sabato 24 dicembre 2011

Auguri di Natale 2011


L’anno prossimo sarà l’anno della famiglia ci piace allora sottolineare che Gesù nasce in una famiglia, che è all’interno di una storia, si veda la genealogia in Mt 1, o si pensi al fatto che Giuseppe e Maria devono andare a Betlemme per un censimento perché discendenti di Davide,la stessa Betlemme è parte e all’interno di una storia, è citata più volte dai profeti e anche nelle cronache della storia di Israele. Quanto è bello e importante che Gesù abbia voluto incarnarsi in una storia e in una famiglia! Una speranza per tutti noi.
In questo Natale 2011 carico di preoccupazioni e timori a causa della crisi politico-economica, notiamo che anche Giuseppe e Maria avevano molte preoccupazioni, si pensi alla scelta del luogo dove far nascere Gesù o alla fuga in Egitto, ma il Natale così come ce lo presentano i Vangeli è contraddistinto dalla GIOIA.
Lc 1,26-28 l’annunciazione da parte dell’angelo Gabriele a Maria “Rallegrati o piena di grazia”, Lc 1,41-44 la gioia di Elisabetta all’incontro con Maria e ancora l’esultanza di Maria nel Magnificat, Lc 2,10 gli angeli annunciano una grande gioia ai pastori la buona novella, infine Mt 2,10-11 la gioia dei Magi quando vedono la stella che li porta da Gesù.
Anche noi dobbiamo fare festa e comunicare la gioia della nascita di Gesù unico nostro Salvatore. La fonte della vera gioia è Gesù bambino nato 2011 anni fa,
nato per noi in una famiglia .
E’ importante in un periodo così carico di angosce e problemi ricordarci di ringraziare il Signore per quello che siamo e abbiamo e affidarci a Lui per superare le difficoltà e ridare il giusto valore alle cose. “La vera gioia non è un semplice stato d’animo passeggero, né qualcosa che si raggiunge con i propri sforzi, ma è un
dono, nasce dall’incontro con la persona viva di Gesù, dal fargli spazio in noi, dall’accogliere lo Spirito Santo che guida la nostra vita” ci ha ricordato Benedetto XVI durante l’Avvento, e ancora “Chi ha incontrato Cristo nella propria vita, sperimenta nel cuore una serenità e una gioia che nessuno e nessuna situazione possono togliere”. Noi ne siamo convinti e questo ci spinge a credere nella bellezza della vita anche oggi, e guardare con speranza al futuro.
Come dice Benedetto XVI “una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo rinunciando a ogni riferimento al trascendente si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi
economica e sociale” (discorso al pontificio consiglio per i laici). “L’uomo che risveglia in sé la domanda su Dio si apre alla Speranza , ad una speranza affidabile, per cui vale la pena di affrontare la fatica del cammino nel presente” (Spe Salvi). “L’uomo di oggi ha bisogno di vedere con i propri occhi e di toccare con mano come con Dio o senza Dio tutto cambia”. Anche a noi tocca testimoniarlo. Convertiamo i nostri cuori, vinciamo il male col bene, siamo più solidali e attenti agli altri. La vera risposta è mettere al centro la persona. Tutti noi siamo chiamati a farlo nel nostro piccolo con gesti di amore e di gratuità. La tenerezza di
Dio che si fa bambino è un aiuto a riscoprirlo. “Il Signore ci faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra noi e verso tutti [..] renda saldi i nostri cuori e irreprensibili nella santità” (1 Ts 3,11 - 4,2).
Buon Natale
Luca e Paolo

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