giovedì 8 agosto 2013

Guerre arabe


Se il 2012 sarà ricordato per le primavere arabe il 2013 probabilmente lo sarà per le guerre arabe. Ovunque le potenze arabe Iran, Qatar, Arabia Saudita e le correnti sunnite sciite, fratellanza musulmana e salafiti, si combattono non solo a colpi di voti ma soprattutto a colpi di armi. Sono infatti ripresi gli attentati tra sunniti e sciiti in Iraq , anche se i media quasi non lo dicono perchè non serve alla propaganda anti-Usa; la guerra in Siria coinvolge sempre più fazioni e stati e sta diventando il campo di battaglia di tutti contro tutti a scapito della popolazione siriana. Il Libano risente della guerra siriana, la Libia, anche qui ormai dimenticata dai media, non è dimenticata da terroristi, e dalle diverse bande rivali, ed ormai è territorio di nessuno. In Tunisia ed Egitto a queste componenti si aggiunge quella laica, la tensione è salita in Tunisia dopo omicidi politici, in Egitto un colpo di stato a furor di popolo, sostenuto infatti da manifestazioni imponenti, ha prodotto un crescendo di tensioni che vede manifestazioni pro e contro con decine morti e attacchi mirati alle comunità cristiane. Se si legge meno superficialmente la situazione, si può osservare  in Egitto una lotta tra le compenti salafite filo Arabia e la fratellanza mussulmana filo Qatar con l’aggiunta del potere dei militari che da sempre influenza pesantemente la politica egiziana.

In tutte queste situazioni di conflitto appare una costante la totale assenza della diplomazia europea e questa purtroppo non è una novità, e la fallimentare politica americana di Obama che oscilla tra l’appoggio di una fazione e il successivo abbandono come in Egitto, prima a favore dei fratelli musulmani senza capirne i pericoli e poi di appoggio ai militari non classificando come golpe la seconda rivoluzione, oppure in Siria dove prima ha appoggiato i rivoltosi senza sufficiente energia per poi accorgersi che stavano prendono il sopravvento i salafiti e Al Qaidaa e quindi lascando a russi e all’Iran l’opportunità di appoggiare la riconquista di Assad.

Al Qaida libera tremila detenuti dalle carceri afghane, irachene e libiche e poi Obama lancia l’allarme terrorismo. Insomma una situazione esplosiva che può portare a nuove guerre civili mascherate in realtà da vere lotte traversali come in Siria e se ciò accadesse anche in Egitto sarebbe una catastrofe.
 
Unica nota positiva e di speranza, la ripesa dei negoziati tra israeliani e palestinesi

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