Ripartire da vita, famiglia e libertà di educazione.
Il Papa nella sua visita a Cagliari ha richiamato la necessità di una nuova generazione di laici cristiani impegnati nella politica. Qual è il valore di un impegno in politica, quale stile bisogna assumere, per fare cosa? I due elementi che ha richiamato e che devono contraddistinguerci sono competenza e rigore morale. La competenza richiede preparazione, il rigore morale nasce da una fede viva che va coltivata e da una formazione della propria coscienza che “deve anzitutto basarsi sul solido fondamento della verità, deve sapere distinguere il bene dal male”(Accademia della vita 2007). Negli Usa il Papa ha ricordato che la religione e la moralità costituiscono "sostegni indispensabili" per la prosperità politica. A Verona nel 2005 disse che “il compito immediato di agire in ambito politico per costruire un giusto ordine nella società non è della Chiesa come tale, ma dei fedeli laici, che operano come cittadini sotto propria responsabilità: si tratta di un compito della più grande importanza”. Oggi come allora i cattolici sono chiamati a quest’impegno alla luce della fede che per noi è una ricchezza, “illuminati dal magistero della Chiesa e animati dalla carità di Cristo”.
I giovani hanno un compito particolare: quello di costruire un futuro di speranza per tutta l’umanità. Durante il nostro impegno a servizio dei più piccoli in parrocchia nel campo educativo e durante il servizio civile abbiamo imparato che ogni esperienza deve essere contraddistinta da una crescita personale e che la ricerca del bene comune richiede alcuni elementi fondamentali: l’attenzione a ciascuna persona, il servizio, la gratuità. Noi dobbiamo metterci i nostri talenti, la nostra dedizione, ma con la consapevolezza che come disse San Bernardo noi possiamo operare “con le nostre mani ma con la Tua forza”.
A Cagliari il Papa indica l’obiettivo dell’agire in politica: cercare soluzioni di sviluppo sostenibile; noi siamo ingegneri e condividiamo questo richiamo ad un dinamismo aperto alla ricerca di soluzioni e allo sviluppo, perché bisogna assumere un’ottica ottimista segnata dalla speranza.
In Francia il Papa ha richiamato il ruolo della Chiesa nella relazione con lo Stato: il suo contributo specifico e insostituibile nel campo dell’educazione e nella “creazione di un consenso etico di fondo nella società”.
Per noi la prima forma di carità è l’educazione e questo è il punto di partenza per costruire una società che mette al centro la persona umana: fu così che nel 2005 sentimmo l’urgenza di impegnarci nel Movimento per la vita Ambrosiano e a difesa della Legge 40. Il diritto umano fondamentale, il presupposto per tutti gli altri diritti, è il diritto alla vita stessa.
Nell’azione politica, centrale dev’essere la difesa dei valori non negoziabili: vita, famiglia, libertà d’educazione. Questo ci ha portato ad impegnarci come relatori sui temi etici. Abbiamo anche fondato un centro culturale cattolico perché la cultura ha un ruolo importante nella società e nella politica e bisogna aiutare a riscoprire le nostre radici e il bello della nostra cultura.
“Le nuove generazioni possono costruire sulle conoscenze e sulle esperienze di coloro che le hanno precedute. Ogni generazione, tuttavia, deve anche recare il proprio contributo per stabilire convincenti ordinamenti di libertà e di bene”(Spe Salvi). La nostra generazione chiede di avere questa possibilità.
Forza allora, avanti tutta!
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