venerdì 30 dicembre 2011

I nostri auguri: una ventata d'aria nuova nel 2012

Il 2011 è stato caratterizzato sicuramente per l'Europa e l'Italia dalla crisi economica. Riteniamo che l'analisi migliore di questa crisi sia stata fatta da Benedetto XVI “una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo rinunciando a ogni riferimento al trascendente si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi economica e sociale” (discorso al pontificio consiglio per i laici)

Ci sembra di poter aggiungere che una riscossa sul tema dei valori debba tener conto di altri due fattori sociali non sono considerati : il calo demografico e la necessità di un ricambio generazionale. Per l'inizio del nuovo anno vogliamo lanciare una piccola provocazione in particolare per l'Italia. Per il 2012 la vera novitaà potrebbe essere il lasciar spazio e lanciare una nuova generazione, di 40-50 enni, nei posti di comando e cioè nelle classi dirigenti delle aziende e delle banche, i professori universitari, i politici, gli amministratori delegati . Forse una nuova generazione saprebbe affrontare la crisi con idee e ottimismo nuovo e senza indicatori e stereoitipi vecchi. Se la società deve cambiare e deve cambiare la cultura e la mentalità, forse ci vogliono anche persone nuove non la stessa generazione che ha portato a questa crisi. Buon anno 2012.

giovedì 29 dicembre 2011

MILANO E SESTO "BRILLANTI" ESEMPI D'AMMINISTRAZIONE: AD OGNUNO LE PROPRIE CONCLUSIONI

Lasciamo ogni valutazione ai lettori, ma ci pare che non possano passare inosservate due notizie inerenti alle "brillanti" amministrazioni di centro sinistra dei comuni di Milano e Sesto San Giovanni.

La società F2i ha offerto 385 mln piu' 1 euro per l'acquisto del 29,75% della quota di Sea messa in vendita dal Comune di Milano, azionista di maggioranza della società. La cifra di 385 mln euro era la base d'asta indicata dal Comune di Milano. Un bell'azzardo, ma vincente, perché nessun'altra offerta è pervenuta nei termini indicati dal bando.

L' azienda di trasporto di proprietà di Piero Di Caterina, il grande accusatore nell’inchiesta di Monza sulle presunte tangenti, che ha messo nei guai Filippo Penati e il Pd stranamente ha visto perdere l'appalto di alcune linee di trasporto locale che aveva sempre avuto: la 710 e 711, le linee
cimiteriali 714 e 715 e le navette per l’Edisonpower. 25 dipendenti rischiano il posto di lavoro, ma si sa non tutte le cause per il lavoro hanno lo stesso interesse per il centro sinistra.

Si potrebbe festeggiare con i fuochi d'artificio ma la giunta di Milano li ha vietati, e fin qui niente di male , ma gustificando la scelta come bene per l'aria perchè siamo oltre le soglie di inquinamento....si quello ideologico.

sabato 24 dicembre 2011

Auguri di Natale 2011


L’anno prossimo sarà l’anno della famiglia ci piace allora sottolineare che Gesù nasce in una famiglia, che è all’interno di una storia, si veda la genealogia in Mt 1, o si pensi al fatto che Giuseppe e Maria devono andare a Betlemme per un censimento perché discendenti di Davide,la stessa Betlemme è parte e all’interno di una storia, è citata più volte dai profeti e anche nelle cronache della storia di Israele. Quanto è bello e importante che Gesù abbia voluto incarnarsi in una storia e in una famiglia! Una speranza per tutti noi.
In questo Natale 2011 carico di preoccupazioni e timori a causa della crisi politico-economica, notiamo che anche Giuseppe e Maria avevano molte preoccupazioni, si pensi alla scelta del luogo dove far nascere Gesù o alla fuga in Egitto, ma il Natale così come ce lo presentano i Vangeli è contraddistinto dalla GIOIA.
Lc 1,26-28 l’annunciazione da parte dell’angelo Gabriele a Maria “Rallegrati o piena di grazia”, Lc 1,41-44 la gioia di Elisabetta all’incontro con Maria e ancora l’esultanza di Maria nel Magnificat, Lc 2,10 gli angeli annunciano una grande gioia ai pastori la buona novella, infine Mt 2,10-11 la gioia dei Magi quando vedono la stella che li porta da Gesù.
Anche noi dobbiamo fare festa e comunicare la gioia della nascita di Gesù unico nostro Salvatore. La fonte della vera gioia è Gesù bambino nato 2011 anni fa,
nato per noi in una famiglia .
E’ importante in un periodo così carico di angosce e problemi ricordarci di ringraziare il Signore per quello che siamo e abbiamo e affidarci a Lui per superare le difficoltà e ridare il giusto valore alle cose. “La vera gioia non è un semplice stato d’animo passeggero, né qualcosa che si raggiunge con i propri sforzi, ma è un
dono, nasce dall’incontro con la persona viva di Gesù, dal fargli spazio in noi, dall’accogliere lo Spirito Santo che guida la nostra vita” ci ha ricordato Benedetto XVI durante l’Avvento, e ancora “Chi ha incontrato Cristo nella propria vita, sperimenta nel cuore una serenità e una gioia che nessuno e nessuna situazione possono togliere”. Noi ne siamo convinti e questo ci spinge a credere nella bellezza della vita anche oggi, e guardare con speranza al futuro.
Come dice Benedetto XVI “una mentalità che è andata diffondendosi nel nostro tempo rinunciando a ogni riferimento al trascendente si è dimostrata incapace di comprendere e preservare l’umano. La diffusione di questa mentalità ha generato la crisi che viviamo oggi, che è crisi di significato e di valori, prima che crisi
economica e sociale” (discorso al pontificio consiglio per i laici). “L’uomo che risveglia in sé la domanda su Dio si apre alla Speranza , ad una speranza affidabile, per cui vale la pena di affrontare la fatica del cammino nel presente” (Spe Salvi). “L’uomo di oggi ha bisogno di vedere con i propri occhi e di toccare con mano come con Dio o senza Dio tutto cambia”. Anche a noi tocca testimoniarlo. Convertiamo i nostri cuori, vinciamo il male col bene, siamo più solidali e attenti agli altri. La vera risposta è mettere al centro la persona. Tutti noi siamo chiamati a farlo nel nostro piccolo con gesti di amore e di gratuità. La tenerezza di
Dio che si fa bambino è un aiuto a riscoprirlo. “Il Signore ci faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra noi e verso tutti [..] renda saldi i nostri cuori e irreprensibili nella santità” (1 Ts 3,11 - 4,2).
Buon Natale
Luca e Paolo

giovedì 22 dicembre 2011

Natale a MILANO

Che triste questo Natale senza luci a Milano. Siamo stati abituati negli ultimi anni ad avere un città che si vestiva a festa per Natale, che metteva al centro la luce e i suoi più bei monumenti e vie. Quest’anno per motivi di budget, cosi ci hanno spiegato, la città è rimasta tristemente spenta (decisone della ex giunta Moratti e confermata da quella Pisapia). Certo non tutte le città hanno fatto questa scelta, per esempio Torino.
Ma poi scopri che il Comune ha pagato 300mila euro per la serata di Capodanno invitando tra gli altri don Gallo, Paolo Rossi, Capossela e altri…….insomma tanto per ricordarci le origini culturali di questa giunta. Già a sant'Ambrogio la giunta Pisapia si era distinta per la curiosa e a dir poco controproducente scelta di chiudere al traffico tutta la città. Milano vive anche di turismo e commercio e sarebbe ora che questa giunta se ne accorgesse....anche in vista dell'EXPO.

Meno male che anche quest’anno l’ENI ha sponsorizzato l’esposizione di opere d’arte a Palazzo Marino con due capolavori di Georges de La Tour, il Caravaggio francese, che saranno visitabili gratuitamente dalla cittadinanza, rinnovando quindi l’esperienza di collaborazione iniziata con il sindaco Moratti.
Ringraziamo anche la Pinacoteca Ambrosiana che ha allestito l’esposizione di due straordinarie opere del Botticelli. Grazie ad uno scambio con la National Gallery di Londra, arriva a Milano la Natività Mistica che verrà esposta al fianco della Madonna del Padiglione già parte della collezione milanese. Per fortuna qualcuno continua a credere che anche la cultura è occasione di sviluppo e di ricchezza per la città.

