lunedì 16 maggio 2016

Legge Cirinnà: libertà ai giudici di svolgere la loro attività interpretativa

Le dichiarazione del Ministro della Giustizia Orlando sulla legge sulle unioni civili svelano l'ipocrisia del governo e l'incoerenza di quei cattolici che hanno cercato di giustificare il loro voto favorevole alla legge Cirinnà sostenendo che quanto fatto con lo stralcio della cosiddetta stepchild adoption era sufficiente a garantire che l'adozione dei bambini non era concessa alle coppie dello stesso sesso. Si sapeva già che era pretestuoso e che la legge garantiva ai giudici che avrebbero avuto piena libertà, ora è ufficiale.
Il Ministro Orlando infatti replicando al ministro per gli Affari Regionali con delega alla famiglia Enrico Costa, che nei giorni scorsi aveva criticato quei magistrati che hanno riconosciuto le adozioni a coppie omosessuali, ha affermato: "Non tocca a noi dire ai magistrati cosa fare". E spiegato: "I giudici interpretano caso per caso nell'interesse del minore".
Infine affermando che "Siamo noi a chiedere con la legge ai giudici di svolgere la loro attività interpretativa, che non è comprimibile", ristabilisce la verità su un testo di legge che è stato pensato proprio a questo scopo, nonostante tante dichiarazioni giustificative di molti deputati cattolici.

Noi lo avevamo capito chiaramente fin dall'inizio e proprio per questo abbiamo sempre sostenuto come la legge Cirinna andasse bocciata anche senza la step child adoption. Come sottolineato anche da diversi giuristi, l’equiparazione di fatto delle unioni civili col matrimonio contenuta nella legge rende debole se non inutile l’esclusione della parte che riguarda la step child adoption.

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