mercoledì 19 agosto 2015

Il disastro di Tajin


Il disastro di Tajin uno dei più grandi porti della Cina ha causato la morte di centinaia di persone.
La perdita di tante vite addolora ed è stata ricordata anche da papa Francesco nell'angelus di domenica, che per questo è stato trasmesso in Cina , evento storico visti i difficili rapporti tra Vaticano e Cina.
Ma alcune domande e riflessioni sulla sciagura vanno fatte: quanti sono veramente i morti? quali e quante sostanze chimiche hanno preso fuoco? c'è cianuro in quantità elevate come riportato da alcuni quotidiani? c'è sicurezza ambientale?
La sicurezza delle aree industriali cinesi è sotto controllo ? oppure i controlli sono latenti come questo disastro sembra dimostrare?
La tragedia rischia di avere anche pesanti riflessi negativi economici, basti solo pensare alle migliaia di auto che erano stoccate nell'area portuale distrutte dall'incendio e al traffico merci bloccato non si sa per quanto in uno dei maggiori pori della Cina.
Questo disastro mostra e ricorda a tutti il carattere dispotico del regime comunista cinese, che prima ha cercato di nascondere la vera entità del disastro e poi in ogni modo sui media e social media cerca di nascondere le voci che chiedono conto di quanto è avvenuto.

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