martedì 31 gennaio 2012

Milano e la famiglia: deriva ideologica

Il comune di Milano ha deciso con la sua giunta, senza neanche sentire il parere del consiglio comunale di aprire il fondo a favore delle famiglie in difficoltà a qualsiasi tipo di coppia che convive, da oggi a Milano la famiglia è equiparata ad un qualsiasi tipo di rapporto affettivo. bravi!!

Gli impegni e la responsabilità si sa non vengono mai premiati. Ti sposi e ti prendi carico di fronte alla società di una famiglia, peggio per te io darò gli stessi diritti a chi non si prende nessuna responsabilità. Al Comune interessa forse tutelare le coppie aperte naturalmente alla procreazione, nemmeno . La nostra città è già vecchia e avrebbe bisogno di favorire le famiglie con bambini? Macché soldi a tutti, amici conviventi, coppie omossesuali....le priorità sembrano altre.

Per un giurista come Pisapia non servirebbe ricordargli che così prevarica la Costituzione come giustamente ricordato da Avvenire e che rendere uguali cose diverse crea ingiustizia.

Un bel segnale dai cattolici del centro sinistra per cominciare l’anno dedicato alla famiglia e che vedrà il Papa a Milano. Cosa faranno ancora? Regaleranno al Papa le favole con due gattini o due pinguini dello stesso sesso che crescono i loro cuccioli che si apprestano a distribuire anche nelle scuole materne?

L’attenzione solidaristica del nostro vicesindaco che per anni si è spesa per gli ultimi si dimentica la famiglia e forse più che la giustizia ci viene in mente che si vada verso l'ideologia.

domenica 29 gennaio 2012

USA: attacco alla libertà di coscienza

Negli Stati Uniti ha creato grande disappunto l’annuncio del segretario del Dipartimento della Salute che, applicando la legge di riforma del sistema sanitario varata dall’Amministrazione Obama lo scorso anno, obbliga qualsiasi organizzazione ad applicare per i dipendenti l’assicurazione sanitaria che copre una serie di servizi minimi obbligatori, tra i quali anche l’aborto, interventi chirurgici per la sterilizzazione e la prescrizione di tutti i contraccettivi presenti negli elenchi del Food and Drug Administration, compresi farmaci abortivi: il tutto inserito nel piano federale per la salute e da questo sostenuto economicamente.

E’ in gioco la libertà di religione e la libertà di coscienza dei cattolici e di tutti gli americani. Un tema che sicuramente segnerà la prossima campagna elettorale per le Presidenziali. Leggi l'articolo su Cultura Cattolica

giovedì 26 gennaio 2012

NO TAV: finalmente la verità

Eccoli qua i pacifisti, la famiglie che pacificamente e in modo del tuto separato dalla politica sostengono e fomentano la rivolta NO TAV. Ecco chi guidava le guerriglie in val di Susa: due ex brigatisti di primo piano, responsabili dell'area anarchico insurrezionalista e i responsabili di quelle tanto decantate strutture per i giovani che si chiamano Centri Sociali.
Tutto come prevedibile insomma. Speriamo che adesso anche chi non voleva vedere veda la realtà. Ci chiediamo solamente perchè abbiamo dovuto aspettare 6 mesi. E quando toccherà ai responsabili dei disordini a Roma?

MILANO Area C: la realtà batte l’ideologia

I primi dati delle rilevazioni dello smog a Milano dopo l’entrata in vigore della famigerata Area C mostrano a tutti quanto questa nuova sperimentazione non serva a nulla contro l’inquinamento. Sarebbe finalmente ora di dire che uno dei problemi dell'inquinamento di Milano è dato dalla particolare posizione geografica visto che da anni i dati di inquinamento a gennaio sono elevati e stabili perche gennaio è un mese povero di precipitazione e di vento: l'esempio del fenomeno galaverna che è nebbia che si condensa al suolo o sulle piante causa la presenza di aria molto fredda (non c'entra la neve chimica come detto dai gironali) ne è una conferma.

La situazione dell'inquinamento rimane critica a Milano. Livelli di inquinamento e polveri sottili fuori dai limiti ormai in modo continuativo.

