venerdì 8 febbraio 2013

Una campagna elettorale lontana dai veri problemi del paese


Tra attacchi e proposte, possibili alleanze e presenze televisive la campagna elettorale prosegue, scadendo  a volte in toni esagerati e rimanendo lontano dai prolemi centrali che l'Italia dovrà affrontare.
Chi la guida è sempre lui, Berlusconi, basterebbe guardare la sua imitazione fatta da Crozza per capirlo, certo non abbiamo scordato le tante promesse mancate. Alcune proposte poi tendono ad illudere gli italiani e a sviare dai veri problemi del paese. Condivisibile invece l'aver messo al centro il tema delle tasse . L’eccessivo carico fiscale sta impedendo un qualsiasi tentativo di ripresa economica e soffocando il poco che è rimasto. Certo gli altri contendenti mancano del tutto di proposte concrete e per questo tendono ad inseguire quanto dice Berlusconi. Berlusconi ha comunque dimostrato che lui, da solo, è l’unico che può tener in vita il centro destra e attrarre gli indecisi, un vero uomo da campagna elettorale. Rischia però che quando si tratterà di trovare convergenze per i governo i suoi si dividano.

Bersani, che fa di tutto per non sbilanciarsi, appare poco concreto, inoltre pesa sul PD il caso MPS. Partito favorito vede continuamente perdere consensi. L'alleanza con Vendola non è in discussione e questo spaventa i moderati. In crisi di consenso il centro sinistra rispolvera il tema del conflitto di interessi, tema evanescente quanto la promessa del centro destra di togliere l’Irap: sappiamo già che entrambe le cose non si faranno.

Vendola è sempre più prosciugato da Grillo e Ingroia, come Casini e Fini a loro volta vedranno erosi i loro consensi  elettorali dall'esposizione di Monti. A merito di Monti vanno le proposte di dismissione di parte dei beni dello Stato e l'insistenza di mettere al centro una fase riformista per i temi del lavoro e la lotta la parte più conservatrice, la CGIL.
L’incognita più grande è Grillo rilanciato dallo scandalo MPS e con una campagna elettorale per le piazze, rischia di diventare determinante e in rapida ascesa con il botto finale che sarà a piazza San Giovanni.

Di certo non pagheremo più l’IMU sulla prima casa, scelta giusta e attesa, dovremo ringraziare Berlusconi che l’ha imposto come tema della campagna elettorale, tema scelto anche perché può vantare di aver già mantenuto la promessa di togliere le tasse sulla prima casa: è l’unica cosa che non gli si può rinfacciare. Molto meno sensata la proposta di restituirla.
Manca  da parte di tutti il coraggio di mettere al centro una riforma fiscale a fovere della famiglia. Anche perchè il tema famiglia divide trasversalelmente gli schieramenti.
Sembra sicura al momento l’ingovernabilità con i numeri forniti dai sondaggi, ma mancano ancora 2 settimane. Appare chiara comunque la prospettiva di un governo di coalizione e molto debole.

Pensiamo come dice anche il presidente della Cei che serve un governo che affronti seriamente tre priorità: lavoro, famiglia e riforme dello Stato.

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