martedì 16 aprile 2013

La corsa per il Quirinale

Come c’era da aspettarsi il M5S con la scelta di Milena Gabanelli, la giornalista autrice di Report, di fatto si pone fuori dai giochi per l'elezione del presidente della Repubblica. Una scelta di comodo e voluta.

A Bersani restano ora due possibilità o vincere nettamente una battaglia interna al partito sempre più aspra e difficile e portare avanti una candidatura di bandiera e di rottura col Pdl oppure cercare un consenso prima delle votazioni, un lascia passare, dal Pdl. Il secondo caso consentirebbe di mettere le premesse anche per una futura convergenza sul governo e vede come favorito agli occhi della stampa Amato, ma secondo noi il vero candidato dietro le quinte rimane D’alema. Prodi non ha chance, per le divisioni interne del Pd.
Rammarica che non sembra emergere una personalità di qualità e spessore culturale ed internazionale che possa davvero unire il paese.
Appare desolante il campo cattolico che non sa e non ha alcuna possibilità di proporre un nome autorevole e condiviso, segno delle lacerazione che da troppo tempo contraddistinguono questa parte culturale e non solo del paese che ne rappresenta oggi l’anima più viva anche di fronte alla crisi economica.

Unico cattolico possibile sembrava essere Marini ma è stato “eliminato” dalla corsa dall’intervista di Renzi.
Una mossa a sorpresa sarebbe un accordo Renzi, D’Alema Berlusconi alle spalle di Bersani. Alcuni segnali si sono visti in questi giorni. Oppure una convergenza PD e M5S su un nome fuori dalla rose degli attuali candidati, come per esempio Rodotà sostenuto anche da Republica.

Tramontata per ora sembra la candidatura della Bonino.

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