La nostra lettera pubblicata su Abvvenire il 23 giugno 2010
Caro direttore, vorremmo esprimere anche noi, il nostro disappunto per la pubblicità di prodotti di alimenti per cani e gatti che invade le nostre città (non solo Milano). Questa pubblicità offende la dignità umana oltre che il senso comune del pudore e troviamo assurdo che i bambini e i ragazzi ne siano stati esposti. Contiene inoltre messaggi subliminali, evoca la parola amore a fianco di immagini di uomini e donne nudi tutti insieme e tende ad equiparare gli uomini agli animali. Ma l’uomo non è come tutti gli altri animali. Purtroppo le coscienze oggi sono sempre più assuefatte a ogni cosa. Ci sembra che il vero pericolo non sia la mancanza di libertà di espressione (già immaginiamo che si faccia appello ad essa), ma piuttosto l’equivoco illuminista di una libertà che diventa fine a sé stessa.
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