venerdì 11 novembre 2011

Crisi politica: un week-end all’insegna della strategia

L’attuale crisi e’ colpa dell’immobilismo del governo Berlusconi, quando non si fa quello che c’è bisogno di fare allora arriva il momento in cui si è costretti e a farlo sarà qualcun altro.
Il problema quindi è chi deve farlo e come viene scelto: le elezioni potrebbero essere un metodo, il commissariamento (vedi Monti) dell’Europa un altro, ma ci potrebbe essere anche un scatto di orgoglio della politica che proponga una figura autorevole, questo tocca al Pdl, oggi in grave crisi tra un ala più pragmatica che si allinea all’evidenza della crisi e sostiene l’opzione governo Monti, ed un’ala più intransigente che sostiene le elezioni, forse la via giusta sta nel mezzo: un compromesso ma non a tutti i costi.
Potrebbe essere anche una pura mossa strategica per far cadere la colpa di un fallimento del nuovo governo a chi ha rifiutato un nome proposto dal Pdl e non accollarsi la responasabilità delle elezioni.
Rimane però forte l’impressione che Europa e USA vogliano Monti, che rimane ad oggi la scelta più probabile, ma in politica mai dire mai.
E’ certo Napolitano ha già deciso per questa opzione che però dovrà trovare maggioranza in parlamento. Il rischio per il PDL e' la spaccatura interna. Se così fosse e si andasse al voto bisognerebbe trovare un nuovo leader che sappia superare il Pdl per inglobare gli scontenti del governo appena finito che rimangono elettori di centro destra ma che vogliono un rinnovamento.

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