lunedì 30 maggio 2011

I risultati dei ballottaggi: commento

Il ballottaggio ha detto che il centro destra ha perso: ha perso Milano, Napoli ma anche Novara, Cagliari e Trieste e tanti comuni importanti come in Lombardia (Gallarate e Rho).

Ha perso per colpa di una campagna elettorale sbagliatissima, perchè c'è un diffuso malcontento su Berlusconi, per le divisoni interne al centro destra, per la Lega. Hanno pesato l'atteggiamento della Lega di lotta e di governo ma anche il suo antipatriottismo nell'anno dei 150 anni, la Lega ha perso dove si era presentatata da sola ma anche in alcune sue roccaforti come Novara.

Ha perso Berlusconi, che paga il suo discredito personale segnato dalle vicende degli ultimi mesi, ma anche il fatto che il governo è fermo, ha sbagliato ad aver cercato di fare della campagna elettorale delle amministrative un referendum sul governo, il centro destra ha perso, come a Milano, anche per le continue liti.

Ha perso il terzo polo del tutto ininfluente, ha perso il PD che vince sopratutto con candidati Vendoliani o IDV come De Magistris. A Napoli è davvero incredibile che abbia rivinto il cento sinistra dopo il disastro della gestione della pattumiera di Iervolino e Bassolino. Ma a Napoli sicuramente a vinto anche la sfiducia nella politica.

Hanno perso anche i cattolici, divisissimi, non sono stati in grado di proporre candidati e dove come a Milano c'era il candidato più pro-life e che nei fatti si è dimostrato sensibile ai valori non negoziabili, molti cattolici e preti hanno votato Pisapia.

Ci permettiamo alcune considerazioni in più per Milano: non si è comunicato il bello che è stato fatto, Milano negli ultimi 15 anni è migliorata moltissimo e chissà se anche il mondo cattolico che ha votato contro Berlusconi ha letto il programma di Pisapia, o ha posto attenzione al fatto che vendoliani e radicali saranno determinanti nella politica della città più dei cattolici del PD.
Siamo molto preoccupati per lo sviluppo economico della città e per l'organizzazione e la gestione dei grandi eventi che vedranno Milano protagonista, Expo in testa. Auguriamo comunque al nuovo sindaco buon lavoro nel rispetto di tutte le sensibilità della città, lo giudicheremo dai fatti.

Dopo questo risultato il centro destra si dovrà ripensare, il centro sinistra va a sinistra.
Ha vinto la voglia di punire il governo, ma anche l'ala più populista e più di sinistra, ha vinto il voto contro e questo dovrebbe far riflettere, sempre più le scelte non sono fatte sui programmi ma sulle antipatie se non sull'odio della controparte. Basterebbe chiedere a chi ha votato qual'era il programma del loro candidato per capirlo. Non c'è progettualità e questo è l'aspetto più preoccupante.

Cosa fare ora?
Certamente l'unica cosa da non fare è far cadere il governo, ma nemmeno vivacchiare in attesa di chissà che cosa. Ed allora un deciso rimpasto di governo, un rilancio della riforma della giustizia, della riforma fiscale, di investimenti per lo sviluppo, per l'industria ad alta tecnologia, del settore agro-alimentare, del design, per un rilancio del più grande patrimonio italiano: turismo e cultura. Serve un centro destra vero e coraggioso, con una chiara identità basata sulla centralità della persona e sulla sussidiarietà e che proponga un modello culturale al paese.

Alcune piccole provocazioni
In un regime è mai possibile che l'opposizione vinca? Ed allora smettiamola di parlare di "torna a soffiare il vento della democrazia", basta con la delegittimazione reciproca, da entrambe le parte.
In questi giorni ennesime prova di imparzialità e oggettività di una certa magistratura: Berlusconi indagato per il reato di abuso d'ufficio per essersi fatto intervistare al TG1, nei giorni scorsi la decisione di indagare la Commissione Grandi Rischi perchè non ha saputo prevedere il terremoto dell'Aquila. No commet.

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