mercoledì 22 aprile 2009

EUROPA QUALI VALORI

L’Europa sarà per tutti luogo gradevolmente abitabile solo se verrà costruita su un solido fondamento culturale e morale di valori comuni che derivano dalla nostra storia e dalle tradizioni, dall’umanesimo come dalla fede cristiana.

Riteniamo che la cultura cristiana, la difesa della libertà religiosa e il sostegno alla vita in ogni suo stadio, possono e devono essere alla base dello sviluppo del nostro paese e dell’Europa in tutti gli ambiti, a partire da quello culturale-politico. L’esperienza dimostra che quando la verità dell’uomo è oltraggiata, quando la famiglia è minata nelle sue fondamenta, il diritto rischia di essere compromesso. La fonte ultima della legittimità e dell’autorità è il diritto naturale. Negli ultimi anni il tema della difesa della vita, dal concepimento alla morte naturale, ha assunto centralità nel dibattito politico, quindi risulta decisivo sostenerlo anche in ambito europeo. Urge riscoprire l'esistenza di valori umani e morali essenziali, che scaturiscono dalla verità stessa dell'essere umano ed esprimono e tutelano la dignità della persona: valori che nessun individuo, nessuna maggioranza e Stato potranno mai creare, modificare o distruggere, ma dovranno solo riconoscere e dovranno essere anche punto di partenza nel dialogo tra diverse culture, tradizioni e religioni.

In Europa per la prima volta è stato formulato il concetto di diritti umani.
Bisogna rendere i Paesi europei aperti ad accogliere la vita, incoraggiando i giovani a fondare nuove famiglie, agendo in questo senso sia sul piano culturale che su quello concreto del lavoro e del sostegno economico e sociale. Oggi c'è da temere, ed in Europa purtroppo è già una realtà, che possa essere esercitata una pressione occulta o esplicita sulle persone gravemente malate o anziane, perché chiedano la morte o se la diano da sé. Si tende così ad introdurre un criterio discriminante che porterà gravi conseguenze nella cultura della nostra società: non difendendo il bambino non ancora nato e il malato o l’anziano, nulla impedirà poi di discriminare gli altri “diversi” secondo un criterio utilitaristico. Siamo convinti che il diritto umano fondamentale, il presupposto per tutti gli altri diritti, sia il diritto alla vita stessa; nell’azione politica, centrale deve essere la difesa dei valori non negoziabili: vita, famiglia, libertà d’educazione. Un altro aspetto per noi decisivo è quello culturale. Attraverso la cultura si può far conoscere quanto di vero, di giusto, di bello sia stato espresso dall'uomo, riverbero della verità, della santità, della bellezza di Cristo, per poter affrontare la sfida del confronto con altre culture.

Alle elezioni europee si possono esprimere 3 preferenze. Pensiamo che ognuno di noi debba impegnarsi per esprimere e scegliere consapevolmente chi ci debba rappresentare; SCEGLIAMO una persona, un candidato, che condivide e difende i valori della vita e della cultura cristiana e fa riferimento nell’azione politica in Europa, alla centralità della persona.

venerdì 17 aprile 2009

Referendum e legge elettorale

In caso di referendum la non partecipazione è una libera espressione prevista dalla costituzione quindi è meglio non sia associato ad altre elezioni. In merito ai costi visto che non sono imminenti elezioni politiche riteniamo che si debba procedere ad un rinvio al 2010.

In merito ai contenuti, un premio di maggioranza al primo partito di maggioranza relativa comporta molti più rischi che vantaggi e non risponde alla cultura politica del nostro paese. L'attuale sistema nonostante le sue carenze, grazie allo sbarramento ha invece mostrato di portare ad una semplificazione del quadro politico e garantisce una possibile alternanza. Rimane aperta la questione delle preferenze, il referendum non la risolve. Bisogna inoltre prevedere dei correttivi rispetto al passato: non deve essere possibile candidarsi in più circoscrizioni, si deve poter esprimere una o due preferenze con circoscrizioni territoriali che rispettino una corretta rappresentatività di ogni territorio, deve essere garantita la governabilità col premio di maggioranza e come nel modello della legge per le elezioni regionali in Lombardia si consenta al vincitore di indicare direttamente una parte degli eletti scegliendo in base alle loro qualità professionali o culturali o di impegno sociale costruito nel tempo e che non è sempre corretto sottoporre ad un esito elettorale legato alle preferenze che talvolta anzi lo ostacola.