Asta BCE: occasione di sviluppo o di speculazione?

Ieri si è svolta un’asta straordinaria della BCE, la prima asta di rifinanziamento a tre anni della Bce senza limite di ammontare e al tasso dell'1%: all'operazione hanno partecipato 523 banche per un totale di richieste per 489 miliardi di euro.
Sorge una domanda quest’asta sarà a beneficio della liquidità a disposizione delle banche per aiutare imprenditori e famiglie e quindi consentirà un rilancio dell’economia e degli investimenti privati oppure verrà utilizzata dalle banche per comprare Btp al 5-6% realizzando un evidente vantaggio economico fine a se stesso?

Un esempio migliore lo hanno dato le piccole e medie banche diffuse sul territorio che da anni sono le uniche che non ha chiuso il rubinetto del credito alle aziende come ben detto da Giavazzi sul Corriere. Non sappiamo se questa misura della BCE sarà risolutiva, anzi forse è solo la certificazione di un problema di capitale delle banche. Una vera ricapitalizzazione forse sarebbe ritenuta più rischiosa, comporterebbe, infatti, la possibilità di perdere parte del controllo della banca da parte degli attuali azionisti.

Medioriente ed Egitto: una situazione a rischio.

In Egitto la situazione continua ad essere drammatica con scontri violenze e morti. Degli ultimi giorni la notizia della manifestazione delle donne dopo il video della violenza su una ragazza. Le proteste dei giovani di piazza Tharir sembrano però aver poco seguito visto i risultati elettorali parziali hanno dato tra il 35 e il 40% ai fratelli musulmani e tra il 20 e il 25% dei voti addirittura ai salafiti. Non è ancora iniziato il processo ai responsabili delle violenze sui copti, e il governo dei militari promette giustizia e fine delle violenze ma con scarso risultato.

Non sapremo come reagirà la giunta militare quando, a gennaio, finirà il processo elettorale e i risultati confermeranno la stragrande maggioranza ai fondamentalisti islamici, che chiederanno un processo di islamizzazione, almeno in parte, del paese e delle sue istituzioni. Come sarà garantita la libertà religiosa dei cristiani e dei copti che costiruiscono una minoranza rilevante nel paese? La situazione sembra molto complicata e tenendo conto che anche in Siria continuano le violenze e la situazione rischia di precipitare verso una guerra civile, sono due stati chiave per la stabilità del Medioriente è fortemente a rischio. Siria ed Egitto occupano un ruolo chiave e purtroppo il 2012 non si presenta privo di rischi.

martedì 20 dicembre 2011

E' morto Havel: Ci mancherà

E' morto Václav Havel, una figura straordinaria che ci ricorda come anche uomini comuni possono battersi per la libertà e come l'impegno di ciascuno può vincere di fronte a terribili dittature, come lo fu quella comunista nell'Europa dell'EST.
L'esperienza di Václav Havel si spiega con un'allenamento potremmo dire alla libertà, che vive nella quotidianità fin da giovane quando ancora era un semplice scrittore. Difende pubblicamente autori discriminati per posizioni anti comuniste. Nel gennaio 1968 Alexandr Dubcek è eletto segretario del Partito e apre la stagione di riforme. Sboccia la Primavera di Praga, «l'esito della spinta dei tentativi più disparati - spiegherà Havel nel fondamentale saggio del 1979 "Il potere dei senza potere" - di un pensiero più libero, di una creazione e di una riflessione politica indipendenti; si trattò di un processo di graduale risveglio della società, di una sorta di apertura furtiva della sfera segreta». Questa esperienza viene duramente stroncata dai carri armati del Patto di varsavia che invadono la Cecoslovacchia il 20agosto, nel silenzio dell'Occidente che non saprà opporsi a questi eventi. Solo con l'arrivo di Reagan e con Giovanni Paolo II ci sarà una totale condanna del comunismo nell'Europa dell'est con il chiaro obiettivo di sconfiggerla senza compromessi. Havel lavorerà poi come operaio in un birrificio, spiato e perseguitato senza però smettere di lottare per la libertà. Denuncerà senza paura la «crisi dell' identità umana» in un sistema fondato sul terrore che annienta l' individuo. Nel 1977, viene arrestato: per anni entra ed esce dal carcere. Nel 1989 il 9 novembre cade il muro di Berlino. In Cecoslovacchia la «Rivoluzione di velluto» manda in frantumi il regime, il 29 dicembre Havel è presidente.
Una figura umile e perseverante che ha sempre lottato per la libertà. Senza rinunciare a dire la verità anche in condizioni difficilissime.Diceva "La verità e l'amore vinceranno sull'odio e la menzogna". Nelle dediche, accanto al suo nome disegnava sempre un piccolo cuore, l' ultimo presidente della Cecoslovacchia e primo leader della Repubblica Ceca: Ci mancherà.

venerdì 16 dicembre 2011

ICI-CHIESA: strilloni e caccia agli "untori"

Assistiamo in questi giorni alla ricerca del colpevole della crisi economica. Si spingono categorie contro altre, si forzano facili generalizzazioni e si creano i nemici pubblici: una pessima scelta che non risponde alla necessità di un recupero anche morale del paese, né a rilanciare la crescita. Si punta sul risentimento verso l'altro piuttosto che verso la solidarietà, e purtruppo qualcuno ha già deciso di passare all'azione si vedano i bombaroli che spediscono buste esplosive.
Certo c'è chi ha fatto il furbo o ha goduto di privilegi a cui ora toccherebbe pagare più degli altri, ma questi evasori vanno cercati con sistemi incrociati di dati e non tacciando intere categorie di lavoratori come criminali, lo stesso dicasi per i politici, ma bisognerebbe anche guardare a chi ha preso le baby pensioni, o chi ha goduto di trattamenti speciali con assunzioni e promozioni non necessarie nella pubblica amministrazione. Comunque la caccia al moderno "untore" non porterà né il risanamento né un clima sociale migliore.
Un esempio di questo clima è quello riservato alla Chiesa Cattolica attaccata duramente su molti mezzi di comunicazione a riguardo del pagamento dell'ICI sui suoi immobili. C'è da dire che in questo attacco ideologico nulla si è detto di quanto la Chiesa spende e fa per il sociale, l'educazione, la sanità, gli immigrati, tutti costi che se si dovesse accollare lo Stato porterebbero a un deficit molto maggiore sia sul piano sociale che economico. Se ci sono stati casi di sbagliata dichiarazione degli immobili o si devono specificare meglio le esenzioni si faccia pure ma sbattere in prima pagina la Chiesa come responsabile di parte del debito ci sembra ingiusto e sbagliato oltre che falso. Anche qui la logica è quella di creare un nemico su cui scaricare a rabbia. Da dire che certo la Chiesa non brilla in comunicazione e poteva spiegare meglio le sue ragioni. E’ giusto precisare poi, come ha fatto Avvenire, che non sono solo alcuni immobile della Chiesa ad essere esentati, ma anche quelli di molte associazioni laiche, partiti, sindacati. Importante è dire che chi contribuisce alle spese degli immobili della Chiesa sono i fedeli con le loro offerte, per cui chiedere di aumentare le tasse alla Chiesa significa che saranno ancora queste famiglie a doversene fare carico o in alternativa la Chiesa dovrà tagliare i soldi destinati a favore delle attività sociali ed educative, questo dovrebbe far riflettere anche parroci e cattolici faciloni che subito si uniscono al coro contro la Chiesa. Ci sembra però utile sottolineare che questa campagna è stata preparata e pianificata da settori culturali e giornali che puntano a danneggiare l'immagine della Chiesa e come ha detto Ferrara questo non è un bene per l'Italia e non risolverà neanche i problemi economici. Attenzione a seguire strilloni che indicano colpevoli di facile bersaglio magari con lo scopo di non far cambiare quello che invece veramente non va.

