giovedì 22 marzo 2012

Riforma del lavoro guardare alle prospettive positive

Aspetteremo la versione finale del testo della riforma del lavoro e dei vari provvedimenti che cambieranno le regole del mondo del lavoro prima di esprimere un giudizio conclusivo. Fin da ora però emerge chiaramente il tentativo di ridurre le forme di precarizzazione “cronica” che tanti problemi hanno creato negli ultimi anni, compensate da una maggiore flessibilità data da regole meno stringenti sui contratti a lungo termine. Una mediazione giusta come sottolineato anche dall’adesione della CISL a questo provvedimento. Se il meglio non è raggiungibile, bisogna puntare a ciò che è possibile. Inoltre l’Italia aveva bisogno di una svolta che rompesse alcuni tabù. Giusta l’idea di salvaguardare il lavoratore e non il posto di lavoro, se è improduttivo. Certo calmierata da un corretto sistema di protezioni sociali. Da chiarire è infatti il sistema di armottizzatori sociali. Chi dovrà essere tutelato maggiormente in questo caso saranno gli ultra cinquantenni. la riforma agevolerà invece sicuramente i giovani. Da chiarire, per evitare abusi, saranno le caratteristiche tecniche per le quali una azienda potrà applicare la norma del licenziamento per ragioni economiche bilanciato dalla fuoriuscita di 15-27 mensilità, positiva la norma che impone di pagare gli stage, come quella che limita l’abuso delle partite IVA invece delle assunzioni.Sarebbe sbagliato invece differenziare le norme tra dipendenti privati e statali.
Certo la riforma del lavoro è solo una delle condizioni per rilanciare lo sviluppo del paese. Sarà necessaria anche una riforma della giustizia alla quale verrà demandata buona parte delle applicazioni delle nuove norme del lavoro, un vero piano energetico ed infrastrutturale e un abbassamento delle tasse. Certamente non serve una battaglia campale preventiva come vuole fare la CGIL, certa in tutti le riforme qualcuno guadagna e qualcuno ci perde, ma questa non dev’essere una ragione per non cambiare mai niente, le norme attuali sono degli anni 60-70 il mondo del lavoro è profondamente cambiato da allora.

lunedì 12 marzo 2012

Giappone ad un anno dal terremoto

Dopo un anno dal terremoto e maremoto che ha devastato il Giappone, quello che emerge è come questo paese si sia riscoperto come comunità.
Sono migliaia i volontari che si sono adoperati per i terremotati. Al dramma si è risposto con la solidarietà. Il dramma ha fatto interrogare sul senso della vita e così sono drasticamente diminuiti i suicidi tra i giovani e sono raddoppiati i matrimoni, come se questa “frustata” abbia in qualche modo risvegliato la voglia di vivere di fronte all’evidenza che la vita può finire in ogni momento.

In questa ricorrenza vogliamo innanzitutto ricordare le decine di migliaia di morti e tutti quei paesi e città completamente distrutte dallo tsunami con le conseguenza drammatiche sulla vita di centinaia di migliaia di sfollati. Troppo velocemente dimenticati per via del focalizzarsi di tutta l'attenzione sulla crisi della centrale nucleare di Fukushima.

Certo c’è stato anche il dramma nucleare di cui però non si sa ancora la reale portata, forse volutamente accentuata rispetto al dramma che aveva colpito il Giappone e i suoi abitanti.

Ciò che si è capito che nulla è sicuro al 100%, non lo sono state le dighe crollate come non lo sono state le centrali nucleari. Non lo sono state le barriere protettive. Molte le responsabilità umane, sono stati commessi una serie di errori e di di gesti irresponsabili da parte della società che gestiva gli impianti che ha puntato più a salvare i suoi impianti che a tutelare la salvaguardia delle vite. Tutto ciò deve far riflettere ma in maniera ragionata e responsabile senza arrivare a conclusioni affrettate senza riscontri oggettivi.

venerdì 9 marzo 2012

Adesso bisogna investire sulla crescita

Atene ha annunciato che le adesioni allo swap hanno superato la soglia dell'95 %. Questo significa che gli operatori privati hanno accettato il piano di restituzione solo parziale del credito.
Un fatto positivo, che allontana lo spretto del default, l'UE passato l'immediato pericolo deve ora puntare alla crescita economica.
In Spagna il governo Rajoy ha deciso di rinviare il rientro al 3% del deficit/pil per non instaurare una dinamica recessiva, in Italia è stato confermato l'aumento dell'IVA di 2% , valuteremo nei prossimi mesi chi sta intraprendendo le scelte più efficaci ma certo non si può andare solo nella direzione dell'aumento delle tasse o dei tagli, ci vuole anche coraggio di investire nel futuro e questo vale anche per la Grecia.

