martedì 31 dicembre 2013

Auguri per un felice 2014


Papa Benedetto XVI e le sue dimissioni evento dell'anno

A nostro avviso l'evento che ha segnato in modo storico il 2013 sono state le dimissioni di Papa Benedetto XVI. Un gesto storico appunto, coraggioso, che ha mostrato la profonda umiltà di Papa Benedetto XVI. vogliamo ricordare le sue parole "Mi sono sentito come san Pietro con gli Apostoli nella barca sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. Vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano. Io non mi sono mai sentito solo nel portare la gioia e il peso del ministero petrino; il Signore mi ha messo accanto tante persone che, con generosità e amore a Dio e alla Chiesa, mi hanno aiutato e mi sono state vicine".
E il Signore ha continuato a guidare la sua Chiesa donandoci Papa Francesco che è entrato nei cuori di tutti con il suo stile comunicativo e la sua semplicità e ha sicuramente contribuito a sgretolare i pregiudizi sulla Chiesa mostrando la veridicità della citazione di Guardini usata da Benedetto XVI per il suo congedo. Dice : La Chiesa “non è un’istituzione escogitata e costruita a tavolino…, ma una realtà vivente… Essa vive lungo il corso del tempo, in divenire, come ogni essere vivente, trasformandosi… Eppure nella sua natura rimane sempre la stessa, e il suo cuore è Cristo”.
Allora risulta per noi ovvio scegliere come immagine dell'anno la foto dell'incontro tra i due papi.

Il 2013 è stato segnato dal terrorismo e dalle guerre. La fraternità è la via per la pace.

Purtroppo anche il 2013 è stato segnato dal terrorismo e dalle guerre.
Al centro dei nostri pensieri certamente la guerra in Siria che ha provocato migliaia di morti colpendo in modo significativo anche i bambini e la comunità cristiana, un guerra che ormai centra poco con le proteste iniziali ed è sempre più segnata dallo scontro tra una dittatura e l'estremismo islamico . Ricordiamo l'appello di Papa Francesco che in modo straordinario convocando una veglia mondiale di preghiera è riuscito a fermare una escalation internazionale pericolosissima: "Il conflitto in Siria - ha detto Papa Francesco il 26 dicembre - ha spezzato troppe vite, si risparmino altre sofferenze al popolo: le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l'accesso agli aiuti umanitari"
Ma non possiamo dimenticare la guerra civile in Sud Sudan o nella Repubblica Centro Africana, la guerra in Somalia e quella in Mali segnata anche dal ferocissimo attacco al centro petrolifero nella vicina Algeria. Un altro terribile attentato è stato quello al mall di Nairobi, Kenya, decine di vittime innocenti nello shopping center.
Anche gli Stati Uniti sono stati segnati dal terrorismo con gli attentati di Boston. Come la Russia coi recenti attentanti a Volgograd ma anche da precedenti meno noti in altre repubbliche caucasiche. Pure in Asia ci sono tensioni con gli scontri in Thailandia, nelle Filippine e la tensione tra Giappone e Cina e il disastro umanitario delle Corea del Nord.


Nonostante il silenzio assoluto uno degli stati più colpiti dal terrorismo è stato l'Iraq: 8000 morti in un anno.
Ci sono poi gli attentati in tutto il mondo contro i cristiani che subiscono una vera persecuzione: ne viene ucciso 1 ogni 5 minuti.

Non possiamo sottrarci ad interessarci a quello che accade nel mondo, “come ha detto Papa Francesco “Il numero sempre crescente di interconnessioni e di comunicazioni che avviluppano il nostro pianeta rende più palpabile la consapevolezza dell’unità e della condivisione di un comune destino tra le Nazioni della terra”.
Questo che abbiamo fatto è un elenco parziale che ovviamente vuole solo ricordare che il mondo è ancora alla ricerca della pace. Facciamo un invito in vista della giornata mondiale della pace a pregare per essa.

Come ha scritto Papa Francesco per il messaggio in occasione di questa giornata “la fraternità è una dimensione essenziale dell’uomo, il quale è un essere relazionale”. “La viva consapevolezza di questa relazionalità – si legge nel messaggio – ci porta a vedere e trattare ogni persona come una vera sorella e un vero fratello; senza di essa diventa impossibile la costruzione di una società giusta, di una pace solida e duratura”.