Il caso di Trento: quello che ci manca è vederlo come un bambino

Appresa la notizia della ragazza di 16 anni che ha abortito a Trento, dopo che i genitori non l'hanno sostenuta nella sua scelta per la vita invocando addirittura l'intervento di un giudice, la tristezza ci ha subito avvolto pensando a questa ragazza, al suo desiderio di tenere il bambino. Certo non era una decisione facile, ma era una sua scelta libera che doveva essere protetta e rispettata. Abbandonata dai genitori e dalla società (a quanto apprendiamo solo il Movimento per la Vita si è reso disponibile ad aiutarla), la ragazza è forse stata sopraffatta dal timore. Per lei abbiamo solo parole di amore e sentimento di vicinanza, nessuna condanna. Per la società invece non può essere lo stesso, questa maternità andava difesa. Il vero trauma per questa ragazza sarà convivere con questa dolorosa scelta. E speriamo che non le causi gravi problemi, come purtroppo accade spesso alle adolescenti che abortiscono. Almeno adesso la società e la famiglia le stiano vicino.
Ma che paese è quello che non difende una sua figlia nella scelta di diventare madre, non la sorregge e sostiene?

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Il lodo Chirac

Jacques Chirac, ex presidente francese e' stato condannato a una pena di due anni di carcere con la sospensione condizionale della pena, per la vicenda degli impieghi fittizi nella ville de Paris, quando era sindaco di Parigi all'inizio degli anni '90. Chirac e' stato riconosciuto colpevole di "appropriazione indebita di fondi pubblici e "abuso di fiducia".

Questa vicenda dovrebbe convincere tutti che il lodo Alfano era giusto e non impediva in alcun modo il raggiungimento del verdetto e della giustizia.

Chirac mentre era presidente non era processabile, I suoi contenziosi giudiziari sono stati sospesi e poi proseguiti terminato il suo incarico costituzionale.

Doveva essere cosi anche per Berlusconi, questo gli avrebbe consentito di lavorare per 5 anni senza continui attacchi della magistratura, invece e' andata diversamente. Diciamolo la fine di Berlusconi è iniziata con la bocciatura del lodo Alfano il 7 ottobre 2009. Guarda caso nel momento di massima popolarità di Berlusconi dopo l'apprezzatissimo discorso di Onna del 25 Aprile del 2009 e lo strepitoso successo del G8 che si era svolto all'Aquila dall'8 al 10 luglio 2009.

Sia chiaro questo non significa che Berlusconi è finito per colpa della magistratura.

mercoledì 14 dicembre 2011

Un primo passo verso un fisco a misura di famiglia?

Lo abbiamo già detto, il carico fiscale sulle famiglie italiane è troppo elevato e la manovra in via di approvazione lo appesantisce ancora di più.

Non possiamo però non notare una interessante e significativa novità nel metodo e nel merito che appare oggi come probabile modifica alla tassa sulla casa: sarà prevista una detrazione di 50 euro a figlio.

Perchè è importante questa norma? Perchè per la prima volta nel fisco italiano si riconosce il valore e si favoriscono le famiglie con figli. Il calcolo poi dovrebbe riconoscere il valore della presenza dei figli a prescindere dal reddito.

Un primo passo verso un fisco a misura di famiglia? Ci auguriamo di si. In altri paesi a parità di reddito chi ha figli paga meno, in Italia forse incominciamo a capire che serve andare nella stessa direzione, speriamo che questo metodo venga presto esteso all'irpef e ad altre tasse.

martedì 6 dicembre 2011

La manovra: bene le pensioni ma poi poca fantasia

Il Governo Monti ha varato la sua manovra economica.
Prevale ancora una logica di tassazione a favore della riduzione del debito, mentre sono troppo pochi i tagli strutturali e agli sprechi secondo noi. Non ci sono significative dismissioni del patrimonio immobiliare e solo timidi accenni di liberalizzazione. Troppe le tasse. Pochissimo in termini di rilancio dello sviluppo anche se positivi sono: il rifinanziamento del fondo di garanzia per i crediti alle piccole e medie imprese (che prosegue opera del governo precedente), la reintroduzione dell'ICE istituto commercio, la riduzione dell'IRAP e gli interventi a favore di donne e giovani per 1 miliardo di euro. Opportuna la scelta di stanziamento di fondi per nuove infrastrutture e cambio della burocrazia per attuarle e finalmente un segnale che va a ridurre drasticamente i costi delle province. Bene la svolta sulle pensioni che segna un ritorno a scelte precise, basta scalini, scaletti, scaloni e stesso sistema contributivo per tutti. Fortunatamente si è evitato di intervenire sull’Irpef, avrebbe potuto avere un effetto recessivo, bene le tasse a beni di lusso.
Siamo contrarissimi invece all’annunciato aumento dell'IVA di 2% sia su quella del 10% che su quella del 21%, come all'introduzione sperimentale dell'IMU, la prima casa non e' un bene di lusso, tra l'altro l'aumento degli estimi catastali rischia di rendere questa tassa molto elevata e colpirà ancora una volta le famiglie.
Vedremo se la ridefinizione delle agevolazioni che andrà a finanziarie il Fondo per la Famiglia istituito dal decreto saprà correggere l’impatto di queste misure sulle famiglie, magari un miglioramento delle agevolazioni per maternità e paternità speriamo.
Ancora una volta abbiamo l’aumento delle accise sulla benzina e ci chiediamo ma servivano dei professori universitari per varare questa manovra? Mancano fantasia per vere riforme e tasse mirate e di scopo.

venerdì 2 dicembre 2011

Serve tassare l’Italia se non si salva l’euro?

Sempre più anticipazioni ci vengono date dai mass-media in merito ai provvedimenti che il governo Monti dovrebbe annunciare il prossimo lunedì 5 dicembre.
Non entriamo nel merito, perché bisogna esprimersi solo di fronte a notizie certe e dettagliate e non alle voci, per esempio le parti sociali già protestano prima ancora della presentazione della manovra. Speriamo che a differenza del Governo precedente non ci siamo continui annunci e smentite.
Ci sorge però un sincero dubbio. Qualsiasi manovra ci si appresti a proporre sarà davvero utile e risolutiva per contribuire a salvare l’Italia e insieme ad essa l’area euro?
Non rischiamo tra 15 giorni di trovarci di fronte a nuove pesanti richieste che colpirebbero in maniera significativa ancora tutti noi?
Noi pensiamo che forse prima di decidere cosa possiamo e dobbiamo fare per contribuire a migliorare il deficit italiano e rilanciare lo sviluppo del paese dovremmo aspettare le decisioni che a livello europeo dovranno essere prese per stabilizzare l’area euro.
A cosa servirebbe infatti una manovra da 20 miliardi di euro in Italia se poi fallisse l’euro? Proprio a niente. Ieri il presidente della Banca d'Inghilterra ha affermato che si stanno preparando ad un nuovo scenario che parta dalla fine dell'area euro, già nelle scorse settimane secondo alcuni giornali le banche stanno prendendo in considerazione il cosiddetto piano B che prevede due differenti aree euro. Ci chiediamo se questo accadrà vorrà dire che e' un processo già avviato da tempo, nulla nasce dal caso. Quindi sarebbe bene sapere cosa si vuole fare dell'Europa e su questo punto dovrebbe esserci una dichiarazione più precisa anche del Governo Monti. Infatti in un nuovo scenario europeo probabilmente l'Italia userebbe la leva monetaria, cioè svaluteremmo, come abbiamo già fatto nel ‘92 . Allora per esempio l'aumento dell'IVA, già di per sé inflattivo e recessivo come strumento finanziario, forse non sarebbe proprio utile.

mercoledì 30 novembre 2011

La pillola ellaOne: un’altra conferma del piano inclinato

Dopo approvazione da parte dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco che ha ritenuto la “pillola dei 5 giorni dopo” ellaOne un contraccettivo di emergenza, simile alla “pillola del giorno dopo”, e non un farmaco abortivo, con la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale essa diventa commerciabile anche in Italia.

Ancora una volta si realizzerà un aborto a domicilio. Sì, perché il farmaco attraverso il principio attivo ulipristal acetato contribuisce anche ad impedire l’annidamento dell’embrione nel caso in cui sia avvenuta la fecondazione, modificando l’endometrio e il rivestimento uterino di modo che questo non sia predisposto a supportare un’eventuale gravidanza.

