mercoledì 26 giugno 2013

La crisi siriana sempre più una crisi internazionale

In Siria dopo l’appoggio di Hezebollah e Iran al presidente Assad le forze lealiste hanno vinto battaglie decisive e stanno riconquistando terreno, le opposizoni hanno al loro interno frange estremiste e sono appoggiati dai paesi del Golfo. Usa e Russia, che ha una base strategica a Tarus, hanno interesse molto diversi nell'area e sono sempre più distanti. La Ue come sempre è divisa.
La guerra coinvolge sempre più il vicino Libano e rischia di innescare una crisi in tutto il Medioriente, aumenta in ferocia e in numero di morti e dimostra che la Siria è diventata il terreno di scontro delle potenze locali e di interessi geopolitici come quelli dell'Iran e della Russia ma non solo. Il conflitto tende a non avere vincitori, ma solo sconfitti: i cittadini siriani. Il numero dei profughi continua ad aumentare aggravando al situazione nei paesi confinanti.
Come ha detto la Santa sede più che dare armi ai ribelli le cui frange estremiste preoccupano visto anche il verificarsi di casi di vescovi e sacerdoti rapiti o uccisi, bisogna trovare una via diplomatica e un compromesso per far tacere le armi.

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