sabato 20 luglio 2013

Il caso Kazako una storia complicata e mal gestita


Il caso Kazako è sicuramente qualcosa di clamoroso. Innanzitutto polizia, questura e prefettura italiana sembra siano stati comandati dall’ambasciatore kazako, un’ingerenza incredibile come ha detto anche Napolitano. Sembra che i politici non abbiano avuto ruoli diretti. Dopo che la relazione del capo della polizia ha chiarito l’estraneità di Alfano anche il presidente del Consiglio parlando in Senato sul caso dell'espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia ha detto che Alfano è estraneo. Certamente però non ne esce molto bene avendo dimostrato di non avere un pieno controllo sul ministero. Le responsabilità per il clamoroso caso di estradizione appaiono comunque di altri. Come ha detto Letta sempre al Senato appare inaudito il comportamento dell'ambasciatore kazako. Ci chiediamo come è possibile che questo ambasciatore abbia potuto agire in un modo cosi invasivo nei confronti dello Stato italiano. Chi è delegato a gestire le ambasciate? Il ministero degli esteri, allora come mai nessuna accusa sulla gestione del caso è stata rivolta al ministro Bonino, anche lei ne esce malissimo a nostro avviso, ma certamente la stampa non le ha rivolto nessuna domanda e accusa. Ci aspettiamo che il governo chiarisca con l’ambasciatore quanto prima e magari ne chieda la sostituzione. Certo la questione è stata usata anche per lotte politiche interne ai partiti, soprattutto nel Pd con lo scontro Renzi contro Letta, il che rende perlomeno una brutta figura anche di politica interna, perché se fosse caduto Alfano sarebbe caduto il Governo ma come ha giustamente detto Napolitano «Non ci si avventuri a creare vuoti e a staccare spine per rifiutarsi di prendere atto» di quanto le ultime elezioni politiche hanno «reso obbligato» e nella «ingiustificata sottovalutazione conseguente e cui esporrebbe il Paese».
Certo il ruolo internazionale dell’Italia viene un po’ offuscato. Ed è forse vero che a qualcuno all’estero faccia comodo questa crisi perché l’Italia con l’Eni è sicuramente la prima compagnia a sfruttare energie del Kazakistan? Forse il fatto che il Financial Times e altri giornali inglesi soffino sul fuoco adesso non è un caso….insomma una storia complicata mal gestista e che richiederebbe un’analisi diversa dalle diatribe interne ai partiti.

venerdì 19 luglio 2013

Un nuovo modello di famiglia viene imposto nonostante le opposizioni

In Gran Bretagna è stata approvata la Marriage Bill per i matrimoni omosessuali, ancora una volta senza tener conto dell’opposizione , 700.000 firme, e addirittura il premier Cameron non ha tenuto conto dell’opposizione del suo partito, giustamente con decine di lettere ai giornali gli esponenti del partito Conservatore difendevano l’istituto della famiglia . Si perchè in GB le coppie omosex avevano già un sacco di diritti e le unioni erano riconosciute si è voluto però per forza equipararle al matrimonio tra uomo e donna con il solo scopo di cambiare il significato di famiglia, inoltre ci saranno due problemi, la regina, che ha firmato la legge, è anche capo della Chiesa Anglicana che si oppone a questa legge e poi bisognerà capire se altre religioni come per esempio la Chiesa Cattolica saranno obbligate a celebrare questi matrimoni, anche i musulmani si sono opposti a questa legge. Certo fa una certa impressione l’accelerazione che questi leggi hanno avuto soprattutto dopo che negli USA Obama si era dichiarato favorevole citandone la necessità perfino nel discorso inaugurale del secondo mandato: la Corte Suprema ha cambiato la legge sul matrimonio negli USA, in Francia il governo socialista infischiandosene della fortissima opposizione e spaccatura creata nel paese ha approvato la legge sul matrimonio e l’adozione delle coppie omosex, si direbbe che l’Italia è esclusa da questa catena ma non è così il 22 luglio verrà discussa alla Camera una legge che introduce per legge la definizione di gender cambiando il significato alla naturale distinzione uomo donna introducendo le categorie di identità di genere, ruolo di genere orientamento sessuale cioè inglobando nella nostra legislatura tutta la teoria del gender secondo la quale il sesso non è dato dalla biologia e poi assimilato psicologicamente nella crescita ma anzi la psicologia e i condizionamenti sociali possono far dissociare la natura biologica e piscologica creando altre categorie sessuate oltre quella maschile e femminile. Questa nuova legge inserisce insieme alla discriminazione religiosa quella dell’identità sessuale precedentemente definita e quindi un preludio alla impossibilità di contrastare leggi sui matrimoni omosessuali o terminologie educative differenti dalla cultura minoritaria del transgender, omosessualità ecc. Insomma sarà sempre più difficile nelle scuole nella società e nel campo del lavoro dire che l’uomo di natura ha solo due sessi maschio e femmina. Probabilmente anche in Italia, anche se più lentamente, prima o poi le leggi che vanno a cambiare l'istituto familiare come quelle spagnole, inglesi e francesi arriveranno, ci auguriamo che sia garantita la libertà di confessare la propria contrarietà. Queste nuove legislazioni che vengono proposte per tutelare i diritti o presunti tali di alcuni, rischiano in realtà di negare la libertà di pensiero impedendo di discostarsi da modelli non riconosciuti, mettendo in dubbio anche la libertà religiosa che si oppone a modelli al di fuori dalla legge naturale. Per una vera cultura a difesa della famiglia comunque non basta dire no alle unioni omosessuali e prestare attenzione che nuove leggi tutelino in ogni caso i diritti individuali di ciascuno ma anche la libertà di espressione.  Bisogna dire si alla famiglia e quindi mettere in campo una seria politica a favore della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna e aperta alla vita, perchè solo sostenendola possiamo aiutarla e aiutandola possiamo aiutare la società.