Leggi il resto dell'articolo su Cultura cattolica - La pillola ellaOne: un’altra conferma del piano inclinato

lunedì 28 novembre 2011

Auguri a Mons. Brambilla

Vorremo con la presente lettera augurare a Mons. Brambilla buon lavoro e le più sentite felicitazioni per il suo nuovo incarico come Vescovo di Novara.
La sua competenza ed il suo spessore accademico e culturale sono testimoniati dai suoi numerosi interventi in ambito teologico e pastorale, dalle responsabilità fin'ora ricoperte, che gli consentiranno, siamo certi, di fare bene nella nuova diocesi.
La diocesi di Novara è tra l'altro la diocesi di Antonio Rosmini che metteva al centro della sua opera la "carità intellettuale" e ci sembra quindi appropriata la decisione del Papa per questa nomina. Cogliamo l'occasione per ringraziare Mons. Brambilla anche per il suo lavoro svolto nella diocesi di Milano come Vescovo ausiliare di Milano e Vicario per la cultura.

FECONDAZIONE ASSISTITA

Leggi una nostra analisi in merito alla fecondazione artificiale

- Fecondazione eterologa: quali problemi si porrebbero

- I dati della Procreazione Medicalmente Assistita in Italia aggiornati al 2009

- Procreazione Medicalmente Assistita: ultimi sviluppi sulle linee guida della Legge 40

venerdì 25 novembre 2011

La cittadinanza deve rimanere una scelta libera

Il Presidente della Repubblica andando un po’ oltre i suoi compiti ha lanciato un messaggio per cambiare la legge di cittadinanza. Vorremmo fare su questo punto alcune considerazioni.
Già oggi i bambini che nascono in Italia ed in Italia trascorrono la propria infanzia e la propria adolescenza, possono diventare italiani in modo assai semplificato, al compimento dell'età di 18 anni. Se si sono riscontrate delle problematiche o ostacoli amministrativi alle norme vigenti è giusto porvi rimedio. Ci sembra importante mantenere il fatto che per ricevere la cittadinanza ci debba essere una richiesta, cioè una scelta e questo può avvenire solo con il raggiungimento della maggiore età, l'età in cui anche ai cittadini italiani è concesso di poter esercitare la proprio cittadinanza in maniera attiva. Se si regala la cittadinanza a bambini alle cui famiglie magari interessa mantenere la cittadinanza d'origine non faremmo certo una cosa gradita. Chi ci dice che tutti gli stranieri voglio diventare cittadini italiani? o vogliono che lo diventino i loro figli? Fare la domanda e la richiesta fa prendere coscienza della cittadinanza, del suo valore, dei diritti ma anche dei doveri che si assumono con essa, questo problema fu sollevato anche in Francia anni fa. La cittadinanza non è poi così significativa per i minorenni , unico vantaggio riguarderebbe quel che riguarda i permessi di soggiorno , ma potremmo allora assistere a situazioni paradossali in cui non vengono concesse ai genitori rischiando quindi o di dividere le famiglie o di rendere automatico il soggiorno anche ai loro genitori, a prescindere dal fatto che rispettino i criteri stabili dalle leggi che regolano i flussi migratori. E' utile inoltre ricordare che i minorenni stranieri godono di tutti gli stessi diritti dei minorenni italiani e degli stessi servizi. Sostenere che il problema dell'integrazione si risolva attraverso uno status giuridico è fuorviante, altri fenomeni sociali e culturali sono preminenti . Ci sembra quindi una questione posta in maniera ideologica senza un’adeguata discussione, speriamo che in Italia d'ora in poi non tutto venga imposto dall'alto senza discuterne.

lunedì 21 novembre 2011

Adios Zapatero

Un altro mito del socialismo e progressismo europeo è caduto.
Una caduta fragorosa con risultati elettorali mai cosi disastrosi per il partito socialista.
La conferma che l’euforia del progressismo e dell’intervento statale non ha grande respiro e non porta ad uno sviluppo duraturo, ma solo temporaneo.
Certo il governo Zapatero è caduto per via della crisi economica e non certo per i disastri etici e sociali che ha realizzato in questi anni. Ma divorzio veloce, diffusione dell’aborto tra le minorenni, dissoluzione della famiglia tradizionale avranno negli anni, e già incominciano a farsi sentire, effetti pesanti. Purtroppo non siamo sicuri che il governo dei popolari saprà, vorrà o semplicemente potrà tornare indietro. Una lezione per l’ Europa che dovrebbe comprendere come l’ideologia progressista applicata all’economia e alla società non costruisce ma porta ad una società basata solo sul carpe diem. Questo si concretizza sia sui valori familiari, si pensi a questa ideologia di rendere diritti tutti i desideri e alla famiglia che si può fare e disfare subito; che su quelli economici se si pensa alla bolla immobiliarista che ha colpito specialmente la Spagna. Una volta si raccontava la favola della formica e della cicala, ci sembra che il governo Zapatero sia assomigliato molto alla cicala.
Auguri Spagna.

Ma quali indignados

In Spagna alle elezioni ha partecipato il 72% dell’elettorato. Questo dato sulla partecipazione dimostra la scarsissima presa sulla gente del movimento degli indignados, nato proprio in Spagna e che aveva fatto appello a disertare le urne, insomma la solita “bolla” mediatica che viene offerta a pochi e che non rappresenta nessuno.
Un esempio è anche quello che sta accadendo negli Usa dove la protesta si diffonde è vero in diverse città ma senza coinvolgere la popolazione ma solo alcune frange e per questo sta assumendo anche connotazioni talvolta violente. Il colmo si raggiunge quando Roberto Saviano che non rappresenta nessuno, si presenta ad Occupy Wall Street a leggere il suo sermone. Questo movimento degli indignados ci sembra molto un tentativo di far rivivere il movimento hippy, qualcuno che ha goduto fin'ora di questa societa' ma che in essa non si riconosce e che spera in un movimento elitario che pretende di aver la supremazia culturale senza però avere nessuna soluzione da proporre.

giovedì 17 novembre 2011

E Monti sia

La lista dei ministri è stata presentata ieri e il governo Monti oggi otterrà la fiducia al Senato e poi alla Camera nei prossimi giorni.
Ora che il nuovo governo c’è , bisogna solo augurarsi che faccia bene, anche se rimaniamo in attesa del programma che presenterà.
Alcune considerazioni sui ministri ci spingono a dire che sicuramente la caratura professionale è di alto profilo, sembra quasi un consiglio accademico, ma fare politica è diverso e quindi vedremo alla prova dei fatti come opereranno. La preparazione è comunque indubbia. Fa un po riflettere un prefetto al ministero dell’interno ed un generale alla difesa. Anche la provenienza dei nuovi ministri apre delle domande e delle riflessioni. Il mondo accademico del sud non è stato coinvolto, l’età media è alta, non c’è stato spazio per nessun giovane. Interessante come il nuovo governo abbia trovato il deciso sostegno del mondo cattolico che per la prima volta dopo tanto tempo partecipa con figure rappresentative ed autorevoli, anche se la maggior parte di loro per storia e cultura proviene dal mondo o è affine al cattolicesimo democratico. Altri ministri minori sono piu' legati ad incarichi precedentemente avuti in Europa. Mancano figure legate al mondo imprenditoriale mentre sono presenti quelle legate al mondo bancario con Passera il cui ruolo e peso dovrà essere valutato nei prossimi mesi.
Non sarà indifferente vedere i nomi dei vice-ministri che pensiamo saranno numerosi per affrontare le varie competenze di vecchi ministeri ora “assemblati”.

