Oggi è morto Silvio Berlusconi, di lui si possono dire molte cose, un imprenditore eccezionale e creativo che ha saputo guardare lontano come mostrano i suoi risultati nel campo edilizio e televisivo, ma anche un politico che ha segnato la storia dell’Italia. E’ stato Presidente del consiglio 4 volte, i suoi sono stati i governi più lunghi della storia repubblicana, è stato premier per un totale di 10 anni. I suoi risultati in politica interna sono discutibili e segnati da molte promesse mancate forse anche per colpa di alleati mostratesi poco affidabili, sicuramente i suoi migliori risultati sono stati in politica estera col suo ottimo rapporto con gli USA in particolare con George Bush e con la Russia di Putin, la sua grande capacità di creare relazioni politiche a partire dal rapporto personale lo portarono al successo di Pratica di Mare quando fece stringere la mano a Putin e Bush, un momento storico che sembrava poter chiudere la guerra fredda e “portare” le relazioni est-ovest ad un nuova era. Oggi purtroppo vediamo i risultati di una politica basata solo sullo scontro, lo stesso potrebbe dirsi nel suo tentativo di consolidare i rapporti con la Libia poi naufragati per via dell’azione della Francia e degli USA che vollero far cadere Gheddafi.
La sua azione politica osteggiata spesso con
odio è stata caratterizzata anche da un continuo scontro con la magistratura, più
di 30 processi che fanno pensare che forse ci fosse un po’ di accanimento e si
cercasse la rivincita politica attraverso l’azione della magistratura.
Certamente la sua vita privata e pubblica sono state segnate da luci e ombre e
da diversi errori e forse alcuni di questi meritavano le indagini ma la cosa
sembra sia sfuggita un po’ di mano, un esempio emblematico fu quando con l’avvallo
dell’allora Presidente della Repubblica Scalfaro, gli fu recapitato dopo pochi
mesi dalla sua elezione un avviso di garanzia mentre presiedeva una riunione
ONU sulla criminalità, accusa poi decaduta e rivelatasi inesistente. Certamente
la mancata riforma della giustizia è stata una delle sue promesse mancate come
una vera riforma del fisco nonostante i tentativi di ridurre alcune tasse. Una
vera liberalizzazione del paese e delle sue regole è mancata e il tentativo di
introdurre una vera sussidiarietà è stato solo abbozzato.
Infine lo vogliamo ricordare anche per la sua
passione per lil calcio che lo portò a far vincere al Milan 29 trofei (tar cui 5
coppe Campioni) ha lanciato molti allenatori e scoperto molti giocatori. Non
ultima la sua impresa col Monza. La sua vicenda nel mondo dello sport è forse
la metafora della sua capacità di scommettere su outlier e scoprire nuovi
talenti e provare cose nuove, la scelta di Sacchi ne rappresenta il paradigma
per eccellenza.
Questa sua capacità innovativa nel mondo dell’imprenditoria,
dello sport e della politica sono sicuramente l’aspetto più significativo della
sua vita, un uomo che credeva che si poteva cambiare e qualche volta ci è
riuscito.
La sua parabola politica e' stata segnata certamente da molti errori ed era terminata gia' da tempo ma la sua discesa in campo nel 1994 ha cambiato per sempre la politica italiana introducendo il bipolarismo.
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