Appare evidente che l'area C non serve a nulla contro di essi. Il Comune ha prontamente precisato che l'area C ha lo scopo di decongestionare il traffico e non di combattere l'inquinamento. Ebbene se cosi fosse dove sono gli investimenti per le infrastrutture e per i mezzi pubblici? Come è aumentato il servizio?

A noi sembra spopratutto una tassa. Lo era anche l'Ecopass sia chiaro. Oggi chi si straccia le vesti dovrebbe rivedere anche cosa aveva detto in merito all'Ecopass. In entrambi i casi chiediamo chiarezza sulla destinazione delle risorse raccolte in questo modo: vogliamo la certezza che siano investiti nei servizi di trasporto pubblico. Altrimenti è una truffa. L'Ecopass almeno aveva avuto il merito di spingere ad un ricambio e ammodernamento del parco macchine e questo ha portato comunque un beneficio.

Infine sottoscriviamo quanto riportato dal Corriere della Sera: è impossibile ridurre in maniera sostanziale le concentrazioni di smog se si interviene su un'area come il centro di Milano che copre soltanto il 4,5 per cento dell'intero territorio comunale sul quale si muovono 700 mila macchine dei milanesi più 500 mila veicoli che arrivano da un'area metropolitana dove vivono 4 milioni di persone e si incrociano nodi autostradali trafficatissimi.

domenica 22 gennaio 2012

USA il GOP cerca l'anti Obama

Si è votato in Carolina del sud , un voto chiave per capire come andranno le primarie del GOP (i repubblicani) nella corsa alle presidenziali USA di novembre.
Gli sfidanti principali erano il favorito fino a qualche giorno fa Mitt Romney già vincitore in New Hamppshire e front runner e Net Gingrich con grande esperienza politica.
Ha vinto con 12 punti di vantaggio Gingrich, questo riapre la corsa alla Casa Bianca per i repubblicani. Se avesse vinto Romney avrebbe avuto la corsa in discesa ma adesso invece Gingrich diventa un rivale pericoloso per lui e parte del partito potrebbe adesso appoggiarlo pensando che Romney faccia come contro McCAin nel 2008.
Romney ha pagato sia il risultato ribaltato dello Iowa andato adesso a Sanctorum arrivato terzo in Sud Carolina, sia l'appoggio di Perry ritiratosi a Gingrich, la polemica sui suoi problemi fiscali e sopratutto lo scarso entusiasmo della base religiosa repubblicana per Romney. Certo anche Gingrich ha alle sue spalle scandali familiari, ma ha dalla sua una capacità oratoria e una esperienza politica maggiore, bisogna vedere dove travaseranno i loro voti Sanctorum e Paul. Certo un allungarsi della lotta per l'investitura repubblica rischia di lacerare il partito e sopratutto di lasciare Obama troppo tranquiilo perchè prima finisce la lotta interna prima i repubblicani potranno puntare tutta la campagna elettorale contro Obama, e qui se Gingrich è l'immagine più conservatrice e contro Obama, Romney potrebbe invece attirare dei voti moderati.
Obama d'altronde sarebbe molto vulnerabile se si trovasse un vero contendente repubblicano visto la sua debole politica estera e notizia di questi giorni altri problemi con le chiese Evangeliche e Cattolica sull'obbligatorietà di chiese e ospedali privati anche religiosi di assicurare tutti i dipendenti anche su aborto , sterilizzazione e contraccettivi minando la libertà religiosa e l'obiezione di coscienza come già sottolineato dalla Conferenza Episcopale Cattolica americana.

