In questi giorni montano le polemiche e voci sul caso Boffo un caso un po strano che potrebbe essere l'apice di diversi scontri sia politici che ecclesiali-curiali.
Non possiamo che esprimere la nostra solidarietà e gratitudine a Boffo che in questi anni ha saputo far crescere il suo giornale e ha combattuto con coraggio una battaglia culturale nel difficile ambito giornalistico. Avvenire è diventatao un giornale di riferimento e una voce ascoltata.
Forse a qualcuno da fastidio o forse qualcuno in vista di un anno importante per leggi sui temi etici ed elezioni regionali vorrebbe condizionarne o diminuirne il ruolo, o forse anche all'interno della Chiesa qualcuno vorrebbe un cambio di rotta, chi da un parte e chi dall'altra, perchè anche i vescovi non sono immuni dallo schierarsi.
Il clima che quest'estate ha contraddistinto la stampa italiana su scandali veri o presunti è veramente squallido e degrada la categoria stessa.
Non ci importa sapere in merito alla vicenda di Boffo se è vero o no, non cambia nulla nella valutazione dei modi deprecabili con cui è stato attaccato. Per molto tempo si è detto che la battaglia politica era troppo personalizzata e invece negli ultimi mesi si è addirittura passati agli attacchi personali riguardanti la vita privata.
Forse come scrive Messori chi di dovere avrebbe potuto preservare il quotidiano cattolico lasciando a Boffo posizioni sempre di prestigio ma meno esposte. Le dimissioni verranno quando tutto si sarà placato.
Siamo un po preoccupati dello scontro sopra le righe nella Chiesa: non è positivo il continuo esporsi in pubblico con dichiarazioni di tipo diverso dei vari Vescovi. Come ha detto anche Bertone recentemente ancora prima del caso Boffo, la voce della Chiesa è una ed è quella del Papa, I vari interventi sulle diverse questioni dei Vescovi seppur autorevoli non rappresentano la posizione ufficiale del Vaticano e della Chiesa.
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