lunedì 3 settembre 2012

Scandaloso pronunciamento della corte di Strasburgo

Il pronunciamento della corte di Strasburgo sulla legge 40 ci ha lasciato stupefatti per l’esplicito messaggio che contiene, di fatto non riconosce alcun diritto al nascituro che specifica non è come l’”Enfant” e legittima quindi la possibilità di selezionare la vita e cioè la selezione eugenetica Il diritto italiano viene calpestato in modo superficiale e scavalcato, la coppia non ha fatto ricorso alla nostra magistratura ma solo alla corte europea, inoltre la coppia non essendo sterile non ha diritto secondo la nostra giurisprudenza ad accedere alle tecniche di PMA, proprio per evitare una selezione degli embrioni unico scopo del ricorso. Se la condizione della coppia e le loro difficoltà devono essere considerate e bisogna umanamente farsene carico, inacettabile invece appare la decisione in nome di queste di permettere la selezione pre-impianto. Fa un certo effetto poi la motivazione della sentenza che si appella all’incongruenza con la legge 194 che consente l’aborto di nascituri affetti da malattie. A parte la superficialità che non dice il vero in merito alla legge che non da il permesso dell’aborto in base alla salute del nascituro ma solo in riferimento ai rischi per la madre, se c’è qualcosa di incoerente è la prassi e quindi in questo bisognerebbe intervenire per impedirne una tale interpretazione eugenetica. Non si capisce poi perché non è stata per nulla tenuta in considerazione la sentenza della Grand Chambre dell’autunno scorso che tutelava i diritti degli embrioni, meno male che il Governo italiano ha fatto ricorso, quando la in continuità con la sentenza che difendeva gli embrioni il ricorso sarà accettato si spera che i giornali diano la stessa rilevanza alla notizia che hanno dato a questa sentenza ideologica sul pre-impianto.

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