Politica: speriamo nel 2014 ma il contesto politico attuale appare difficle

Sicuramente il 2013 verrà ricordato politicamente per vari eventi, dalla rielezione a presidente di Napolitano, prima volta che accade nella storia della Repubblica, all’exploit di Grillo, all’esclusione dal parlamento di Berlusconi e soprattutto pe il cambio generazionale con l’avvento di una classe politica di 40-enni che come ha detto Letta, secondo più giovane presidente del Consiglio della Repubblica, non ha più alibi e deve dimostrare di saper fare. Letta, Alfano, Renzi devono dimostrare di saper cambiare l’Italia , soprattutto su Renzi le aspettative sono molte, il rischio è però quello di una conflittualità latente con Letta. Il governo Letta in ogni caso rappresenta per Renzi un ostacolo. A proposito del governo ultimamente si è dimostrato pasticcione e inconcludente, un rimpasto sarebbe opportuno, il ministro dell’Economia Saccomanni per esempio, ma anche la Bonino agli Esteri, si sono dimostrati inadeguati, la Cancellieri travolta dallo scandalo Ligresti e il ministro del lavoro Giovannini poco efficace sarebbe forse da sostituire con forze fresche.

Speriamo che il 2014 con le elezioni europee non diventi un altro anno di continui scontri come è stato il 2013 e si riesca a fare almeno la riforma elettorale, sperare in alcune riforme strutturali sia della spesa pubblica che dell'assetto istituzionale è auspicabile ma difficile visto il contesto politico attuale.

Ricerca scientifica: al centro deve essere posta la persona

E’ scoppiato in questi giorni il caso di una ragazza malata che ha detto che la sperimentazione sugli animali le ha salvato la vita : è stata insultata, colpevolizzata perchè sono morti degli animali al suo posto e gli hanno perfino augurato la morte . E’ un incredibile ribaltamento della realtà, da sempre la sperimentazione sugli animali ha permesso di conoscere in anticipo se un farmaco o una cura possono avere delle controindicazioni e quindi di essere testate senza usare i malati come cavie.

In questi mesi un altro caso interroga l’opinione pubblica in merito ai criteri e ai protocolli da seguire in caso di nuovi farmaci o terapie. E’ il caso Stamina, si pretende da parte di alcuni, senza dati scientifici,  di poter sperimentare direttamente sui malati una nuova terapia. Siamo all’assurdo che gli animali vanno tutelati e gli uomini invece dovranno essere usati per esperimenti di nuovi farmaci oppure lasciati  senza speranza perchè non si dovranno più usare gli animali in laboratorio.

Ma al centro ci deve essere la persona umana, esprimiamo quindi vicinanza a Chiara la ragazza che ha avuto il coraggio di dire la verità.

martedì 24 dicembre 2013

I nostri auguri di un Santo Natale

 
L’arrivo di un bambino porta una gioia infinita in una famiglia, immaginiamo che

sia stato cosi anche per Giuseppe e Maria, forse proprio per questo, oltre che

per mostrarsi umile, povero vicino ai poveri e quindi vicino a tutti, Gesù ha

scelto di mostrarsi al mondo come un bambino. La fede cristiana è una fede di

gioia, gli angeli invitano i pastori ad andare ad adorare il bambinello, ma per chi

ha un bambino appena nato questo invito è un invito dolce spontaneo, un moto

del cuore. Il Papa ha affermato che “per capire i segni dei tempi, un cristiano

non può pensare solo con la testa, ma anche con il cuore e con lo spirito che

ha dentro.” Gesù con la sua incarnazione ha segnato la storia in un modo

sorprendente allora come oggi, donando eguale dignità a ogni essere umano.

Noi siamo chiamati a convertirci come predicava Giovanni il Battista:

«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!» e testimoniare questa gioia e la

fede come esorta Papa Francesco “Tutti i cristiani hanno il dovere di

trasmettere la fede con coraggio”. E vivere la fede oggi nel mondo significa

essere un po’ fuori dal coro “Il cristiano pensa secondo Dio e per questo rifiuta il

pensiero debole ed uniforme”. Buon Natale nella fede, nella gioia, nella verità.

