sabato 2 giugno 2012

CHE BELLO AVERE IL PAPA TRA NOI A MILANO

Che bella festa ieri in piazza Duomo migliaia di persona accolgono il santo padre, e tra loro decine e decine di carrozzine. Le famiglie e Milano accolgono il Santo Padre ilsuccessore di Pietro aspettando da lui parole di speranza, gioia. Un clima di festa e di attesa, erano 28 anni che un papa non veniva a Milano. Nel saluto il Cardinale Scola ha ricordato il ruolo e la tradizione degli oratori a Milano, e anche l'appuntamento di San Siro mostrato la vivacità ed il ruolo insostituibile nell'educazione cristiana dei ragazzi dell'oratorio. Il Cardinale Scola nel salutare il Papa ha detto "La storia e i destini di questa “terra di mezzo” (Mediolanum) sono impregnati da un solido intreccio di cristianesimo e civiltà. Lungo i secoli è maturata la fisionomia di un popolo laborioso, accogliente, generoso. Un popolo fiero della sua singolarità, alimentata e custodita dal rito ambrosiano. Questi tratti continuano, come un fiume carsico, ad irrorare il terreno della comunità cristiana e della società civile, anche in questo tempo di grande travaglio". Il Papa ha ricordato la fecondità nella fede e la storia della Chiesa Ambrosiana: "Nella Chiesa ambrosiana sono maturati inoltre alcuni frutti spirituali particolarmente significativi per il nostro tempo. Tra tutti voglio oggi ricordare, proprio pensando alle famiglie, santa Gianna Beretta Molla, sposa e madre, donna impegnata nell’ambito ecclesiale e civile, che fece splendere la bellezza e la gioia della fede, della speranza e della carità. Cari amici, la vostra storia è ricchissima di cultura e di fede. Tale ricchezza ha innervato l’arte, la musica, la letteratura, la cultura, l’industria, la politica, lo sport, le iniziative di solidarietà di Milano e dell’intera Arcidiocesi. Spetta ora a voi, eredi di un glorioso passato e di un patrimonio spirituale di inestimabile valore, impegnarvi per trasmettere alle future generazioni la fiaccola di una così luminosa tradizione. Voi ben sapete quanto sia urgente immettere nell’attuale contesto culturale il lievito evangelico. La fede in Gesù Cristo, morto e risorto per noi, vivente in mezzo a noi, deve animare tutto il tessuto della vita, personale e comunitaria, privata e pubblica, così da consentire uno stabile e autentico "ben essere", a partire dalla famiglia, che va riscoperta quale patrimonio principale dell’umanità, coefficiente e segno di una vera e stabile cultura in favore dell’uomo. La singolare identità di Milano non la deve isolare né separare, chiudendola in se stessa. Al contrario, conservando la linfa delle sue radici e i tratti caratteristici della sua storia, essa è chiamata a guardare al futuro con speranza, coltivando un legame intimo e propulsivo con la vita di tutta l’Italia e dell’Europa. Nella chiara distinzione dei ruoli e delle finalità, la Milano positivamente "laica" e la Milano della fede sono chiamate a concorrere al bene comune." Ieri sera poi il papa sièrecato alla scala, sedendo in mezzo al pubblico, un bel segnale, non casuale di un Papa tra la gente, e poi l'inno alla gioia di Beethoven, il Papa coglie questa occasione per richiamare la gioia che si sperimenta nella fede e la centralità del ruolo della famiglia: "Grazie al Maestro Daniel Barenboim anche perché con la scelta della Nona Sinfonia di Beethoven ci permette di lanciare un messaggio con la musica che affermi il valore fondamentale della solidarietà, della fraternità e della pace. E mi pare che questo messaggio sia prezioso anche per la famiglia, perché è in famiglia che si sperimenta per la prima volta come la persona umana non sia creata per vivere chiusa in se stessa, ma in relazione con gli altri; è in famiglia che si comprende come la realizzazione di sè non sta nel mettersi al centro, guidati dall’egoismo, ma nel donarsi; è in famiglia che si inizia ad accendere nel cuore la luce della pace perché illumini questo nostro mondo. E grazie a tutti voi per il momento che abbiamo vissuto assieme". Che bello vedere stamattina il Papa inn mezzo ai cresimandi, ha ricordato loro che non esiste un limite di età per la santità come per la vocazione, bisogna essereaperti e attenti alla chiamata del Signore. Il Papa accolto da canti, balli e coreografie a San Siro, si è rivolto così agli 80mila ragazzi di tutta la diocesi: "Vi dico con forza: tendete ad alti ideali, siate santi! Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente!". I cresimandi certamente ricorderanno questa occasione e questo incontro per sempre. In mattinata lha celebrato le lodi insieme ai sacerdoti e ai religiosi in Duomo ricordando: "Una nuova evangelizzazione è ormai imprescindibile nelle nostre terre", ha detto Benedetto XVI

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