venerdì 19 maggio 2023

Alluvione in Emilia Romagna anche la politica ha le sue responsabilità

Una pioggia intensa caduta per ore che ha raggiunto una precipitazione di 300mm ha provocato una devastante alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna. Il tragico bilancio è di 14 morti, migliaia di sfollati, città e paesi invasi dalle acque. Ben 20 fiumi sono esondati. I danni sono ingentissimi e colpisco le industrie, il settore agro alimentare con allevamenti e colture distrutte. Ricordiamo che l’Emilia-Romagna è la regione che produce più prodotti ortofrutticoli in Italia, ha il primato nazionale della produzione del frumento, della barbabietola da zucchero, degli ortaggi, delle pesche, delle pere, delle susine. Ingenti i danni anche sulla costa e quindi al settore turistico.

Il governo ha già provveduto a rendere possibile la sospensione di versamenti tributari e previdenziali, mutui, per le zone colpite dall'alluvione. Decisione corretta ma serviranno molti soldi per ripartire. 

Ovviamente subito si è puntato il dito contro i cambiamenti climatici come causa principale ma andrebbe invece valutata l'antropizzazione del territorio con costruzioni troppo vicine ai corsi dei fiumi, la mancanza di opere di prevenzione come i bacini necessari per raccogliere l'acqua in esubero, un sistema di bacini ha permesso al Veneto negli anni passati di reggere anche a precipitazione pari al doppio di quelle cadute in queste ore in Emilia-Romagna. Che dre poi dell'annosa questione della pulitura dei corsi d'acqua. Insomma, questi fenomeni ci sono sempre stati, forse oggi sono più frequenti ma non più intensi e l'uomo e la politica possono fare molto per arginare i danni e gli effetti. Serve però una buona politica di gestione del territorio, cosa che sembra mancata in Emilia-Romagna.


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