La ricerca scientifica un'opportunità se è al servizio dell'uomo

Due notizie importanti hanno contraddistinto gli ultimi giorni sul tema della ricerca La sentenza della Corte di Giustizia dell'unione europea che ha decretato l'inviolabilità della dignità umana ai fini della ricerca, il convegno svoltosi in Vaticano il cui il papa ha ribadito che la ricerca deve avere come scopo il bene dell'uomo e non deve cedere a logiche utilitaristiche. Il Papa ha detto "poiché gli esseri umani sono dotati di anima immortale e sono creati a immagine e somiglianza di Dio, ci sono dimensioni dell'esistenza umana che stanno al di là di ciò che le scienze naturali sono in grado di determinare. Se questi limiti vengono superati, si corre il grave rischio che la dignità unica e l'inviolabilità della vita umana possano essere subordinate a considerazioni meramente utilitaristiche. Tuttavia, se, invece, questi limiti vengono doverosamente rispettati, la scienza può rendere un contributo veramente notevole alla promozione e alla tutela della dignità dell'uomo: infatti in questo sta la sua utilità autentica".
Il pericolo è appunto quello di dimenticare questi limiti, la ricerca sulle cellule staminali embrionali ne è un esempio lampante, si sacrifica una vita allo scopo della ricera, coem dice il papa "La mentalità pragmatica che tanto spesso influenza il processo decisionale nel mondo di oggi è fin troppo pronta ad approvare qualsiasi strumento disponibile a ottenere l'obiettivo desiderato"
"Quanti difendono la ricerca sulle cellule staminali embrionali nella speranza di raggiungere tale risultato compiono il grave errore di negare il diritto inalienabile alla vita di tutti gli esseri umani dal momento del concepimento fino alla morte naturale. La distruzione perfino di una sola vita umana non si può mai giustificare nei termini del beneficio che ne potrebbe presumibilmente conseguire per un'altra".
Questo varrebbe anche in caso si successi importanti nella ricerca, il fine non giustifica i mezzi! Nel caso delle cellule staminali embrionali c'è anche l'aggravante che queste ricerche non hanno prodotto significativi risultati mentre le ricerche a partire dalle cellule staminali adulte ne hanno prodotti e molti: riparazione di organi interni, ricostruzione della pelle, operazione alle cornee, ecc

Le staminali del cordone ombelicale per esempio stanno dando risultati incoraggiante nella ricerca contro il cancro, nel caso del tumore cerebrale, le staminali del cordone riparano lesioni e curano malattie del sistema nervoso. Il caso di Sharon Porter, curata con le cellule staminali adulte, dimostra l'efficacia della terapia contro la sclerodermia, una rara malattia cronica ed autoimmune.La testimonianza della donna statunitense è stata raccontata oggi durante la presentazione in Vaticano del convegno Adult Stem Cells: Science and the Future of Man and Culture. Altre guarigioni sono state menzionate durante la conferenza stampa.

Il Papa ha ricordato in merito alla ricerca sulle staminali adulte "non sorgono problemi etici quando le cellule staminali vengono prese dai tessuti di un organismo adulto, dal sangue del cordone ombelicale al momento della nascita o da feti che sono morti per cause naturali (cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, istruzione Dignitas personae, n. 32).Ne consegue che il dialogo fra scienza ed etica è della massima importanza per garantire che i progressi medici non vengano mai compiuti a un prezzo umano inaccettabile. La Chiesa contribuisce a questo dialogo aiutando a formare le coscienze secondo la retta ragione e alla luce della verità rivelata. Così facendo, cerca, non di impedire il progresso scientifico, ma, al contrario, di guidarlo in una direzione che sia veramente feconda e benefica per l'umanità".
E questo dialogo e l'aiuto alla ricerca non è fatto solo di parole ma anche di fatti come dimostra la notizia pubblicata anche sul Corriere della Sera 9/11/2011 nella quale il Card. Ravasi annunciava che È stato firmato dal pontificio consiglio della Cultura e avrà la durata di cinque anni un finanziamento di un milione di dollari alla ricerca nel campo delle staminali adulte. I soldi provengono da fondi raccolti da benefattori. RAvasi ha ricordato «Non siamo nell' epoca dei Papi-mecenati, ma queste sponsorizzazioni hanno un valore etico». Si perca la casa farmaceutica che verrà finanziato ha date garanzie certe sull'eticità delle ricerche e non ha mai fatto ricerca su cellule staminali embrionali.

Questa notizia dovrebbe sfatare molti pregiudizi che dipingo il Vaticano e la Chiesa come nemica della ricerca. Purtroppo molti media hanno dato notizia del convegno svoltosi in Vaticano puntando ancora solo sullo scontro tra scienza e Chiesa.Il Papa invece ha detto " "La ricerca scientifica offre un'opportunità unica per esplorare la meraviglia dell'universo, la complessità della natura e la bellezza distintiva della vita, compresa la vita umana". Un approccio molto diverso da quello raccontato.

lunedì 14 novembre 2011

MA LA POLITICA SERVE

Oggi in un clima che, non senza ragioni, pensa che la politica sia incapace di agire per il bene pubblico, prevale un sentimento di soddisfazione per il governo Monti a cui si affidano le speranza di azioni tempestive proprio perché non politico. Ci sembra questa un'illusione un po' ingenua perché i provvedimenti del governo Monti dovranno essere approvati dai partiti in parlamento, e qui stanno i dubbi sulla vera efficacia che potrà avere un governo che coinvolge anime e idee molto distanti tra di loro. Secondo: nessuno anche se definito tecnico prescinde da un orientamento culturale e politico che contraddistingua la sua storia. In questo senso Monti dovrebbe rassicurare sia il centro destra che il centro sinistra essendo stato nominato commissario europeo sia dal governo Berlusconi che D'Alema. Ci sembra però che Monti rassicura gia' la BCE, la Germania della Merkel e la Francia di Sarkozy e alcuni ambienti bancari legati a Goldman Sachs (da cui provien anche Draghi) e comitato Bildenberg. Questo unanimità contrasta con quelle che molti economisti e commentatori indicano come le cause di questa crisi europea. La divaricazione tra poteri Bce e Commissione europea, tra la commissione e gli stati membri. Il ruolo che Francia e Germania sembrano aver assunto un ruolo guida con una specie di direttorio da cui cercano di condizionare i poteri della Bce (il presidente precedente Trichet era francese e la Merkel è contraria a dare maggior autonomia alla BCE). Allora se permettete tutta questa convergenza ci fa pensare che qualcosa non va. Non va neanche che siano i mercati a decidere i governi come successo in Grecia e sta succedendo in Italia con l'appoggio del presidente Napolitano. Se come cristiani ci diciamo contro il mercatismo come è possibile oggi sostenere queste scelte che invece lo potenziano dando ruoli guida a uomini provenienti dalle banche che sono all'origine della crisi? Non sarebbe meglio ammettere che l’Unione Europa deve essere rivista per evitare anche che la speculazione si abbattata sui singoli stati?
Vedremo se la squadra di Monti e il contenuto del programma e dei provvedimenti che si appresta a varare saranno capaci di affrontare queste sfide.
Il punto però essenziale che non condividiamo e che ci preoccupa è cancellare o meglio scavalcare la politica. Cosa accadrà se il parlamento ostacolerà, come accaduto al governo Berlusconi, alcuni provvedimenti? Cancelliamo il Parlamento? L’urgenza non può giustificare l’esproprio della politica che è irrinunciabile per comporre la conflittualità delle società moderne e per determinarne l’andamento e la guida.
Proprio per questi motivi visto che la soluzione Monti sembra inevitabile, meglio un governo politico caratterizzato dalla piena presa di responsabilità dei partiti con figure rappresentative, altrimenti il pantano parlamentare e l’immobilismo dei veti incrociati prevarranno e si giustificherà una delega politica extrademocratica. Inoltre il si a questo governo andra' condizionato a chiare richieste programmatiche in modo da determinarne i contenuti

sabato 12 novembre 2011

Mario Monti : no grazie

Ma perché dobbiamo subire una scelta fatta da altri e dall'opposizione?
Ma davvero siamo disposti a qualsiasi cosa? Magari un governo con AMATO, VISCO, VERONESI e anche EMMA BONINO o PANNELLA?
E' vero che abbiamo dovuto ingoiare molti rospi ultimamente ma è davvero necessario cedere senza condizioni?
Perché la maggioranza non ha il diritto di proporre qualcuno mediante regolari e costituzialmente corrette consultazioni da parte del presidente Napolitano?
Perché non si parla più di sviluppo e famiglie e solo di tagli? Nessuno poi commenta le dure norme approvate oggi al Senato.
Dopo l'Italia toccherà alla Francia, ma davvero crediamo che i francesi accetterebbero un nome proposto dall'Europa per farsi governare? Perche noi si?
E' sempre più chiaro chi vuole che sia Monti il prossimo premier, ieri hanno telefonato Obama (che parla già di nuovo governo senza che ci sia) e Sarkozy: caspita sicuramente come loro hanno risolto i problemi economici di USA e Francia ci deve rassicurarci e dobbiamo solo prenderne esempio.Non ci pare. Forse in realtà loro devono farsi rieleggere guarda caso e scaricare su di noi parte dei loro fallimenti.
E' ora che questa crisi porti a ripensare l'Europa e che si passi a una certa unione politica, altrimenti i paesi che cercano di mandare ko l'Italia o di commisariarla senza capire che se crolla l'Italia crolla tutta l'Europa, credono ora di salvarsi ma non ci riusciranno.