Luca e Paolo Tanduo

giovedì 19 dicembre 2013

Il Cardinale Scola: Milano ha bisogno di un nuovo umanesimo, ci deve essere spazio per tutti

Il Cardinale Scola durante la visita alla Mangiagalli rivolgendosi ai volontari, e in particolare a quelli del Centro aiuto alla vita ambrosiano che opera all’interno della Mangiagalli, Scola ha detto: «Grazie per tutto quello che fate per evitare il ricorso all’aborto. Non voglio gettare una croce addosso alle donne, ma non possiamo non riconoscere che l’aborto è sempre una sconfitta. Dobbiamo guardare in faccia questa terribile esperienza, diffusa in tutto il mondo, perché l’umanità possa ravvedersi e creare una società in cui ci sia spazio per tutti».

Il Cardinale aveva poi richiamato un tema che è ormai al centro della sua riflessione anche in visto dell'expo "Milano ha molte potenzialità, ma deve ritrovare il senso di quella “amicizia civica” che era per Aristotele il fondamento della società". E ha proseguito: "Milano ha bisogno di un nuovo umanesimo, di trovare un senso di marcia comune, e penso che i cristiani possano dare il loro apporto perché la città diventi quella metropoli che è chiamata a essere".

martedì 17 dicembre 2013

OBAMA UN CONTINUO FALLIMENTO

Obama continua ad incassare un insuccesso dopo l’altro e la sua leadership appare sempre più debole.

Il fallimento di Obama in politica estera appare evidente a tutti, ennesimi  esempi risultano l'accordo avviato con l’Iran e subito fallito a seguito di  nuove sanzioni imposte dal Congresso, come anche il peso determinante della Russia di Putin nel quadro complicato del Medioriente. L’amministrazione Obama non ha nessuna linea in politica estera e continua a cambiare bandiera, dopo l’Egitto dove prima ha appoggiato Morsi e poi i militari che l’hanno deposto, adesso anche in Siria dopo aver spedito armi ai ribelli e quasi scatenato una guerra regionale, ora di fronte all’evidente prevalere dei ribelli islamisti, che si sono pure presi le armi americane dai depositi, Obama ha annunciato i tagli degli aiuti. In Ucraina non dice niente ed è il suo ex-rivale McCain che va a Kiev a manifestare. Lo scandalo datagate rimarrà una macchia con l’aggiunta che anche le compagnie americane insorgono sul controllo dei dati e un giudice federale l’ha definito incostituzionale.

In politica interna Obama ha dovuto subire invece una vera e propria debacle sulla riforma sanitaria che doveva essere il suo punto di forza. Obama chiede scusa per la riforma sanitaria dopo che circa 3,5 milioni di americani hanno perso la copertura assicurativa. Dopo che in campagna elettorale Obama ha sempre detto che nessun americano, in seguito all’entrata in vigore della «Obamacare», sarebbe stato costretto a cambiare medico o piano assicurativo invece è successo, così è arrivato il clamoroso «mea culpa», e qualcuno insinua che Obama sapeva che sarebbe accaduto.
La riforma, che mira a garantire più ampio accesso alle cure sanitarie per le fasce più deboli, ha avuto però come conseguenza anche che circa 3,5 milioni di cittadini (in prevalenza del ceto medio) si siano visti cancellare le polizze mediche dalle loro compagnie di assicurazione. Circa 15,4 milioni di cittadini - il 5% della popolazione degli Stati Uniti - sono coperti da piani assicurativi individuali, e molti esperti hanno già lanciato l'allarme: se non si interverrà, tutti sono a rischio di perdere la propria copertura sanitaria entro la fine dell'anno. Per Obama sarebbe una debacle senza precedenti.

Altro fallimento è rappresentato dal nulla prodotto in un anno sul piano della riduzione della presenza delle armi in America. “Mi sono chiesto, abbiamo fatto abbastanza?”. “No”, si rispose il presidente Obama. Era il 16 dicembre di un anno fa, il presidente si trovava in Connecticut, alla Sandy Hook Elementary School dove due giorni prima, erano state uccise ventisei persone di cui Venti erano bambini. All’indomani della strage di Newtown, il tema del gun control è entrato di prepotenza nel dibattito pubblico. Il presidente Obama si impegnò in prima persona, il fallimento di questo tentativo è purtroppo palese.