Drammatico esito della vicenda dell'ostaggio italiano in Nigeria

Clamoro e drammatico esito della vicenda dell'ingegnere italiano ostaggio in Nigeria.
Franco Lamolinara, ingegnere di 47 anni, era stato rapito insieme a un collega inglese, entrambi sono morti durante l'assalto dei militari nigeria coadiuvati da soldati britannici. Oltre a questo fatto drammatico per cui esprimiamo la più sentita vicinanza alla famiglia dell'ingegnere sorprende sapere che il governo italiano è stato informato solo a operazione avvenuta. Un ennesima figuraccia in campo internazionale ed uno smacco per la nostra immagine e diplomazia ormai certificata come ininfluente tanto da non sentire nemmeno il dovere di essere consultata. Una volta ripotati a casa i marò speriamo che le dimissioni del ministro degli esteri siano scontate.

giovedì 8 marzo 2012

Riportiamo a casa i nostri marò

In merito alla vicenda che vede due Fucilieri di Marina del Battaglione San Marco accusati dell’omicidio di due pescatori indiani dobbiamo innanzitutto esprimere la nostra solidarietà a questi due servitori dello stato che compiendo il loro dovere a causa di errori e incapacità varie devono ora pagare un prezzo assurdo. Esprimiamo naturalmente dolore per la morte dei due pescatori sulle cui cause deve però essere ancora accertata la verità. Per questo la questione andava gestita in modo diverso senza far prevalere la propaganda contro gli italiani in India.

E' incredibile che la nave che i marò proteggevano sia entrata nelle acque territoriali indiane esponendoli al rischio poi realizzatosi di un arresto.
È incredibile che il governo Italiano subito! Non abbia agito per impedire che la situazione entrasse in un loop da cui sarà difficile districarsi e che mette in grande imbarazzo il governo e ci espone come paese ad una situazione di debolezza e di fallimento delle nostre politiche diplomatiche.
E' incredibile che il ministro degli esteri accetti di recarsi in un paese e torni in Italia senza alcun risultato esponendosi al ridicolo. Le dimissioni sarebbero un obbligo.
E' incredibile la sola possibilità che 2 militari vengano incarcerati in un penitenziario di comuni delinquenti.

L'India sta violando i nostri diritti come stato e violando i trattati internazionali sta mettendo in pericolo un efficace intervento militare di contenimento della pirateria internazionale approvato dall'ONU. Il suo atteggiamento è in palese violazioni del diritto internazionale visto che il presunto conflitto a fuoco sarebbe avvenuto in acque internazionali. Il governo italiano ha grandemente sottovalutato l'impatto della vicenda ed ha gravi responsabilità.

C'è poi certamente un elemento di politica interna indiana, e una mancanza di presa di posizione della UE.

Ci chiediamo poi chi risponderà della scelta del capitano e dell'armatore per la quale i due marinai erano al servizio di protezione della loro nave e del loro carico.

Ma adesso una sola cosa è importante: Riportiamo a casa i nostri marò

domenica 4 marzo 2012

Ideologia contro la vita al TG3 in prima serata

Un’incredibile servizio è stato trasmesso in prima serata durante il telegiornale di Rai3 contro i medici obiettori, accusati di arrecare sofferenze alle donne perchè ne ostacolano con la loro scelta di obiettori l'esecuzione veloce dell'aborto che viene assunto a diritto. Un attacco al vero diritto che è quello dell'obiezione di coscienza. Tutto presentando i medici abortisti come salvatori delle donne trascurando del tutto il trauma che invece provoca in esse l'aborto e non l'attesa di eseguirlo. Nessuna parola invece sul diritto alla vita ovviamente. Addirittura si dice esplicitamente che le malformazioni del feto sono una ragione insuperabile
per la quale si giustifica l'aborto. Ricordiamo che la legge 194 non permette come causa di aborto la malattia del bambino.
Che tutto questo venga fatto in prima serata, ignorando tutte quelle famiglie che affrontano le malattie dei loro bambini è ancora più ideologico. Certo dopo che per tutta la settimana si è scritto dell’aberrante proposta (anche se logicamente affine alla mentalità abortista) di due studiosi italiani che sostengono la liceità e moralità dell''infanticidio, questa è solo un altra affermazione culturalmente deplorevole.
Nello stesso telegiornale a conclusione del servizio su un omicidio a sfondo passionale, il giornalista concludeva dicendo che la famiglia uccide più della mafia in Italia.
Se non è ideologia questa.