giovedì 9 aprile 2009

IL MISTERO DELLA PASQUA

“Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture ed è stato sepolto. E’ risorto il terzo giorno secondo le Scritture" (1Cor15)
Aderiamo e ci facciamo cambiare da questo annunzio di San Paolo?
Di fronte alle mie difficoltà, ansie, paure, tribolazioni, lascio a Gesù prendere su di sé tutto questo per non farmi schiacciare e per farmi salvare riacquistando così quella serenità e gioia che mi devono sempre contraddistinguere in quanto io credo nella Resurrezione di Gesù Cristo? San Paolo ci ricorda “Se Cristo non è risorto vuota è la nostra fede”. Ma cosa significa per noi? Benedetto XVI ci ricorda “non esiste una vita riuscita senza sacrificio[..] senza il si alla Croce, senza il camminare in comunione con Cristo giorno per giorno, la vita non può riuscire”. Spesso invece noi ci affidiamo alle nostre forze o cerchiamo una nostra via per trovare la felicità rimanendo poi sconfortati e tristi perché non la troviamo.
“Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me»…Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. (Gv13)
A volte anche noi facciamo fatica, come Pietro, a capire e a lasciar fare a Gesù nella nostra vita. A volte noi per primi non ci perdoniamo ma dobbiamo imparare ad affidarci a Gesù, Lui è la via della salvezza e Lui ci indica con il Suo esempio che la strada della salvezza è quella del servizio e del dono.
“E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani” (1 Corinzi 1), riflettiamo sul senso vero della Crocifissione che è il dono di Gesù che da la Sua vita per noi, uno scandalo che da senso alla morte e quindi da senso alla vita. Era uno scandalo allora ma forse anche oggi in un tempo in cui spesso non si trova il senso della vita, della sofferenza e della morte, allora è utile fermarci ad osservare un’immagine di Gesù in croce per recuperare il senso vero del dono gratuito di Dio. San Paolo sulla via di Damasco ha compreso come tutto nella sua vita sia frutto dell’iniziativa gratuita e misericordiosa di Dio. “Per grazia di Dio sono quello che sono e la sua grazia non è stata vana in me”. Possiamo noi dire altrettanto per noi stessi?

L’augurio per questa Pasqua è quello di poter comprenderne il vero mistero, fidarci di Dio anche quando magari non comprendiamo quello che ci viene chiesto o non sappiamo viverlo, che questa Pasqua ci aiuti a riscoprire che tutto concorre al bene e che la vita vera, la vera libertà è amare, donarsi agli altri, San Paolo dice “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”, soltanto cosi la nostra vita diventa più grande, più vera e potremo cosi accorgerci di quel centuplo che già in questa vita ci è stato promesso.

sabato 4 aprile 2009

Legge40 funziona ma l'attaccano

La legge 40 che regola in Italia la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) comunemente detta fecondazione assistita torna sotto attacco a causa di ricorsi e sentenze giudiziarie.
L’accanimento verso questa legge nasce da quella parte minoritaria nel paese, già clamorosamente sconfitta al referendum del 2005 che non si è ancora rassegnata e dopo la via referendaria continua i suoi attacchi per via politica (vedi la scandalosa modifica delle linee guida da parte del Ministro Turco dello scorso maggio 2008) e per via giudiziaria. Ma forse c’è da dire che l’aspetto che più da fastidio è che la legge 40 funziona. Il numero delle cliniche non è affatto diminuito, ma tutte si sono dovute iscrivere ad un registro nazionale che le certificasse tutelando cosi in maggior misura la salute della donna. I dati del Registro della Procreazione Medicalmente Assistita confermano che i centri che attuano la PMA in Italia sono 342 nel 2007, erano 120 nel 2003.
La legge 40 ha fermato quel “far West” procreativo che avevo portato a casi di prestito di utero, fecondazione eterologa, parti plurigemellari ecc.
Ma per capire meglio cosa realmente è successo in seguito all’applicazione della legge 40 che non è una legge cattolica (ricordiamo che la fecondazione in vitro è comunque eticamente sbagliata) bisogna partire dai risultati della sua applicazione dopo il 2004 data di entrata in vigore della legge.
Già l’anno scorso i dati dicevano che dal 2003 al 2005 il ricorso alle tecniche PMA e il numero dei nati vivi erano aumentati, oggi i dati dell’ultimo rapporto al Parlamento sulla legge 40 sulla base dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità dichiarano che aumenta il numero delle coppie che si sono rivolte ai centri di fecondazione assistita in Italia per avere un figlio, passando da 43.024 nel 2005 a 55.437 nel 2007, e i nati vivi (si perché comunque la fecondazione in vitro, visto il basso tasso di successo comporta la morte di una percentuale del 70% circa degli embrioni) sono passati da 4.940 a 9.137. Quindi sono aumentate le coppie che hanno utilizzato la PMA, questo smentisce anche i soliti “miti” dei viaggi all’estero.
La legge 40 ha inoltre permesso e favorito investimenti sulla ricerca e lo sviluppo delle tecniche di congelamento degli ovociti che è eticamente valida a differenza di quella degli embrioni.

