure no un
comportamento illecito, sono inaccettabili. Il discredito che ne deriva alla
politica e alle istituzioni è gravissimo e crea conseguenze imprevedibili per
quanto riguarda la futura governabilità. I partiti e i politici attuali sono
incapaci di cogliere la drammaticità del momento, i soldi sono pochi e non
basteranno a sostenere il welfare state e una serie d’interventi che oggi
coprono molte necessità anche primarie dei cittadini.
La rabbia popolare
cresce, il punto di rottura vero arriverà o forse è già arrivato, quando i
servizi non verranno più erogati per mancanza di liquidità o quando gli enti
privati che oggi suppliscono in alcuni campi al servizio gestito dagli enti
pubblici, non potranno continuare a sostituirsi alle inefficienze dello stato.
Non è vero che "anche i politici a livello locale percepiscono un congruo stipendio": i consiglieri di zona prendono solo un gettone presenza che soprattutto viene dato dopo 3 mesi... E con un limite massimo di 11 gettoni al mese anche se si partecipa a 20 commissioni. E si amministra una zona di 200000 abitanti. Anche i consiglieri comunali guadagnano molto poco. E certi lavorano tanto per la gente.
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