martedì 8 maggio 2012

Grecia : rischio ingovernabilità

La Grecia è andata al voto, potremmo dire finalmente visto che almeno sono tornati a poter esprimere democraticamente le loro scelte. Il risultato delle elezioni greche vedono i partiti tradizionali dimezzare i loro voti, a sinistra il partito socialista pro-euro è superato dalla sinistra estrema contraria alla troika europea e al piano di rigore e salvataggio della Grecia, a destra perde il partito neo democrazia pro-europa che pur rimane il primo partito, ma prendono voti i partitti di estrema destra contrari all'Europa. Certamente il voto di protesta dei greci prostrati dalle pesanti manovre economiche e dall'austerità ha colpito i partiti tradizionali ritenuti causa della malagestione economica degli ultimi decenni che ha portato alla crisi e che poi hanno sostenuto la politica di tasse e tagli imposti dalla UE. Bisogna dire che l'austerità rimane comunque indispensabile per salvare la Grecia, ma non basta, la gente ha bisogno di avere una speranza nel futuro, di vedere piani sviluppo e non solo tagli e su questo anche la UE deve dare dei segnali. Certo il populismo e l'avanzata di partiti estremisti deve preoccupare. Anche chi paventa in Grecia l'uscita dalla UE pensa solo a fomentare illusioni in quanto ci chiediamo se poi la Grecia fuori dalla Ue non rischi di finire come l'Argentina di qualche anno fa con banche che bloccano i prelievi, inflazione e povertà, senza dire che la Grecia non ha le risorse dell'Argentina e che già oggi c'è una fuga di capitali dalla Grecia figuriamoci se dovesse abbandonare la UE. Certo dopo il voto l'unica soluzione appare un governo unità nazionale che prosegua e mantenga impegni con UE, anche se già si intravedono le difficoltà e il candidato del centro destra ha già rinunciato all'incarico dopo che il partito socialista ha rifiutato l'accordo. Non sarà facile governare in Grecia e l'ingovernabilità rischia di creare solo danni.

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