martedì 17 dicembre 2013

OBAMA UN CONTINUO FALLIMENTO

Obama continua ad incassare un insuccesso dopo l’altro e la sua leadership appare sempre più debole.

Il fallimento di Obama in politica estera appare evidente a tutti, ennesimi  esempi risultano l'accordo avviato con l’Iran e subito fallito a seguito di  nuove sanzioni imposte dal Congresso, come anche il peso determinante della Russia di Putin nel quadro complicato del Medioriente. L’amministrazione Obama non ha nessuna linea in politica estera e continua a cambiare bandiera, dopo l’Egitto dove prima ha appoggiato Morsi e poi i militari che l’hanno deposto, adesso anche in Siria dopo aver spedito armi ai ribelli e quasi scatenato una guerra regionale, ora di fronte all’evidente prevalere dei ribelli islamisti, che si sono pure presi le armi americane dai depositi, Obama ha annunciato i tagli degli aiuti. In Ucraina non dice niente ed è il suo ex-rivale McCain che va a Kiev a manifestare. Lo scandalo datagate rimarrà una macchia con l’aggiunta che anche le compagnie americane insorgono sul controllo dei dati e un giudice federale l’ha definito incostituzionale.

In politica interna Obama ha dovuto subire invece una vera e propria debacle sulla riforma sanitaria che doveva essere il suo punto di forza. Obama chiede scusa per la riforma sanitaria dopo che circa 3,5 milioni di americani hanno perso la copertura assicurativa. Dopo che in campagna elettorale Obama ha sempre detto che nessun americano, in seguito all’entrata in vigore della «Obamacare», sarebbe stato costretto a cambiare medico o piano assicurativo invece è successo, così è arrivato il clamoroso «mea culpa», e qualcuno insinua che Obama sapeva che sarebbe accaduto.
La riforma, che mira a garantire più ampio accesso alle cure sanitarie per le fasce più deboli, ha avuto però come conseguenza anche che circa 3,5 milioni di cittadini (in prevalenza del ceto medio) si siano visti cancellare le polizze mediche dalle loro compagnie di assicurazione. Circa 15,4 milioni di cittadini - il 5% della popolazione degli Stati Uniti - sono coperti da piani assicurativi individuali, e molti esperti hanno già lanciato l'allarme: se non si interverrà, tutti sono a rischio di perdere la propria copertura sanitaria entro la fine dell'anno. Per Obama sarebbe una debacle senza precedenti.

Altro fallimento è rappresentato dal nulla prodotto in un anno sul piano della riduzione della presenza delle armi in America. “Mi sono chiesto, abbiamo fatto abbastanza?”. “No”, si rispose il presidente Obama. Era il 16 dicembre di un anno fa, il presidente si trovava in Connecticut, alla Sandy Hook Elementary School dove due giorni prima, erano state uccise ventisei persone di cui Venti erano bambini. All’indomani della strage di Newtown, il tema del gun control è entrato di prepotenza nel dibattito pubblico. Il presidente Obama si impegnò in prima persona, il fallimento di questo tentativo è purtroppo palese.

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