martedì 5 giugno 2012

Terremoto: cordoglio e speranza

Il terremoto dell'emilia romagna ha rappresentato una tragedia innanzitutto certamente per le vittime che ha provocato. Il nostro cordoglio in questa giornata di lutto nazionale va alle loro famiglie. I danni del terremoto come abbiamo potuto vedere hanno riguardato in modo particolare in questo caso due categorie di edifici, le Chiese e i capannoni industriali. Certamente l'impatto economico di questo terremoto è molto più rilevante di altri seppur gravi terremoti, avendo colpito una delle aree vitali della nostra economia e del made in Italy, pensiamo solo ai danni della produzione del Parmigiano Reggiano o dell'aceto balsamico di Modena o alle industrie biomedicali colpite e della rete dell'indotto come a quelle delle piastrelle. Anche la situazione del patrimonio storico è stata pesantemente intaccata, distruggendo gran parte degli edifici storici come i castelli numerosi in queste zone. Altri edifici molto colpiti le Chiese basti pensare come esempio alla diocesi di Carpi dove solo 4 parrocchie su 38 sono oggi agibili. Ma il terremoto è giusto ricordarlo ha colpito in maniera significativa anche la Lombardia nella provincia di Mantova. Di fronte alla solidarietà, ringraziamo il Papa per il suo personale contributo di 500mila euro e la Chiesa per il suo incessante operare, come quello delle forze dell'ordine e della protezione civile, non possiamo però domandarci specie per gli edifici di recente costruzione : perchè tutti questi danni? In diversi altri apesi una scossa che non ha raggiunto il sesto grado, non avrebbe provocato alcun danno. Che dire anche dei capanoni sui quali le travi era solo appoggiate alle colonne? Sia le numerose abitazioni crollate che sul patrimonio culturale e religioso bisogna sottolineare che sono la memoria e il frutto di sacrifici delle famiglie e delle comunità e quindi per fornire speranza andranno ricostruiti, come andranno tutelati i posti di lavoro oggi persi. Un altro aspetto da sottolineare è la grande voglia di reagire e la solidarietà che si è subito mobilita innanzitutto nelle popolazioni colpite. Anche l'Europa sembra muoversi speriamo che anche lo Stato faccia la sua parte per esempio come suggerito dalla confindustria locale pagando subito i debiti che lo stato aveva rispetto alle aziende biomidicali, o semplificando le procedure per i rimborsi sia alle famglie che alle imprese.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.