Dolce e Gabbana chiuso per indignazione

Chissà se ora il Comune rivedrà la sua posizione
In ogni caso il Comune ha fatto una figuraccia

Il comune di Milano contro Dolce&Gabbana: assurdo


Il comune di Milano contro Dolce&Gabbana ennesimo esempio di una giunta farcita di ideologismo e che sta condannando la città ad un lento decadimento.

L'assessore comunale alle Attività produttive Franco D’Alfonso ha dichiarato: «Qualora stilisti come Dolce e Gabbana dovessero avanzare richieste per spazi comunali, il Comune dovrebbe chiudere le porte, la moda è un eccellenza nel mondo ma non abbiamo bisogno di farci rappresentare da evasori fiscali». Incredibile affermazione che contrasta col nostro sistema giudiziario che ritiene innocente ogni persona se non condannata al terzo grado di giudizio e quindi ancora una volta mostra come la sinistra milanese si erge a giudicare le persone, e poi clamoroso che si scagli contro uno dei nomi che hanno fatto grande la moda a Milano.

L'assessore alle attività produttive non si interroga sulle entrate che la città riceve grazie al mondo della moda e allo sviluppo che ha garantito e garantisce alla città? “Fate schifo”, “Ignoranti” è stata la risposta su twitter di Stefano Gabbana. Come dargli torto.

Un tale assessore dovrebbe immediatamente dimettersi o essere rimosso dal suo ruolo istituzionale.

martedì 16 luglio 2013

In Texas una nuova legge con restrizioni all'aborto

Lettera pubblicata il 20 Luglio 2013 su Avvenire

Il Texas ha approvato una nuova legge sull’aborto, una legge più restrittiva, diventando il 13esimo Stato USA a non ammettere aborti dopo la ventesima settimana di gravidanza.

Qui mostraimo la foto di una ecografia di una bambina alla 20esima settimana di gestazione.

Su questi temi si accusa sempre la parte pro-life di essere “integralista” o spinta da fattori religiosi che non appartengono a tutti; invece la scelta di far vivere tutti i bambini/e che hanno 20 settimane è una scelta ragionevole, scientificamente valida, e soprattutto umana. Non saperlo vedere, questo sì, è vero integralismo antiumano e ideologico. La vita è un dono, e queste scelte umane aiutano ad aprire gli occhi, prima o poi sarà chiaro a tutti che la società che punta alla vita saprà essere migliore.

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sabato 13 luglio 2013

Il Papa a Lampedusa come un vero Padre, come un vero Pastore.


Il Papa ha rotto il silenzio che ci ha reso sordi di fronte al dramma dell’emigrazione e delle migliaia di morti delle traversate della speranza verso il nostro paese, quella che ha chiamato la globalizzazione dell’indifferenza, che non rappresenta un attacco alla globalizzazione ma alle sue conseguenze esasperate e aspetti derivati dal non mettere al centro le persone. Ci ha richiamato a ricordarci quanto noi ricchi siamo responsabili anche dei più poveri, "dov'è tuo fratello?", che non dobbiamo chiuderci nelle nostre bolle di benessere. Il Papa ha sottolineato il carattere penitenziale della sua visita, per chiedere perdono per le morti, chiedendo che non si ripetano le tragedie e chiedendo ai responsabili del mondo di evitare che si creino le condizioni di povertà che spingono le persone all’emigrazione. Il Papa ha condannando anche chi da queste povertà guadagna nei traffici di esseri umani.

Con un gesto a suo modo clamoroso ma di estrema profondità il Papa ha portato solidarietà vicinanza sia ai migranti sia a chi in questi anni si è occupato di loro e li ha accolti

Toccanti e significativi alcuni gesti e simboli di questa visita Il pastorale e il calice di legno. Col legno delle barche usate dai migranti e la corona di fiori, bianchi e gialli, gettata in mare, a ricordare i troppi morti

La visita del Papa, è stato come lui stesso a ricordarlo, è stata prima di tutto un'occasione per pregare. «Spero proprio che si capisca il senso di questo gesto», ha detto ai suoi collaboratori dopo aver getta­to in mare la corona di crisantemi, il desiderio di ricordare fare memoria pregare e esprimere solidarietà e vicinanza. Come un vero Padre, come un vero Pastore. Grande Papa Francesco. Bisogna quindi evitare ogni strumentalizzazione.