mercoledì 9 dicembre 2009

Ma quale domenica? A Berlino lo sanno e noi?

La Corte Costituzionale tedesca ha accolto un ricorso della Chiesa Cattolica ed Evangelica tedesca contro l’apertura dei negozi e dei centri commerciali a Berlino nelle domeniche di Avvento.
Innanzitutto pensate che putiferio ci sarebbe stato in Italia se la Chiesa Cattolica avesse fatto un ricorso giudiziario di questo tipo.
Noi siamo stati in Baviera per i mercatini di Natale qualche anno fa e i negozi erano chiusi la domenica nonostante l’afflusso dei turisti. In Italia da sempre a dicembre ma ora sempre più spesso anche in altri periodi dell’anno, negozi e centri commerciali sono aperti di domenica costringendo migliaia di persone a lavorare nel giorno festivo. Bisogna recuperare il vero senso della festa come giorno dedicato a Dio come disse papa Benedetto XVI a Vienna il 9/9/2007: “Sine dominico non possumus!”. Senza il Signore e il giorno che a Lui appartiene non si realizza una vita riuscita. La Domenica, nelle nostre società occidentali, si è mutata in un fine-settimana, in tempo libero. Il tempo libero, specialmente nella fretta del mondo moderno, è certamente una cosa bella e necessaria. Ma se il tempo libero non ha un centro interiore, da cui proviene un orientamento per l’insieme, esso finisce per essere tempo vuoto che non ci rinforza e ricrea. Il tempo libero necessita di un centro – l’incontro con Colui che è la nostra origine e la nostra meta. Il mio grande predecessore sulla sede vescovile di München und Freising, il Cardinale Faulhaber, lo ha espresso una volta così: “Dà all’anima la sua Domenica, dà alla Domenica la sua anima”.
La festa anche le feste in senso laico o le ricorrenze storiche (anniversari, centenari..) servono per fare memoria e trasmettere dei valori: il passaggio dal fatto all’idea avviene se non ci limitiamo alla festa per la festa. La festa diventa allora il modo per comunicare il significato che racchiude e che ne è a fondamento.
Se leggiamo la motivazione della sente della Corte Costituzionale tedesca possiamo notare un altro aspetto importante: richiama la Costituzione tedesca che tutela e mette al centro la persona e quindi vieta l’apertura dei negozi nelle domeniche per rispettare il riposo festivo di tutti, primario per la Corte in confronto all’aspetto economico. Possiamo notare qui la differenza giuridica, che è diventata anche culturale, con l’Italia dove la Costituzione all’articolo 1 dice che la Repubblica è fondata sul lavoro, quella tedesca invece è fondata sulla persona.
Certo la Costituzione italiana fu scritta nel 1948 e fu un compromesso tra democristiani e comunisti ma forse oggi dopo avere festeggiato i 20 anni della caduta del muro di Berlino anche noi potremmo come a Berlino rimettere al centro la persona.

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