venerdì 11 novembre 2011

Crisi politica: un week-end all’insegna della strategia

L’attuale crisi e’ colpa dell’immobilismo del governo Berlusconi, quando non si fa quello che c’è bisogno di fare allora arriva il momento in cui si è costretti e a farlo sarà qualcun altro.
Il problema quindi è chi deve farlo e come viene scelto: le elezioni potrebbero essere un metodo, il commissariamento (vedi Monti) dell’Europa un altro, ma ci potrebbe essere anche un scatto di orgoglio della politica che proponga una figura autorevole, questo tocca al Pdl, oggi in grave crisi tra un ala più pragmatica che si allinea all’evidenza della crisi e sostiene l’opzione governo Monti, ed un’ala più intransigente che sostiene le elezioni, forse la via giusta sta nel mezzo: un compromesso ma non a tutti i costi.
Potrebbe essere anche una pura mossa strategica per far cadere la colpa di un fallimento del nuovo governo a chi ha rifiutato un nome proposto dal Pdl e non accollarsi la responasabilità delle elezioni.
Rimane però forte l’impressione che Europa e USA vogliano Monti, che rimane ad oggi la scelta più probabile, ma in politica mai dire mai.
E’ certo Napolitano ha già deciso per questa opzione che però dovrà trovare maggioranza in parlamento. Il rischio per il PDL e' la spaccatura interna. Se così fosse e si andasse al voto bisognerebbe trovare un nuovo leader che sappia superare il Pdl per inglobare gli scontenti del governo appena finito che rimangono elettori di centro destra ma che vogliono un rinnovamento.

giovedì 10 novembre 2011

Chi decide chi ci governa?

E’ una domanda interessante da porsi in questi giorni, viste le pressioni dell’Europa e visto che il nome di Mario Monti è stato proposto (o meglio imposto) da una lunga campagna stampa del Corriere della sera. Il punto è chi deve decidere chi ci governa, il popolo o le banche e il corriere della sera? o peggio chi ha perso le elezioni? Noi pensiamo che si debba almeno rispettare la volonta popolare che si è espressa con le elezioni e quindi non si possa fare un ribaltone. E' poi almeno curioso che purtroppo non si riesca ad avere una politica unica europea e poi sia l'Europa tramite la BCE o il peso di alcuni stati che pretenda di decidere chi governa nei singoli paesi. Sulla crisi dell'Italia pur criticando l'immobilismo politico degli ultimi mesi, bisogna ricordare che se e' vero che il debito pubblico italiano e' un grosso problema e' anche vero che l'Italia ha un economia solida tanto da essere il secondo paese europeo per esportazione e uno col deficit minore e un risparmio privato elevatissimo quindi non e' vero che rischia il default.

mercoledì 9 novembre 2011

Mario Monti nominato senatore a vita o Presidente del Consiglio

Clamorosa notizia dell'ultima ora: Mario Monti nominato senatore a vita.
Un chiaro segnale sulla direzione che la crisi politica sta prendendo. Un chiaro segnale che forse il Pdl si sta spaccando. Prepariamoci ad un governo che porterà tasse e patrimoniale. Vogliamo sottolineare che è quantomeno inusuale scegliere il futuro premier prima delle consultazioni, ma forse le consultazioni vere si sono fatte già prima che cadesse il governo.

La crisi politica e i mercati

Oggi la borsa italiana e lo spread Bpt-Bund segnano picchi negativi imprevedibili e i tassi di interesse per i BTP hanno superato la fatidica cifra del 7% abbondantemente. Certo pesa il fatto di aver rinviato le dimissioni da parte del Governo, e' sembrato probabilmente che si volesse tirare alla lunga e che non si riuscisse a fare in pochi giorni quello che non si è fatto in 3 mesi sopratutto perchè non c'è nessuna maggioranza visibile.

La prova è che il presidente ha dovuto assicurare che entro una settimana Berlusconi si dimetterà, ci sembra che sia grave che la nostra politica debba cosi' dipendere fortemente da poteri esterni, la decisone di approvare la finanziaria/legge di stabilità prima delle consultazioni è stata provvidenziale perché nessun altro governo attualmente possa trovare una maggioranza in questo Parlamento per imporre le misure richieste, questa spinta dei mercati porterà a farla in pochi giorni invece che qualche settimana.

E' però vero che Berlusconi andando alla conta ha tolto ogni possibilità di trattativa con l'UDC, e questo potrebbe pesare anche sul futuro del PDL che non ha avuto il coraggio di imporsi sul suo leader, Napolitano spingerà per un governo allargato, se Berlusconi continuerà a chiedere solo elezioni rischia di spaccare il PDL in cui una parte vuole un governo di transizione e in questo caso di certo non sarà un leader del PDL a guidarlo.

La giornata di oggi mette in evidenza ancora una volta se ce n’era bisogno che è in corso un attacco all’Italia che non è riferito solo alla sua economia ma è anche politico. In Grecia è stato imposto l’ex Vice Presidente della BCE, ipotesi che sta già forse tramontando, oggi in Italia il rischio è un governo tecnico dettato dall'Europa il cui programma sia tasse e patrimoniale che certo farebbe molto piacere ai soliti noti ma non andrebbe a vantaggio degli italiani.

Certo le elezioni subito come fatte in Portogallo e Irlanda potrebbero dare chiarezza, ma sicuramente per il centrodestra potrebbe essere drammatico dal punto di vista elettorale, ma questo Parlamento cosi' frammentato farà molta fatica, se riesce, a trovare accordi su riforme a lungo termine.

L'Italia non e' l'unico paese ad avere problemi economici, anche la Francia ad esempio ha i suoi guai, ma certamente l'Italia deve decidersi a fare riforme e a smettere di ragionare per corporazioni che continuano a bloccare tutto, dobbiamo sapere che tutti dovremo fare dei sacrifici.

martedì 8 novembre 2011

Il Governo Berlusconi non ha più la maggioranza

Il Governo Berlusconi non ha più la maggioranza, ha ottenuto 308 voti mentre la maggioranza assoluta alla Camera è di 316. Inutile accanirsi su chi lo ha lasciato o sperare in un ritorno indietro di altri. Evitare poi lo scontro con l’opposizione, con un voto di fiducia, è forse l’ultima chance per evitare le urne. Un governo Alfano con l’UDC sarebbe stato accolto subito un mese fa ora è più difficile perché si parte da una sconfitta, l’arroganza gioca brutti scherzi, ma si può provare.

