sabato 8 novembre 2014

IPCC: i soliti proclami apocalittici


Ennesimo allarme catastrofico dell'IPCC che annuncia il punto di non ritorno, addirittura si spinge in affermazioni che nessuno può dimostrare scientificamente come "Le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera sono ai massimi livelli da 800.000 anni a questa parte”,incredibile!! E ancora “Tra il 1880 e il 2012 la temperatura della superficie terrestre e degli Oceani è salita di 0,85°C, a un ritmo troppo veloce" dimenticandosi di dire che come afferma un documento congiunto della NASA e del NOAA del 2013 “2013 Global Temperatures” c’è una sostanziale stabilità delle temperature negli ultimi 10 anni.


 

Non è certo la prima volta che tali allarmi vengono lanciati, e casualmente sempre prima delle assemblee internazionali. La prossima sarà nel 2015 a Parigi. Anche nel 2012 veniva annunciato "cinque anni al punto di non ritorno, cambiamenti climatici e riscaldamento globale causato dall’uso di combustibili fossili sta per segnare il punto di non ritorno". L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) mette in guardia il mondo prima della prossima conferenza di Durban sull’ambiente.

Nessuno dice che i cataclismi di città e isole scomparse sotto le acque non sono avvenute, che i ghiacciai si sono ritirati ma non sono spariti, che se è vero che il polo nord si riduce il polo sud invece si espande, dati confermati sempre dal NOAA/NASA 2013 Global Temperatures del January 21, 2014. Come non ricordare l’pocalittico annuncio dell’IPCC che nel quarto rapporto (2007) riportava un'informazione vistosamente sbagliata che prevedeva la fusione dei ghiacciai himalayani entro 35 anni e per la quale si è dovuto scusare ufficialmente nel 2012.

Nessuno invcece punta il dito contro l'inquinamento atmosferico e delle acque nei paesi in via di sviluppo a causa di fonti energetiche inquinanti, o non si dice che le inondazioni sono dovute spesso a incuria dell'uomo e a costruzioni effettuate in zone chiaramenti a rischio.

Nessuno che tiene conto delle continue eruzioni vulcaniche come in Islanda o delle macchie solari visibili con i moderni mezzi tecnologici che molto influiscono sulle temperature, molto di più delel sorgenti “antropiche”.

Insomma questo annuncio ancora una volta sembra un po’ di pubblicità per vendere il prodotto: inutili conferenze in cui vengono sperperati soldi in politiche inutili visto che alcuni ricercatori dicono che anche a fronte una riduzione delle CO2 non si avrebbe una riduzione della temperatura, ammesso che la CO2 sia un problema visto che la comunità scientifica non è unanime su questo. Secondo i ricercatori della Princeton le ricerche precedenti “Non tengono conto di una progressiva riduzione della capacità degli oceani di assorbire il calore dall’atmosfera, in particolare gli oceani polari". Come dire quanti modelli tengono conto veramente delle moltissime variabili in gioco nei fattori climatici?
La vera preoccupazione deve essere la cura del creato e non la rincorsa a chi grida piu forte o profetizza scenari apocalittici al solo fine di continuare ad alimentare ricerche e fondi ad essi destinati o a spingere e sostenere leggi che impongono controlli su emissioni ma che poi non intervengono per chiedere standard di sicurezza o limitazioni all'inquinamento nei paesi emergenti o in rapida crescita economica come la Cina.
Insomma migliorare e difendere il creato si può e anche la tecnologia può aiutare. Sparare proclami e annunci invece no!

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