venerdì 2 ottobre 2015

Wolkswagen qualche dubbio sarebbe bene averlo sull'intera vicenda

Tolta l’ovvietà che siamo contrari alle truffe e Volkswagen ha sbagliato, ed è giusta la denuncia come anche le multe che dovessero essere addebitate al colosso tedesco per aver truccato non solo il software ma per aver violata in pratica le regole della corretta concorrenza. Ma diciamolo il massacro mediatico economico borsistico scatenato è assurdo soprattutto se riflettiamo sul fatto che la GM e la Toyota avevano nascosto problemi alle auto che hanno causati dei morti e non hanno subito neanche lontanamente un attacco simile.

Il fatto è che la denuncia della truffa poteva essere data già mesi fa e risulta quindi sospetto che questa campagna coincida col sorpasso di WV su GM e Toyota quest’estate e soprattutto con gli ultimi passaggi per definire il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, non si può quindi non riflettere sulla possibilità che dietro ci sia un attacco americano all’auto e all’economia tedesca e europea. Una manovra politica quindi che certo non toglie le responsabilità della Volkswagen che ha mentito sui suoi test.

I riflessi di questa crisi potrebbero essere pesanti non solo per la Germania ma anche per l’Europea in particolare per l’Italia dove si trovano molte aziende che forniscono parti e materiali all’industria automobilistica tedesca.

Qui di seguito riportiamo i casi quasi semi-sconosciuti delle morti provocati da omissioni e negligenze colpose dei produttori Toyota e GM.

Toyota difettose, negli Usa i morti sono stati 52:  Al governo americano sono stati denunciati 52 casi di persone uccise per colpa dei guasti all’acceleratore delle vetture Toyota. Le prime denunce risalgono al 2000. A causa dei guasti, in particolare all’acceleratore e ai freni, Toyota ha dovuto ritirare circa 8,5 milioni di vetture in tutto il mondo

I morti causati da GM sono 500, i difetti erano noti da anni. Scandalo General Motors, GM ha ordinato un richiamo per 2,59 milioni di auto e messo sotto inchiesta interna i due ingegneri responsabili: incidenti accaduti per via di una semplicissima molla dell'interruttore di accensione, che in caso di sconnessioni o portachiavi troppo pesanti, poteva scattare spegnendo l'auto durante la marcia e disattivando il servosterzo, il servofreno e ogni sistema di sicurezza, airbag compresi. Molla che, per inciso, ha un costo industriale di 56 centesimi di dollaro al pezzo. Purtroppo, però, una inchiesta interna datata 2004 aveva giudicato questa somma eccessiva "in confronto al possibile costo delle effettive riparazioni che saranno probabilmente richieste in garanzia".

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