giovedì 15 novembre 2012

Difendere la sussidiarietà per difende il welfare

Il parere del Consiglio di Stato, che va in senso opposta all’interpretazione data dal Governo italiano in materia di legge europea e di esenzioni a favore del no profit, pone un serio problema: quale ruolo deve essere riconosciuto al no profit in Italia. Il problema in questo caso non sono le tasse ma il non riconoscimento della valenza sociale delle opere del no profit e la inevitabile ricaduta sulla società civile.
Esiste purtroppo diffusa, nella società e tra le persone, l’idea che tutto debba dipendere dallo Stato e si debba limitare l’iniziativa privata e si può raggiungere lo scopo aumentando tasse e burocrazia. Peccato che il welfare state non è più sostenibile e il Terzo Settore, cioè il mondo del «privato sociale» (cattolico e non) tiene in piedi la rete del welfare sussidiario in questo nostro Paese, come dice Avvenire, quasi eroicamente.
Servizio pubblico, occorre ricordarlo, non significa necessariamente che sia svolto dallo Stato, si chiama sussidiarietà, e cioè una società basata sui corpi intermedi associazioni ecc….
Una vera ricchezza per l’Italia.

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