In caso di referendum la non partecipazione è una libera espressione prevista dalla costituzione quindi è meglio non sia associato ad altre elezioni. In merito ai costi visto che non sono imminenti elezioni politiche riteniamo che si debba procedere ad un rinvio al 2010.
In merito ai contenuti, un premio di maggioranza al primo partito di maggioranza relativa comporta molti più rischi che vantaggi e non risponde alla cultura politica del nostro paese. L'attuale sistema nonostante le sue carenze, grazie allo sbarramento ha invece mostrato di portare ad una semplificazione del quadro politico e garantisce una possibile alternanza. Rimane aperta la questione delle preferenze, il referendum non la risolve. Bisogna inoltre prevedere dei correttivi rispetto al passato: non deve essere possibile candidarsi in più circoscrizioni, si deve poter esprimere una o due preferenze con circoscrizioni territoriali che rispettino una corretta rappresentatività di ogni territorio, deve essere garantita la governabilità col premio di maggioranza e come nel modello della legge per le elezioni regionali in Lombardia si consenta al vincitore di indicare direttamente una parte degli eletti scegliendo in base alle loro qualità professionali o culturali o di impegno sociale costruito nel tempo e che non è sempre corretto sottoporre ad un esito elettorale legato alle preferenze che talvolta anzi lo ostacola.
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