mercoledì 18 gennaio 2023

Stop di Londra alla legge sul gender scozzese

Il governo britannico di Rishi Sunak si appresta ad una decisione per certi versi storica applicando per la prima volta una prerogativa, che consente all'esecutivo centrale di mettere il veto su un provvedimento approvato dal Parlamento di Edimburgo.

Il contenzioso riguarda una legge molto discutibile approvata dal parlamento scozzese sul tema del gender.

Il disegno di legge scozzese abbassa l'età in cui le persone possono richiedere un certificato di riconoscimento di genere (GRC) - un documento legale che conferma un cambiamento di genere - da 18 a 16 anni, inoltre elimina la necessità di una diagnosi medica di disforia di genere, infine prevede che i richiedenti devono aver vissuto solo come sesso acquisito per tre mesi anziché due anni.

Anche in Scozia la legge aveva suscitato un ampio dibattito e una opposizione delle femministe che vedevano nella legge un pericolo per i diritti delle donne, protagonista anche la scrittrice J.K. Rowling, creatrice di Harry Potter, che si è fatta portavoce di una campagna contro il provvedimento. Le stesse obiezioni vengono ora sollevate dal governo centrale. Persino i laburisti inglesi appoggiano la decisione.

Il rischio ora è un conflitto istituzionale ma va riconosciuto al governo di Sunak il coraggio di opporsi ad una deriva gender che ha già mostrato tutte le sue problematicità , proprio in Inghilterra nel 2020 è stato bandito dalle scuole statali l’insegnamento sull’identità di genere in quanto si era osservato che l’educazione di genere nelle scuole è pericolosa per i minori. Le linee guida inglesi stabiliscono che “ non si possano rafforzare dannosi stereotipi di genere suggerendo che i bambini potrebbero appartenere a un genere diverso basandosi sulla loro personalità, sui loro interessi, sui vestiti che preferiscono indossare”.


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