Boldrini e Letta: un silenzio imbarazzato sarebbe risultato più opportuno

Non avremmo mai pensato di poter dare ragione a Mastella in merito alla vicenda dell’utilizzo dei voli di Stato, ma certamente la vicenda della presidente della Camera Boldrini indigna sia per il fatto in sé sia per le accuse rivolte a chi ne chiede spiegazione.

L’episodio contestato riguarda il viaggio in Sudafrica della presidente della Camera Boldrini in occasione della commemorazione di Nelson Mandela. Innanzitutto a questo evento erano presenti capi di Stato e di Governo quindi non riusciamo a trovare una giustificazione alla sua presenza, ma ancora meno a quella del suo compagno. La morale ovviamente vale solo per gli altri però, ricorderete l’indignazione che provocò il viaggio in aereo di Clemente Mastella allora ministro della Giustizia che portò con sè suo figlio, anticipando un viaggio previsto per il lunedì alla domenica e andando così ad assistere al Gran premio di Monza con un volo di Stato appunto. Mastella fu assolto dal Tribunale del ministri e alla Corte dei Conti per l’accusa di utilizzo indebito di un volo di Stato.

Ci chiediamo dove sono finiti i moralisti specie di sinistra di fronte alla vicenda che vede protagonista la presidente della Camera.

Come sempre innanzitutto due pesi e due misure, ma ad indignarci ancora di più di un viaggio non necessario, è l’assurda accusa rivolta dalla Boldrini a chi ha denunciato come fuori luogo e come spreco al sua partecipazione in Sudafrica. La Boldrini ha infatti addotto l’assurda accusa che le polemiche sono frutto di un pregiudizio sessista. Ma che cosa c’entra? In questo, come in altri casi, il suo atteggiamento rasenta l’arroganza, e ci rammarichiamo che il Presidente Letta ne sostenga nei modi la giustificazione. Forse un silenzio imbarazzato da parte sua sarebbe risultato più opportuno.

lunedì 16 dicembre 2013

IL RISENTITO AVVOCATO DI DOSSETTI E GLI ALLIEVI DI LAZZATI

Vi riportiamo quanto pubblicato su “Il Foglio” di martedì 10 dicembre, scritto di Giovanni Tassani.

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San Pio X? Scatenò “una repressione che, per i metodi di polizia segreta adottati, anticipa almeno un tratto del totalitarismo: una campagna che avrà come effetto quello di fabbricare un clero teologicamente scervellato che segnerà in modo particolare l’Italia e il rapporto con tutti i conservatorismi, da quello sanguinario del fascismo a quello boccaccesco del berlusconismo”.
Il riavvicinamento, avviato con Giolitti, dei cattolici ai liberali? “Nato in concomitanza con le celebrazioni costantiniane che dovevano lavare l’onta delle feste cinquantenarie del Regno usurpatore, il Patto Gentiloni inaugura la lunga vita di un’idea nata morta per la XXIV legislatura del Regno e rinverdita di lustro in lustro oltre il crinale repubblicano, quella cioè, per la quale i cattolici in Italia servono a rafforzare un moderatismo ‘naturale’ e benedetto”.

Veniamo a tempi più ravvicinati. Pio XII? Ebbe nel 1952 “la folle idea di sdoganare i fascisti nelle elezioni per Roma” in combutta con Luigi Gedda che intendeva traslare in Italia l’ideologia dell’Action française.

Ce n’è anche per il “conservatore” Alcide De Gasperi: “l’uomo della stabilità intesa come fine a sé stessa”.

A chi appartengono questi giudizi, strampalati più che sommari?

All’esimio professore ordinario di storia del cristianesimo Alberto Melloni, direttore a Bologna della Fondazione Giovanni XXIII, presentista ubiquo in RAI, Enciclopedia Italiana, “Corriere della sera”, nonostante inciampi e ripetuti svarioni storiografici.

Da tempo Melloni è impegnato a “salvare” la memoria di Giuseppe Dossetti da una vasta trama di affossatori della sua figura, a suo avviso centrale nella storia politica ed ecclesiastica italiana, e non solo.

