giovedì 17 gennaio 2013

L'inizio della campagna elettorale

Abbiamo aspettato un po a commentare gli inizi della campagna elettorale che è partita molto confusa allora ecco alcuni nostri commenti

Berlusconi dato per politicamente morto ha mostrato una combattività e un energia senza pari e con apparizioni televisive magistrali sta risalendo i sondaggi, ma le notizie sulla composizione probabile delle liste con la presenza delle solite candidature come le sue vane promesse che anche nel passato non ha mantenuto, lo rendono poco credibile sul programma, alla luce anche di un raggruppamente molto eterogeneo che costituisce solo un cartello elettorale. E' il migliore nello scontro diretto ma potrà aumentare voti solo se il pareggio col PD diventa credibile

Monti ha iniziato alla grande, ma è rimasto invischiato dalla scelta delle 3 liste alla Camera e da alcune defezioni del mondo cattolico come dalla fine del progetto Todi che dimostra ancora la divisione dei cattolici. Nomi illustri e del mondo industriale nelle liste potrebbero aiutare forse a dimenticare la compagnia di Fini e Casini. Sta cercando di rimanere in sella attaccando Berlusconi che cerca di renderlo ininfluente, il suo obiettivo rimane superare il 15%, soglia che gli gli permetterebbe di essere credibile come alternativa a PD e cosi puntare a rendere irrilevante SEL. Come terzo polo, o polo di centro dovrebbe mostrare più equidistanza da destra e sinistra, nuoce quindi aver dato suito l'impressione di un accordo con Bersani. Deve puntare sulla credibilità economica e prendere posizioni come sui matrimoni gay a favore dei valori non negoziabili

Bersani partito superfavorito rischia di perdere il vantaggio con scontro Monti-Berlusconi che l'hanno messo nell'angolo, Vendola lo penalizza sopratutto con le sue sparate su ricchi e Fiat e su tasse. Bersani ha il difetto della sinistra, quello di sentirsi superiore, pessimo lo slogan L'Italia Giusta. Ha scelto un profilo basso non attaccando Berlusconi, pensa di arrivare in fondo in sordina vedremo. Il rischio di fare la fine di Occhetto c'è.

Ingroia la dimostrazione che sulla giustizia Berlusconi ha ragione, si dice paladino della Costituzione poi dimentica l'elemento base la separazione del potere legislativo esecutivo giudiziario volendo fare tutte e 3 le cose

Grillo sembra aver perso colpi ma il suo risultato è imprevedibile anche perchè non usa i canali tradizionali. La pochezza degli avversari e l'impressione che nulla possa cambiare e tutto ricada nelle solite dinamiche potrebbe favorire un suo recupero.

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