lunedì 12 agosto 2013

Politica in attesa delle scelte di settembre


Il periodo politico è caratterizzato da polemiche e segnato dalla sentenza della Cassazione su Berlusconi, a prescindere dai fatti contestati diversi aspetti confermano la sensazione di un accanimento della giustizia verso Berlusconi, un sentenza definitiva che segna la sconfitta di tutti, della magistratura, di Berlusconi e del paese che non riesce ad uscire dal conflitto tra politica e magistratura. Tutti i leader non di sinistra sono stati messi sotto inchiesta dal '92 ad oggi, nonostante evidenti responsabilità personali, ci lascia più di un dubbio sull’imparzialità della magistratura; dubbio sostenuto da un vulnus iniziale del famoso avviso di garanzia del 1994 durante l’apertura del convegno ONU sulla legalità.

Certamente il PDL dovrà rivedere la sua leadership a causa della sentenza e vien da chiedersi se non era il caso di farlo senza pressioni già prima. Il PD continua nello stato confusionale oscillando da posizioni estreme a quelle moderate tutte focalizzate sulle primarie.

Ci auguriamo che il governo Letta prosegua, è l’unica soluzione al momento disponibile, anche se serve un altro slancio. Finora a parte i soldi delle PA alle imprese ha rimandato tutti i provvedimenti, vedremo se a settembre si smuoverà qualcosa, come il riassetto delle tasse locali con la tassa dei servizi.

Il PD deve capire che non può usare le lotte interne per la segreteria per far cadere Letta e magari tentare alleanze che già Letta e Napolitano hanno dichiarato impossibili o peggio ancora tentare la via del voto. Il voto anticipato sembra impossibile viste le affermazioni di Napolitano e la pendente sentenza sull’incostituzionalità delle legge elettorale che quindi dovrà essere riformata nelle parti sottoposte a ricorso pena l’illegittimità di qualsiasi risultato elettorale.

Il centro è ormai inesistente e quel poco che c’era si sta dividendo, Scelta Civica non avrà futuro e Casini che spera sempre nel passo indietro di Berlusconi, torna a guardare al PDL.

All’Italia serve un Governo e le riforme le larghe intese sono quelle che dovrebbero permetterle, Letta prenda un po’ di coraggio spinga sull’acceleratore; se lo farà potrà nel 2014 sperare anche di eliminare la concorrenza nel PD di Renzi da una parte e dei filogrillini dall’altra.

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