giovedì 16 novembre 2017

Clima i soliti allarmi catastrofici



 

 
15.000 scienziati lanciano l'allarme, tra cui anche molti Nobel, avvertono che nel giro di una o due generazioni avremo imboccato una strada irreversibile verso l'autodistruzione dell'umanità causata dai cambiamenti climatici.

Nei giorni scorsi la stampa ha enfatizzato la notizia che abbiamo raggiunto il  valore massimo dei livelli di concentrazione di CO2.

Ancora allarmismi e catastrofismi. Spiace dire che questo potrebbe fare molto male alla scienza, affermazioni espresse con tale certezza con modelli del tutto di incerta validità sono davvero pericolosi. Ricordiamo solo il caso più clamoroso di qualche anno fa: il Gruppo intergovernativo sul mutamento climatico dell'Onu (Intergovernmental Panel on Climate Change o Ipcc) nel 2007, lo stesso anno in cui vinse il premio Nobel insieme all'ex vicepresidente Usa Al Gore, aveva infatti sostenuto che "molto probabilmente" i ghiacciai dell'Himalaya sarebbero scomparsi nel 2035. Solo 3 anni dopo il clamoroso annuncio, il 20 gennaio 2010 la stessa task force Onu sul clima ha dovuto ammettere che non c’erano basi scientifiche per affermare che nel 2035 non ci sarebbero stati più i ghiacchiai dell'Himalaya se il riscaldamento del pianeta continuava agli attuali ritmi.

Certo poi ci si dimentica che in realtà ci sono premi nobel come Rubia e molti scienziati che contestano dati cosi allrmanti ma nei media appare sempre che la comunità scientifica è compatta. 

Ovviamente non poteva mancare in questo trionfo di allarmi anche quello sulla crescita demografica, per questi scienziati è necessario ridurre il tasso di crescita della popolazione umana. Queste previsioni già evocate negli anni 60 hanno già dimostrato di non essere corrette. Il vero problema invece è quello di un'equa distribuzione dei beni. Guarda caso la Cina che ha applicato terribili politiche di controllo delle nascite con aborti e sterilizzazione forzate oggi abolisce quella politica del figlio unico perchè ha creato un grave problema di decrescita demografica con un numero di donne bassissimo rispetto agli uomini...e la crescita economica con tanti vecchi e pochi giovani è insostenibile. Inoltre rimarrebbe il problema di chi deve decidere chi è quanti figli bisogna avere? Oppure bisognerebbe ammettere che i poveri non devono avere figli?

 

Terminiamo infine sui livelli di CO2. I livelli pre e post industriali non correlano l’ipotesi della causa antropica. O ancora L’aumento della CO2 non ha solo effetti negativi, ma anzi anche molto positivi come la produttività agricola. O ancora quali sono le cause dell’aumento della CO2? Le emissioni dovute ai inquinanti di origine fossile sono molto più alte nell’emisfero nord che in quello sud eppure non si registra un aumento della CO2 significativamente diverso tra i due emisferi. All’aumento esponenziale non corrisponde l’equivalente aumento dei dati della temperatura. In epoche remote l’aumento della temperatura non si registrò in corrispondenza di un aumento della CO2. Come non tenere conto della ciclicità delle temperature, o del legame con i cicli solari, o fenomeni come il NINO in corrispondenza dei quali si registrano picchi di temperatura.

 

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