domenica 15 gennaio 2012

Europa tutti per uno e uno per tutti

Il declassamento deciso il 13 gennaio da Standard & Poor's a 9 paesi dell'Eurozona, tra cui Francia e Italia, aggrava la situazione europea. Si evidenzia ancora una volta che il problema non era l'Italia ma una debolezza dell'euro e della struttura europea. I due leader francesi e tedesco che hanno praticamente gestito la crisi nell'ultimo anno devono ora fare I conti con il fallimento della loro politica. Questa segna un punto di debolezza per Merkel e Sarkozy, in difficoltà è sopratutto il leader francese che nelle prossime elezioni potrebbe risentire pesantemente di questa sconfitta. Il declassamento infatti non rappresenta solo un'analisi di tipo economico e tecnica ma sopratutto politica. A questo proposito appare chiaro che nel momento in cui sembrava si stesse creando un po' di stabilità la decisione di declassare 9 paesi dell'eurozona rappresenta una scelta politica per attaccare anche l'istituzione Europa. Che dire dell'Italia un doppio declassamento, nonostante le dure manovre economiche imposte al paese. Questo dimostra che la strada intrapresa, fatta di tasse e restrizioni che ci spingono in una fase economica depressiva, non è quella giusta. Dimostra che il governo tecnico non è la quella cosa quasi magica che ci avrebbe salvato immediatamente come fatto credere all'opinione pubblica. L'Italia come più volte detto deve risolvere I suoi problemi ed in particolare quello del debito pubblico ma non è una manovra o un altra che determineranno la fine dell'instabilità dell'area euro. Deve risolvere non un problema alla volta creando malcontento ma fare riforme strutturali in più settori, la riforma del lavoro va accompagnata con quella dell'accesso al credito e con la riforma della pubblica amministrazione per esempio. Basta ipocrisia. Smettimao di credere che colpendo nemici pubblici creati mediaticamente risolveremo i nostri problemi. Siamo in serie B e quasi nessuno comprende che questo determinerà tassi di interesse più alti per l'Italia e renderà le precedenti manovre aleatorie. Dobbiamo fermarci, tutta l'Europa insieme e non due soli paesi, per costruire insieme la soluzione. Non si possono strozzare economicamente e finanziariamente singoli paesi. Sarebbe bene che anche il premier italiano Monti ne tenesse conto. Il direttorio franco-tedesco ha fallito, non affidiamoci ancora a loro. Diamo vero potere all'unione Europa ma non a scapito della discrezionalità delle politiche nazionali. La riforma europea si è conclusa più di 10 anni fa con la mancata approvazione della costituzione, scritta senza tener conto delle differenze interne e del pensiero popolare, senza tener conto delle radici giudaico cristiane . Va ricominciata una nuova fase in cui rendere veramente politica l'Unione Europea , senza stravolgere l'autonomia dei singoli paesi ma senza creare solo un apparato tecnocrate e lasciando spazio a nazionalismi e protezionismi dei singli paesi. O si fa l'Europa o un Europa monca politicamente farà crollare anche quella economica.

venerdì 13 gennaio 2012

A Milano va in scena un'opera teatrale altamente blasfema ma attenti ai toni della protesta

Lettera pubblicata su Avvenire il 14 Gennaio 2012
Di seguito la risposta del Direttore Marco Tarquinio


Caro Direttore
Siamo davvero colpiti da tutta una serie di articoli e voci di manifestazioni in merito allo spettacolo teatrale che andrà in scena a Milano nei prossimi giorni. Spettacolo è una definizione eufemistica, appare molto più come provocazione spregevole ed offensiva.

Ma vorremmo precisare che siamo assolutamente contrari a manifestazioni fuori dai locali ....perchè se uno venisse a farle fuori da dove si svolge una nostra conferenza o iniziativa perché non la condivide, lo riterremmo offensivo e contro la nostra libertà. Possiamo dirlo perché ci è capitato durante la campagna elettorale con Giuliano Ferrara di dover essere addirittura scortati per tenere i nostri incontri.

Un’altra cosa è sensibilizzare, protestare con lettere e agire sui siti di critica cinematografica o teatrale e sui giornali e sui blog far sentire la propria disapprovazione.

Paradossale che da una critica ad uno spettacolo che offende i cristiani si passi ad attaccare la Chiesa ed il suo giornale Avvenire, sul piano molto scivoloso nel quale si sottintende che per i soldi la Chiesa si mobilità, per la dignità di Gesù no. Continuare ad attaccare la Chiesa come istituzione e' gia' uno sport ben avviato da molti, se anche i cattolici pubblicamente (non in 4 chiacchere in cui si puo' esprimere liberamente la critica) su giornali tv o internet criticano pesantemente la Chiesa e i Vescovi perche' poi ci lamentiamo se lo fanno gli altri?...a volte il fuoco amico fa più vittime del nemico....