La sentenza con la quale la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità di alcune parole dell’articolo 14 apre nuove problematiche che saranno più chiare quando saranno rese note le motivazioni. Bisogna comunque dire che non sono stati accettati i ricorsi che riguardavano l’articolo1 della legge che riguarda l’identità umana del concepito e quindi la titolarità del suo diritto alla vita riconosciuta, rimane così riconosciuto come valido il punto più innovativo e importante della legge, il principio cardine e fondamentale nella battaglia per la difesa della vita, dobbiamo quindi fare attenzione a non permettere la strumentalizzazione della sentenza.
Ricordiamo che gli articoli 13 e 14 della legge 40 vietano chiaramente qualunque sperimentazione sull’embrione se non per fini di diagnosi e di terapia volte alla tutela della salute dell’embrione stesso e vietano la crioconservazione (congelamento), selezione, clonazione e la soppressione di embrioni
Questi riferimenti sono molto importanti in quanto prima dell’entrata in vigore di questa legge non esisteva una regolamentazione chiara. Se una donna decideva di ricorrere alla PMA e iniziava un ciclo di cure venivano prodotti molti embrioni. Gli embrioni prodotti in sovrannumero venivano congelati e pronti da scongelare ed utilizzare qualora il primo ciclo di cure non avesse dato un esito positivo (es. aborto spontaneo). Si capisce bene che molti di questi embrioni venivano prodotti con il solo scopo di essere congelati e in parte erano destinati a scopi non chiari (forse sperimentazione ecc..). Basti pensare che solo in Italia ci sono attualmente circa 30.000 embrioni ancora congelati. Adesso grazie a questa legge non solo non è più permessa la crioconservazione ma nell’articolo 14 si precisa che gli embrioni prodotti devono essere al massimo 3 e devono essere tutti impiantati contemporaneamente nell’utero della madre: viene a mancare, dunque, l’intenzionalità di produrre embrioni in eccesso che sarebbero destinati esclusivamente alla morte.
Con la cancellazione da parte della Corte Costituzionale del limite di tre embrioni che nell’articolo 14 era così dichiarato “ non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre” si pongono tre problemi:
1. innanzitutto per fecondare più embrioni le donne devono subire bombardamenti ormonali maggiori, inoltre l’impianto di più embrioni può causare gravidanze plurime e entrambe queste situazioni possono creare più problemi alla salute della donna.
2. se si decidesse di creare più embrioni e di non impiantarli tutti si ritornerebbe alla situazione di creare embrioni con possibili scopi di selezione eugenetica o con lo scopo di non essere utilizzati e quindi destinati sicuramente alla morte.
3. come potrà conciliarsi questo esubero di embrioni col divieto, che la Consulta non ha cancellato, di crioconservazione?

Bisogna infine ricordare che scientificamente i dati mostrano che la tendenza è quella di impiantare 1-2 embrioni e questo non inficia in alcun modo la percentuale di successo delle tecniche, il numero massimo di 3 embrioni infatti era stato scelto in base all’evidenza scientifica e non come decisione politica-ideologica.
Vedremo come si deciderà di procedere, questa sentenza non mina i principi fondamenti della la legge 40, ma sicuramente apre almeno su alcuni punti ad una pericolosa interpretabilità che potrebbero portare ad una deriva nell'uso.