Ci è sembrato che troppo poco si sia detto a riguardo ad un provvedimento che si potrebbe definire storico: il piano casa. Tutti, soprattutto nell’ambito del centrosinistra e da parte di alcuni ambienti cattolici, per anni hanno gridato all’emergenza casa, a volte in modo spropositato visto che il problema è reale solo nelle grandi città e tenuto conto che l’Italia è il paese col maggior numero di proprietari, circa l’80% della popolazione. Adesso che il governo, il primo dai tempi del famoso piano casa Fanfani, decide di stanziare soldi per 100.000 case e in particolare alloggi popolari che dovrebbero concorrere a calmierare i costi delle case e degli affitti, nessuno applaude. E' un provvedimento che va incontro alle esigenze delle famiglie numerose, delle giovani famiglie, degli stranieri e degli studenti fuori sede, eppure gli unici commenti sono stati i soliti ambientalisti che gridano alla cementificazione oppure quelli che criticano tanto per farlo decidendo di puntare sulla polemica che ogni regione gestirà a suo modo il piano casa. Noi siamo favorevoli ad una gestione regionale, più vicina alle esigenze del territorio e ci saremmo aspettati dall’ambito cattolico e sindacale un plauso alla legge e un giudizio per una volta sull’oggetto al posto che sul soggetto. La legge inoltre finanzia e agevola gli ampliamenti alle ville e permette di rimettere in moto il comparto edilizio, uno dei più colpiti dalla crisi economica.
Insomma finanziamenti alle famiglie e a favore della ripresa economica: noi applaudiamo a questa legge.
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