I giudizi sopra citati sono appunto tratti da una sua “Lectio magistralis” dal titolo: “Sul ‘vero’ Dossetti”, pronunciata un anno fa, il 26 novembre 2012, in occasione della III Cattedra Giuseppe Lazzati, presso l’omonima Fondazione milanese, e che ora viene pubblicata dalla rivistina “Appunti di cultura e politica”, già organo della disciolta Lega democratica di Pietro Scoppola e dal 2002 fatta propria dall’associazione “Città dell’uomo”, fondata da Giuseppe Lazzati, che fu in vita sodale politico del Dossetti democristiano nonché suo amico sincero.

Nei confronti di Pio XII Melloni è da sempre particolarmente affilato: chi tenta di difenderlo è da lui arruolato in una creatura di sua fantasia: le “Brigate Pacelli”.

Meno esposto il giudizio su Paolo VI, che fu la bestia nera della “scuola di Bologna” in ragione del suo supposto spegnimento del Concilio giovanneo, del progetto di “Lex Ecclesiae Fundamentalis” e della destituzione del cardinal Lercaro dalla sede di Bologna, per il nostro: “un episodio con pochi precedenti nel secondo millennio”, su cui promette prossime e approfondite rivelazioni.

Su Dossetti, il Melloni si sente l’unico storico “veridico”, con l’eccezione di pochi allievi ed amici autorizzati, da lui arruolati in una non fortunata impresa editoriale: “Cristiani d’Italia”, in due volumi Treccani, opera benedetta alla partenza dall’allora patriarca di Venezia Angelo Scola, poi inutilmente sostenuto da Melloni dalle colonne del “Corriere della Sera” per la corsa al soglio pontificio. Una voce istruttiva di questa enciclopedia melloniana è dedicata a: “Il ruinismo. Visione e prassi politica del presidente della conferenza episcopale italiana, 1991-2007″.

Tutti gli altri studiosi che di Dossetti si sono occupati o continuano a scriverne in autonomia “peccano” a suo giudizio di imprecisione o tradimento: dai membri della famiglia religiosa fondata dallo stesso Dossetti, compresa suor Agnese Magistretti, ai curatori delle Edizioni Paoline che confezionano una “mousse dolciastra” nelle presentazioni degli scritti giovanili dossettiani in una collana da lui non controllata, alla “costruzione ideologica” di un vecchio prefatore di scritti dossettiani per Marietti come Mario Tronti, approdato ai “marxisti ratzingeriani”, al prefatore Walter Veltroni, reo col suo scritto “imperdibile” di avere promosso per Diabasis un’altra edizione reprint – in “frettolosa concorrenza” con la sua – di “Cronache Sociali”, la rivista dossettiana tra il 1947 e il 1952, addirittura – si pensi – “grazie ai finanziamenti di una banca romana”.

Neppure il buon padre Giovanni Sale della “Civiltà Cattolica”, che ha rivelato il ruolo di raccordo stretto tra il Vaticano e Dossetti ai tempi dell’assemblea costituente, ruolo sempre negato in vita da Dossetti, si salva da un giudizio di frettolosità.

E sono fatte le pulci anche a Leopoldo Elia e a Pietro Scoppola per aver alterato, in un libro-intervista postumo a Dossetti e Lazzati, alcune dichiarazioni di quest’ultimo, critiche del buon rapporto esistente tra papa Karol Wojtyla e Comunione e liberazione.

Gli altri autori non conformi sono silenziati, sorte a cui sfugge chi scrive, il cui apporto alla conoscenza del ritiro di Dossetti dalla Democrazia cristiana agli inizi degli anni Cinquanta (in libri e saggi pubblicati tra 1988 e 2007) non è affrontato, ma ricordato come “collezione di coriandoli documentari dediti alla scoperta politologica dell’acqua calda”.

Il torto di chi scrive è forse quello di aver partecipato a un convegno bolognese per i dieci anni dalla morte di Dossetti parlando bene di De Gasperi – con conseguente esclusione per non conformità dagli Atti, come buona parte dei relatori – e poi di aver criticato, documenti alla mano, la bizzarra tesi melloniana del Dossetti vicesegretario della DC “in opposizione al segretario Gonella”.

