martedì 28 agosto 2012

Monti e la Chiesa

Monti ieri ha incontrato Benedetto XVI a Castel Gandolfo, è il settimo incontro in 10 mesi, in un vuoto politico in cui il mondo cattolico sempre più diviso, incerto e senza una vera rappresentanza, fa fatica ad orientarsi. In un momento in cui i partiti appaiono sempre più delegittimati dalla loro mancanza di proposta politica e dall’incapacità di agire, la Chiesa sembra aver trovato un interlocutore. Sette incontri in 10 mesi, anche se solo 3 sono udienze private, non possono essere certo solo occasionali o definiti come una prassi di cortesia e di rispetto istituzionale che certo c’è, ma rappresentano un segno di dialogo e di attenzione reciproca, non è da sottovalutare che in passaggi importanti dell’azione del governo Monti si sia recato anche dal papa per confrontarsi con lui.

lunedì 13 agosto 2012

Riflessione sul ruolo dei cristiani nella società

Riportiamo qui di seguito alcune riflessioni tratte dall'omelia in occasione della festa di S.Lorenzo dal Cardinale Bagnasco che potete leggere integralmente su cccsanbenedetto.
Non basta, la testimonianza cristiana come a volte si pensa, è necessaria anche la parola chiara e coraggiosa che accompagna l’agire e ne illumina il significato.
La Chiesa ha la missione di annunciare il Vangelo con le implicazioni che esso ha sul piano antropologico, etico e sociale.
Ora ci chiediamo: la voce della cristianità e la sua opera possono avere un rilievo e un’incidenza ulteriori? Oppure devono rassegnarsi ad essere considerate delle presenze socialmente utili? Mi pare che, sempre guardando alla vicenda del nostro Santo, potremmo rispondere così: se è vero che il male influisce sul modo di pensare e di agire comune, è pur vero che ciò accade anche per il bene... si tratta di far maturare una mentalità.
Senza l’anima spirituale e morale non esiste rilevanza storica, perché non esisterebbe sostanza. Senza, ogni forma di doverosa partecipazione alla costruzione della città terrena, è un involucro vuoto e dannoso, solo di potere, che cerca di riempirsi con pressioni e convenienze. I cristiani, com’è loro dovere, sono stati e continueranno ad essere lievito nella società con fiducia e spirito di servizio, consapevoli di aver ricevuto un giacimento inesauribile di visione e di valori religiosi, umani e culturali.
La loro presenza – com’è noto - non è codificata in formule specifiche, fatta salva la consapevolezza che sui principi di fondo non si può mercanteggiare, che i valori non sono tutti uguali ma esiste una interna gerarchia e connessione; che l’etica della vita e della famiglia non sono la conseguenza ma il fondamento della giustizia e della solidarietà sociale; e fatta salva la memoria delle esperienze pregresse. Comunque è sempre doveroso che, nella vita pubblica, i cattolici siano sempre più numerosi e ben formati.
I grandi statisti cattolici che l’Italia ricorda, hanno portato la propria indiscutibile statura umana e cristiana che il Paese, l’Europa e gli scenari internazionali esigevano, allora come oggi. Hanno messo a servizio, non di se stessi ma del bene comune, un’alta caratura intellettuale, spirituale e dottrinale formata alla luce del Magistero sociale della Chiesa, senza reticenze o complessi.

martedì 7 agosto 2012

La nostra patria Europa

In un momento di grave crisi dell’identità europea, e di consenso a favore dell’unione europea noi vogliamo con forza ribadire che siamo per l’Europa unita. Non possiamo scordare che i padri fondatori dell’Europa sono stati politici cattolici, che la prima esperienza di Europa unita è stata il monachesimo benedettino (non aveva confini e ha avuto un ruolo primario per la diffusione della fede, della cultura, del commercio), come dimenticare poi l’esperienza del sacro romano impero, certamente contestualizzata e non riproponibile oggi. La dimensione europea è anche (non solo) cattolica. Gli errori e la euro burocrazia asettica che pensa di costruire un’Europa senza etica e qualche volta contro l’etica e senza radici sono certamente da condannare, ma la moneta unica è stato un grande passo in avanti, il problema è che all’unione monetaria non si è affiancata un unione politica e il vuoto politico è stato colmato da una burocrazia invadente e un tecnicismo esagerato e vuoto, lontano dal sentire della gente e qualche volta contro il bene comune. continua a leggere l'articolo su cultura cattolica La nostra patria Europa