Questo spettacolo indegno non si svolge alla Scala ma al teatro Parenti di Milano, questa volta la protesta è servita ci pare, davvero solo a fare pubblicità a qualcosa che altrimenti sarebbe passato del tutto o quasi inosservato.

Di offese a Dio purtroppo ce ne sono ben altre è molto più pervasive nella nostra società, ci auguriamo però che non torneremo a manifestare fuori da ogni locale che fa qualcosa di amorale .........un immagine di cristianesimo che davvero non ci piacerebbe.

Il Direttore risponde
Agli amici Tanduo, che pongono nella lettera un serio problema, dico che trovo assennato il loro richiamo. Mi hanno insegnato che, da cristiani, siamo chiamati a vivere il Vangelo, a dare ragione della nostra speranza e, da persone che si sforzano di essere rette, siamo tenuti a dire responsabilmente le cose come stanno. Per questo mi sento impegnato, assieme ai miei colleghi, a informare correttamente sulla questione di uno spettacolo teatrale colpito da improvvisa e polemica notorietà preventiva. Vedremo e giudicheremo, se, come e quando andrà in scena. Non mi sogno di giudicare le intenzioni di chi è infuriato con l’autore (e non spetta certo a me farlo), ma penso pure io che certi modi di "protestare" servono a poco. Anzi, alla fin fine, servono solo a dare ragione a chi cerca furba pubblicità.
Marco Tarquinio

giovedì 12 gennaio 2012

Referendum è finita come previsto

E' successo quello che avevamo predetto : la Consulta ha detto no ai referendum che chiedevano l'abolizione del "Porcellum".

E’ chiaro che l’esito è stato condizionato dal nuovo clima politico, anche se c'erano delle ragioni tecniche nel respingere referendum come gia' scritto e' ovvio che se fosse stato in carica Berlusconi non c'e' dubbio che i referendum sarebbero stati approvati. Oggi invece non bisognava mettere a rischio il governo Monti. Certo aver creato su questi referendum l'attesa della soluzione di tutti i problemi della nostra democrazia e adesso non ammetterli nonostante la straordinaria adesione popolare rischia di creare un distacco ancora più ampio tra politica e cittadini. Di Pietro uno dei pochi su questo tema coerente, accusa la corte di aver preso una decisione antidemocratica, questo ci pare eccessivo ma e' anche vero che e' l'unico che politicamente si era speso per questi referendum. Il PD aveva appoggiato questo referendum solo in maniera strumentale contro il governo Berlusconi, infatti pur ripetutamente dicharatosi contrario all’attuale legge alla fine il PD come il PDL accettera' questa sentenza senza troppo borbottare, anzi con sollievo. Sicuramente ora se ne riparlerà nel 2013….forse, perché a PD e PDL e UDC non interessa per il momento creare instabilità politica per cambiare la legge elettorale riducendo tra l’altro il ruolo dei partiti.

Rimane il problema della scelta diretta da parte degli elettori dei deputati e senatori. Basta nominati. La decisione della Consulta lascia perplessi. Il referendum era davvero l’unica vera spinta a fare un cambiamento della legge elettorale.

domenica 8 gennaio 2012

L'ammissibilità del referendum sarà una scelta politica

Oggi sul Corriere della Sera Panebianco ha cercato di motivare e sostenere l'ammissibilità del referendum sulla legge elettorale. Le sue argomentazioni, ci sono apparse un po' azzardate
Il paragone con la legge sul divorzio assurdo sinceramente, come ci pare strano che non abbia per nulla menzionato la necessità in caso di cambio della legge elettorale del ripristino o del cambio della definizione dei collegi uninominali.