EXIT STRATEGY per il governo

La strategia che verrà seguita nelle prossime ore influenzerà il nostro futuro.
Berlusconi non si è dimesso come inizialmente da alcuni annunciato. Questo rischia nel caso il governo non abbia oggi la maggioranza sul rendiconto o cada sul voto di sfiducia che nei prossimi giorni presenteranno le opposizioni, di ridurre le chance per un governo del centrodestra allargato all’UDC, che noi auspichiamo, perchè siamo convinti che sia l'unica soluzione per portare a termine il risanamento dei conti e gli impegni presi con la UE.
Siamo contrari ad un governissimo o ad un governo tecnico che porterebbero inevitabilmente ad un aumento immediato della pressione fiscale e ad una patrimoniale. Il nuovo governo deve essere capace di fare le riforme e non deve essere un governo di lacrime e sangue. Con le riforme si possono raggiungere risultati di lungo periodo senza andare a influire negativamente sulla crescita economica aumentando le tasse, che colpirebbero i soliti che già le pagano. Siamo contrari per esempio a tasse sulla prima casa.
Un governo Letta sarebbe la soluzione più saggia perché sul suo nome è probabile trovare un'ampia maggioranza in Parlamento, difficile spiegare un no al suo nome. C’è una sola obiezione, non ha la protezione di essere parlamentare e quindi è vulnerabilissimo da parte di improvvidi attacchi della magistratura.
La soluzione più coraggiosa sarebbe un governo Alfano che si presenti nel 2013 alle elezione chiedendo il consenso dopo aver dimostrato cosa ha saputo fare . In ogni caso un governo senza PDL sarebbe una delegittimazione del voto popolare e quindi inaccettabile, in questo caso meglio le urne

giovedì 3 novembre 2011

Crisi politica: qualcosa non torna

Qualcosa non torna.
Come sapete abbiamo già espresso più volte la necessità di un cambio di marcia nell’azione del governo che non può eludere un cambio del premier, ma qualcosa di quello che sta succedendo a livello istituzionale non torna.
Non si è mai visto che il Presidente della Repubblica indica delle consultazioni senza che prima si sia avuto un voto di sfiducia o le dimissioni del governo in carica. Ma davvero non preoccupa a nessuno questo nuovo ruolo che il Presidente sta assumendo a livello istituzionale? Se si vuole andare verso il presidenzialismo va bene ma allora che si facciano le adeguate riforme costituzionali ed elettorali. Certo la situazione è grave e certamente il Consiglio dei Ministri ha mostrato ancora ieri di non essere capace di uscire dall’immobilismo attuale, ma i dubbi permangono. Qualsiasi cosa succeda auspichiamo comunque un cambio che mantenga l’attuale rappresentatività del voto popolare, un governo senza Pdl sarebbe assurdo , anzi sarebbe ora che anche dal PDL uscissero delle proposte per uscire da questa stagnazione. Se Renzi cerca di smuovere le acque a centro sinistra smarcandosi dalle alleanze con l'estrema sinistra e' ora che anche dal PDL qualcuno dia qualche segnale di cambio di marcia, forza un po di coraggio altrimenti dopo verra' rinfacciato che nessuno propose alternative e si dovranno subire decisoni meno favorevoli se imposte dall'estero o da altre istituzioni.

Il crollo delle borse: serve responsabilità

Le borse europee sono crollate a seguito dell'annuncio del premier greco George Papandreou di indire un referendum sul salvataggio della Grecia.

Giudichiamo questa decisione irresponsabile, si perché è compito di chi governa assumersi le responsabilità di tale ruolo e quindi dopo aver promesso alla UE che avrebbe garantito il risanamento non può ora mettere in dubbio l’accordo derogando la responsabilità al popolo greco. Chi governa ha anche il ruolo di guidare un paese e non di farsi guidare. Grave il fatto che sia stata scelta questa via senza concordarla con l'UE.

Il discorso sulla responsabilità riguarda però anche i governati francese e tedesco, sono le banche di questi paesi quelle maggiormente esposte sul debito greco ed invece continuano ad addossare la responsabilità della crisi solo agli altri. Sono state le loro titubanze ad aggravare e prolungare la crisi dei debiti sovrani.

Manca una politica unica europea e speriamo che prima o poi i capi di governo si decidano ad affrontare insieme questa crisi. Si chiedono aiuti ai nuovi paesi emergenti che chiederanno in cambio più potere politico, e non si riesce a rinunciare a qualche potere interno all'Europa per trovare una soluzione comune.

Cosa dire poi del governo e del premier italiano, anche in questo caso i timori le incertezze e la mancanza di forza decisionale rischiano di rendere davvero salato il conto ai cittadini italiani. Basta incertezze servono scelte. Ma serve anche indipendenza dall’UE e per farlo bisogna fare scelte coraggiose senza rifugiarsi all’ombra della UE. Si perché in questo caso dovremo accettare le loro ricette senza avanzarne delle nostre e allora aspettiamoci patrimoniali e magari anche una disgraziata decisione di un prelievo forzato dai conti correnti. Noi diciamo no. Ci sono altre vie, non illudiamoci queste decisioni colpirebbero il ceto medio e non i ricchi. Scegliamo invece sostegno alle famiglia, tagli non orrizontali ma mirati a ridurre gli sprechi è qui che davvero si può fare molto di più. Vendiamo poi gli immobili e diminuiamo drasticamente CDA e poltrone varie. Inoltre ci parrebbe giusto che chi ha usufruito fino ad oggi di enormi privilegi, come i baby pensionati e i pensionati d'oro contribuisca con una tantum al recupero del debito.

mercoledì 2 novembre 2011

Renzi: la storia è dei pionieri e non dei reduci

In questo week-end si è avuto un ulteriore prova della confusione e della divisione de centro sinistra e del PD in particolare.
Renzi e Bersani hanno combattuto a suon di slogan e battute una battaglia politica per il fututo del PD. Se è vero come dice Bersani che non è l’età l’unico elemento per giudicare una persona e la sua leadership politica, dobbiamo però dire che tra i due preferiamo sicuramente Renzi: il suo slogan il futuro è dei pionieri e non dei reduci ci sembra molto efficace. Infatti la dirigenza del PD è ora fatta di reduci del PCI e della DC , o di reduci dallo scontro con Berlusconi, quindi persone che anche emotivamente oltre che politicamente vivono e credono in modelli vecchi e che sopratutto non hanno proposte nuove. Significativo che Renzi oltre che da Bersani è stato attaccato da Vendola infatti bisogna ricordare il patto Vendola-Di Pietro-Bersani a Vasto e ci sembra che Renzi dica che quel modello di alleanza vecchio e basato sull’antiberlusconismo sia perdente, un modello tipo Ulivo richiamato ancora anche da Diliberto che addirittura è rimasto ancorato al nome comunista del partito, diremmo un residuato bellico da mettere nel museo. Interessante che Renzi faccia 100 proposte al PD, come le sue prese di distanza negli ultimi mesi dalla CGIL, altra zavorra ideologica da cui il PD non riesce a staccarsi. Allora non è l’età ma una una nuova mentalità che conta, se il PD vuole diventare credibile è ora che scelga idee e modelli nuovi sul piano delle alleanze, della politica economica, della politica sociale e delle persone.

lunedì 31 ottobre 2011

Primavera o inverno arabo?

Lo slogan primavera araba che ha portato alla caduta dei dittatori in nord Africa sottolineava la voglia di libertà che attraversava la società di questi paesi e in particolare tra i giovani. Oggi si sta passando allo slogan autunno arabo se non addirittura inverno arabo a sottolineare che questo spirito di libertà rischia di dissolversi a causa di transizioni troppo lente o caratterizzate dall'avvento dell'integralismo islamico.
Dobbiamo dire che le situazioni non sono tutte uguali, in Libia c'è stata una guerra civile che quindi ha creato lutti e divisioni, il fatto che il CNT abbia approvato l'assassinio di Gheddafi e detto che il nuovo stato sarà uno stato islamico ci preoccupa alquanto, il modo in cui si è determinato il nuovo potere non è ancora chiaro come l’equilibrio tra le diverse componenti che comporranno il nuovo governo.
In Egitto l'esercito ha, possiamo dire, congelato la situazione. Non c'è ancora stato il passaggio alle elezioni, anche se è previsto. Ci sono stati diversi attacchi alla minoranza copta e alle sue chiese, un fatto non nuovo purtroppo ma per la prima volta si è avuto una scontro tra esercito e minoranza cristiana, se a questo aggiungiamo il timore di una forte vittoria dei fratelli mussulmani nelle prossime elezioni, possiamo avere forti dubbi che la situazione si risolverà in una vera democrazia. Preoccupa che i fratelli mussulmani non si siano spesi a difesa della minoranza cristiana come preoccupa il loro rapporto con l’esercito, è indispensabile che l’esercito non assuma una connotazione etnica o religiosa per poter garantire tutte le minoranze presenti in Egitto. Il ruolo che saprà assumere l’esercito in Egitto rimane il punto fondamentale.

