giovedì 15 marzo 2018

Crisi politica in Slovacchia dopo l’uccisione del reporter Jan Kuciak

 


Clamorosa crisi politica in Slovacchia dopo l’uccisione del reporter Jan Kuciak e della sua fidanzata tre settimane fa. Il giornalista stava indagando su presunti legami con la ’ndrangheta di alcuni membri dell’esecutivo. Jan Kuciak stava lavorando a un’inchiesta su frodi fiscali e fondi Ue. Si tratta del primo omicidio di un giornalista nella storia del Paese. Ma le tracce seguite da Kuciak avevano portato le indagini su alcuni imprenditori di origine italiana attivi in Slovacchia. Questi imprenditori sarebbero stati il collegamento – diretto e indiretto – tra i politici slovacchi e la ’ndrangheta.

L’indignazione popolare è subito cresciuta e continua manifestazioni si sono svolte. 10 italiani sono stati arrestati dopo pochi giorni per presunti legami con l’assassinio ma poi sono stati rilasciati. Le indagini non hanno quindi ancora chiarito chi abbia ucciso il giornalista.

Martedì migliaia di persone avevano chiesto e ottenuto anche le dimissioni del ministro dell'Interno e di altri importanti funzionari, accusati di non aver fatto abbastanza contro la corruzione. una delle manifestazioni più grandi avvenute nel paese nell’ultimo decennio

Anche il premier al centro col suo entourage dell’inchiesta del giornalista ucciso è stato contestato e alla fine ha dovuto cedere alle pressioni della piazza e del clima di sfiducia crescente nel paese verso il suo esecutivo

Il premier slovacco Robert Fico ha infatti offerto le dimissioni.

Colpisce il silenzio o quasi dei nostri mass media su una vicenda che ci interessa da vicino visto che i principali sospettati sono persone italiane con presunti legami con ’ndrangheta.

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