Strano che alla vigilia di una sentenza della corte costituzionale 111 costituzionalisti debbano sentire il bisogno di firmare un manifesto a favore del referendum quasi delegittimando una eventuale scelta della corte costituzionale sfavorevole al referendum. Perchè nessun grida a favore della libertà della corte pesantemente minacciata da questo manifesto?
Chi dice poi che debba essere automaticamente ripresa la legge precedente, il problema della mancanza di una legge elettorale ci sembra non del tutto superato da queste tesi perchè il referendum abroga ma non definisce una nuova legge, ma anche se fosse cosi il ritorno al "Mattarellum" certo non risolverebbe problemi del sistema politico italiano. O si fa un sistema uninominale vero senza recuperi proporzionali obbligando i candidati a presentarsi in un solo collegio o il vecchio sistema misto non garantisce il potere del cittadino di scegliere realmente chi debba essere eletto. Alla fine vincitore e sconfitto risulteranno grazie ai recuperi e alle doppie candidature, entrambi eletti nella maggior parte dei casi. Inoltre i candidati nel collegio sono comunque scelti dai partiti con un metodo simili a quelli delle liste attuali cioè senza nessun consulto neanche alla base dei partiti. Alternativa potrebbe essere il sistema proporzionale con il ripristino delle preferenze. Ma queste sono valutazioni politiche.
Infine non siamo d'accordo con Panebianco quando dice che la stabilità del governo non ne sarà comunque inficiata. Ogni referendum o modifica della legge elettorale ha sempre determinato la caduta del governo ed elezioni anticipate. Come aveva già detto Formigoni tempo fa mentre era ancora in carica il Governo Berlusconi il referendum e la sua approvazione determineranno la fine anticipata della legislatura.
Una scelta contro il referendum sarebbe difficilmente spiegabile se non per aiutare il governo Monti ad arrivare al 2013. Si sa certe decisioni non sono solo tecniche ma anche politiche e per questo prevediamo sarà bocciato. D'altronde già in occasione del referendum sul nucleare pur di raggiungere lo scopo politico si sono viste scelte della corte alquanto costituzionalmente discutibili.

martedì 3 gennaio 2012

Quando la verità da fastidio

Una pubblicità innocua scatena la lobby dei transgender e la solita ipocrisia di massa.
La pubblicità della marca di assorbenti LIBRA è stata ritirata dopo poche ore. Ma cosa aveva detto di così grave?
Il confronto tra un transgender ed una ragazza davanti allo specchio in una sfida di femminilità si conclude con la ragazza che estrae dalla borsetta un assorbente lasciando senza replica il transgender. Una realtà evidente visto che sole le ragazze usano gli assorbenti.
La cosa inacettabile davanti all'ipocrisia generale che ha condannato come transfobico lo spot e il suo claim "LIBRA ti rende donna".
Ci viene in mente l'autore Gilbert Keith Chesterton che preannunciava che sarebbe arrivato il tempo in cui si sarebbe dovuto lottare per dimostrare l'ovvietà: "Spade verranno sguainate per dimostrar che le foglie son verdi in estate".

Il video sul corriere della sera

La Germania inizia il 2012 con il record di occupazione

La Germania inizia il 2012 con un record. L'Ufficio federale di statistica ha comunicato che nel 2011 il numero degli occupati tedeschi ha sfondato per la prima volta la soglia dei 41 milioni, toccando quota 41,04 milioni, il dato più alto mai registrato finora. Si tratta di un aumento di 535.000 unità o, in termini percentuali, dell'1,3% rispetto al 2010. L'istituto economico RWI di Essen prevede che nel 2012 gli occupati saliranno ancora.
Sorge spontanea la domanda di come sia stato possibile in un anno di crisi per l’Europa raggiungere tale risultato.
Quali provvedimenti sono stati adottati? E’ stato permesso alle aziende in difficoltà di licenziare, questo ha permesso alle aziende in crescita di trovare personale specializzato sul mercato del lavoro e quindi una ridistribuzione dell’occupazione verso i punti di efficienza senza far fallire altre aziende. Hanno ridotto il periodo in cui veniva concesso il sussidio di disoccupazione incentivando cosi migliaia di lavoratori a cercare lavoro invece di restare inattivi garantiti da un alto sussidio. Con buona pace della Camusso e della Bindi che continuano a difendere solo chi il posto ce l’ha già.
Ricordiamo poi come in Germania il lavoro sia tassato meno che in Italia. Certamente poi l’occupazione tedesca è stata favorita in questi anni da una capacità di esportazione notevolmente aumentata da quando è stato introdotto l’euro, ma anche da una programmazione e una strategia nei paesi BRIC molto più forte della nostra.