La notizia della
morte della bimba di 4 anni all’ospedale di Trento ha scatenato reazioni e
commenti che, più che attinenti ai fatti, volevano sostenere tesi ideologiche. Da chi
subito ha voluto puntare il dito contro l’immigrazione a chi ha voluto attribuirla ad una infezione autoctona
resa possibile dai cambiamenti climatici.
Questa tragica
storia invece è probabilmente spiegabile con un clamoroso errore dell’ospedale,
infatti secondo quanto si apprende dalle agenzie di stampa “il parassita che ha
causato la malaria alla bimba trentina di 4 anni morta a Brescia, dopo il
ricovero a Trento, è lo stesso che aveva fatto ammalare i due bambini di ritorno
dal Burkina Faso che erano in pediatria a Trento negli stessi giorni della
piccola. A dirlo è Nunzia Di Palma, direttrice dell’unità operativa di
pediatria dell’ospedale di Trento”.
Siccome la
malaria non si trasmette per contatto ma solo per via ematica un grave errore o
negligenza nelle procedure deve aver prodotto il tragico evento.
Questa triste
storia mette però ancora una volta di più in luce la strumentalizzazione che i
media tendono a fare delle notizie per fini ideologici.
Grave la responsabilità del primario che ha
parlato di malaria autoctona lanciando un allarmismo ingiustificato.
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