giovedì 11 settembre 2014

11 settembre...sono passati 13 anni ma siamo ancora in guerra


Sono passati 13 anni da quell tragico 11 settembre del 2001, un giorno che ha cambiato la storia.
Quasi a sorpresa, per la maggior parte delle persone comuni, un gruppo di terroristi colpiva New York e gli Stati Uniti.
Un pericolo tutt’altro che sconosciuto quello del terrorismo islamico, visto che servirono poche ore per individuare i responsabili di quel terribile gesto.
All’ 11 settembre seguì la guerra in Afghanistan e poi la gerra in Iraq e una serie di attentati in tutto il mondo e una serie di guerre ancora in corso nell’area mediorientale.
Colpisce come dopo 13 anni non si siano ancora risolti alcuni scenari, quello dell’Afghanistan o dell’Iraq, dove non si è stati in grado di avere un approccio anche costruttivo, almeno non nella misura commisurata agli sforzi messi in campo, per aiutare le popolazioni civili. Appare chiaro, come la crisi irachena mostra, che la guerra non risolve i problemi, anzi a volte destabilizza e ne provaca peggiori di quelli che vuole risolvere. Per costriure la pace bisogna costruire uno sviluppo, riconciliare, perdonare, fare giustizia, rispettare i diritti umani fondamentali.
Tutti obiettivi che via via sono stati disattesi. Come disatteso è la battaglia contro il terrorismo nel mondo, con errori gravissimi degli stati del golfo che hanno creduto di sfruttare gli estremismi per difendere la proprio politica e stabilire aree di influenza. Si aggiunga poi una guerra tra sciiti e sunniti per la prevalenza sul mondo islamico e la pessima gestione delle primavere arabe. Gravissimi gli errori dell’Occidente che ad un certo punto si è disinteressato di quanto accadeva, pensando che non lo riguardasse più, il ritiro da Iraq e quello programamto dall’afghanistan assomigliano piu ad una fuga che ad una decisione costruttiva. Ora che il terrorismo in Siria e in Iraq ma anche in Nigeria e Somalia e in Libia punta ad un cambio di strategia con la conquista di interi stati , Obama, assente completamente dalla politica internazinale e mediorientale in particolore, tentato per tutto il suo mandato da un isolazionismo impossibile in un mondo globalizzato, annuncia una nuovo guerra.

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