Altra bizzarra tesi di Melloni è quella circa la volontà dossettiana di creare un partito laburista cristiano a sinistra della DC con iniziale appoggio del sostituto alla segreteria di Stato vaticana Giovanni Battista Montini: fantasmi che fanno il paio a sinistra con quelli agitati a destra contro la supposta “Action italienne” di Gedda.

Dalla scure giacobina del nostro non si salvano – nella citata “Lectio magistralis” – i papi più recenti: Benedetto XVI, cui “qualcuno”, in occasione del 150° dell’unità d’Italia fece firmare “una ricostruzione grottesca del percorso costituente” omettendo Dossetti. E Giovanni Paolo II, che avrebbe ridotto “quella forma di ipocrisia canonica che è l’apertura del processo di beatificazione”, che pure per secoli ha avuto una sua severa prassi, a una specie di “cavalierato”.

A qualcosa di più di un “cavalierato” aspirano, col processo avviato di beatificazione, gli amici milanesi di Lazzati e le brave persone della redazione di “Appunti”. Ma stupisce che si siano affidati a un avvocato che non sa davvero difendere la memoria di Dossetti, né tutelare quella di Lazzati. Dopo un anno dalla lettura di quella “Lectio magistralis”, che credo avranno ascoltato con vigile attenzione quel 26 novembre dell’anno scorso, potevano forse evitare di pubblicarla.

di Giovanni Tassani

giovedì 12 dicembre 2013

Papa Francesco uomo dell'anno per il TIME

Papa Francesco uomo dell'anno per il TIME, che scrive "it raises hopes in every corner of the world", il settimanale americano lo ha quindi premiato per la speranza che ha saputo suscitare nelel persone, per il messaggio di vicinanza agli ultimi che ha saputo comunicare in questi mesi, la sua capacità di riavvicinare alla Chiesa chi vi si era allontanato e anche a giudizio del settimanale per la possibilità di cambiamento nella Chiesa che fa intravedere. Sottolinea come "il primo Papa non europeo in 1200 anni potrebbe trasformare un luogo che misura i cambiamenti in secoli".

sabato 7 dicembre 2013

Nelson Mandela una vita per la libertà

Nelson Mandela rappresenta il simbolo della lotta per la libertà e contro l’apartheid. Oggi è difficile immaginare un paese nel quale delle leggi possono negare i diritti fondamentali delle persone solo per il colore della loro pelle. Ma nel Sudafrica dell’ apartheid era cosi, le leggi sancivano una discriminazione razziale. Mandela ha rappresentato la lotta contro tutto ciò, e per lottare per questo ideale di uguaglianza e per la libertà del popolo del Sudafrica e per un paese libero e democratico ha patito 27 anni di carcere. Il regime dell’ apartheid terminò con il nuovo corso varato dal presidente Frederik de Klerk che insieme a Mandela ricevette il Premio Nobel per la pace nel 1993. Nelson Mandela divenne il primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheid e fu il primo presidente nero. Come Presidente garantì un passaggio senza vendette e che garantisse i diritti anche della minoranza bianca, promovendo un cammino di riconciliazione, realizzando cosi nei fatti quell’ideale di pace, libertà e democrazia per il quale aveva vissuto tutta la sua vita .

lunedì 2 dicembre 2013

Dobbiamo cominciare a far rispettare ai cinesi in Italia i diritti fondamentali

Siamo tutti pronti a dire che in Cina i diritti fondamentali della persona non sono rispettati e poi in Italia senza che nessuno faccia niente pur sapendolo permettiamo che si riproduca in una nostra città Prato, ma non solo lì, il modello culturale e produttivo cinese che non rispetta la persona.

Ora tutti scrivono che lo sapevano, ora tutti parlano anche dei miliardi evasi e delle regole minime di sicurezza non rispettate da queste ditte cinesi di Prato ma come sempre in Italia se non ci scappa il morto , in questo caso ben 7, nessuno vede nessuno controlla .

Se vogliamo che in Cina si rispettino le persone e i diritti dobbiamo cominciare a farli rispettare ai cinesi in Italia e in Europa.