La Tunisia appare la situazione in cui i cambiamenti sembrano avere uno sviluppo reale più veloce verso un sistema democratico. Si sono svolte infatti le prime elezioni veramente libere a cui ha partecipato il 90% della popolazione: un fatto positivo, pur in un clima di incertezza e segnato da troppi timidi passi in avanti dal punto di vista economico e sociale. Ma la democrazia prevede che il risultato elettorale venga rispettato e ad aver vinto è stato il partito islamico con più del 40% dei voti. Certo si sono presentati come moderati ispirandosi al partito di Erdogan in Turchia ma dovranno dimostrare coi fatti questa moderazione rispettando per esempio la libertà di vestire e di studiare delle donne e non imponendo la legge islamica. Un passaggio elettorale simile si era avuto negli anni 90 in Algeria con la vittoria del FIS, certo un partito fortemente islamico e una situazione completamente diversa, ma dobbiamo ricordare che allora la vittoria degli islamici portò ad un colpo di stato che non riconobbe la vittoriale elettorale e ad una guerra civile lunghissima con efferati stragi e centinaia di migliaia di morti e con la persecuzione verso i cristiani. Certo i tumulti seguiti alla vittoria del partito islamico in Tunisia da parte degli ambienti legati all'ex regime non sono un buon inizio, si spera che i nuovi dirigenti imparino dalla storia tragica dei loro vicini e portino il paese ad una fase transitoria più moderata nel rispetto di tutti.

In generale non possiamo dopo aver dato la libertà di voto pretendere di scegliere chi vince, non possiamo neanche illuderci che in questi paesi non ci siano richieste che facciano riferimento all'identità mussulmana nella gestione della società, ma è utile ricordare che la richiesta di libertà è ispirata più al modello occidentale di libertà che non ad una rivendicazione islamista non essendo presente nel mondo arabo un vero modello democratico fino ad oggi. Dobbiamo però pretendere il rispetto dei diritti di tutti, della donna in particolare, e la libertà di religione e la non discriminazione dei cristiani. Come sono state fatte pressioni internazionali per la caduta dei regimi debbono esserci decisi delle pressioni anche su questi punti, altrimenti veramente la primavera diventerà un inverno arabo.

Benvenuta Nargis. Da oggi siamo in 7 miliardi.

Oggi è nata Nargis, questa bambina indiana fa raggiungere il treguardo della soglia della popolazione mondiale di 7 miliardi.
Vogliamo salutare con gioia questa nascita, perché come ogni altra nascita segna un atto di fiducia e speranza nella vita e nel futuro. Allontaniamo ogni tentazione e catastrofismo che richiama la population bomb. Il futuro è dei paesi che hanno tanti figli e hanno una tasso di natalità sufficiente a garantire un ricambio generazionale. Lo vediamo oggi nella crisi economica come l’inverno demografico dell’occidente sia una tra le cause della crisi economica con sistemi di welfare sociale che non reggono uno schema demografico che vede una sproporzione tra anziani e giovani. Lo sappiamo noi in Italia dove coloro che hanno meno di venti anni sono solo uno su cinque, un numero pressoché pari a quello degli ultrsessantacinquenni, in cui ogni anno le nuove nascite non toccano quota 6oo.ooo, ben 15o.ooo in meno di quante ne occorrerebbero per garantire nel tempo l'attuale dimensione demografica. Ricordiamo che il livello che consente il ricambio generazionale, è attestato intorno alla media di 2 figli per donna, oggi in Italia siamo a 1,4 figli per donna. Nell’India di Nargis questo livello è oggi 2.7 figli per donna, e ci ricorda come anche nei paesi in via di sviluppo col crescere del benessere economico e del livello di istruzione c’è un fisiologico assestamento di questo tasso.
Tutte cose che ci sono state richiamate dal recente rapporto del Comitato del Progetto Culturale della Cei che ha indicato anche delle proposte per risolvere il problema facendosi promotore di un family mainstreaming che consiste in una strategia di sostegno alla famiglia in quanto tale, basata su quattro pilastri fondamentali: si va dall’equità nell’imposizione tributaria e nelle politiche tariffarie, alla conciliazione famiglia-lavoro, ai contratti relazionali sino alle politiche abitative a misura di famiglia

Potere politico e giudizario devono rimanere distinti lo dice la Costituzione

Se due indizi fanno una prova allora eccoli: il 13 marzo 2011 durante la partecipazione del procuratore Antonio Ingroia alla manifestazione di Roma a favore della Costituzione, il pm Ingroia aveva definito “controriforma" quella della giustizia, ieri il procuratore ha partecipato al congresso di un partito, quello del PdCI, sotto lo slogan «La rivoluzione da ottobre»; testualmente ha detto “Un magistrato deve essere imparziale quando esercita le sue funzioni ma io confesso che non mi sento del tutto imparziale. Anzi, mi sento partigiano, sono un partigiano della Costituzione ”.
Due interventi chiaramente politici e in contesti fortemente caratterizzati da una chiara connotazione partitica, decisamente inopportuni. Possiamo davvero fidarci di un magistrato così? Sarà possibile pensare che le sue inchieste non siano influenzate dalla sua dichiarata militanza politica? dov'è finito l'ideale di separazione tra potere legislativo e giudiziario quando un giudice pubblicamente ostenta la sua avversione ad alcune leggi? Quanto ci mancano magistrati come il giovane Rosario Livatino, assassinato dalla mafia il 21 settembre del 1990 quando aveva 38 anni, che il 7 aprile 1984 presso il Rotary Club di Canicattì ricordò come un giudice deve astenersi dal "tenere pubblicamente discorsi per un'organizzazione politica o per un suo esponente o dall'appoggiare un candidato ad una carica pubblica", in merito alla credibilità del magistrato disse: “La credibilità esterna della magistratura nel suo insieme ed in ciascuno dei suoi componenti è un valore essenziale in uno Stato democratico, oggi più di ieri. "Un giudice", dice il canone II del già richiamato codice professionale degli U.S.A. "deve in ogni circostanza comportarsi in modo tale da promuovere la fiducia del pubblico nell'integrità e nell'imparzialità dell'ordine giudiziario" [..] è importante che egli offra di se stesso l'immagine equilibrata, sì, di persona responsabile pure". Qualche dubbio sorge nel caso del pm Ingroia.
Sempre Livatino ricorda “Il magistrato altro non è che un dipendente dello Stato, al quale è affidato lo specialissimo compito di applicare le leggi... Egli è un semplice riflesso della legge che è chiamato ad applicare”.

martedì 25 ottobre 2011

La sentenza della UE: una PIETRA MILIARE NELLA PROTEZIONE DELLA VITA UMANA

Il 18 Ottobre 2011 la Corte Europea ha sentenziato, in base all’art. 6, n. 2,
lett. c), della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 luglio 1998, 98/44/CE, sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche, che "costituisce un «embrione umano» qualunque ovulo umano fin dalla fecondazione, qualunque ovulo umano non fecondato in cui sia stato impiantato il nucleo di una cellula umana matura e qualunque ovulo umano non fecondato che, attraverso partenogenesi, sia stato indotto a dividersi e a svilupparsi". Questa sentenza ha escluso la brevettabilità relativa all’utilizzazione di embrioni umani a fini industriali o commerciali anche quando hanno come finalità la ricerca scientifica, che è ritenuta lecita dalla stessa sentenza solo per finalità terapeutiche o diagnostiche che si applichino all’embrione umano, cioè solo se è a suo beneficio può essere oggetto di un brevetto. La sentenza della corte di Giustizia Europea, pur entrando solo nel merito giuridico delle regole già presenti nell’articolo 6 della Direttiva 98/44/CE, rappresenta una PIETRA MILIARE NELLA PROTEZIONE DELLA VITA UMANA perchè attribuisce all'embrione umano lo status di vita umana da proteggere e tutelare sgomberando il cambi su termini equivoci evocati spesso solo allo scopo ideologico di permettere la sperimentazione sulla vita umana e la sua manipolazione. Importantissimo che nella sentenza si dichiara che l'applicazione delle direttive riferite al termine di embrione non può essere lasciato al singolo stato ma da attribuirsi in modo uniforme a tutta l'Unione: "sebbene il testo della direttiva non fornisca alcuna definizione dell’embrione umano nemmeno rinvia ai diritti nazionali per quanto riguarda il significato da attribuire a questi termini. Ne risulta pertanto che esso dev’essere considerato, ai fini dell’applicazione della direttiva, come volto a designare una nozione autonoma del diritto dell’Unione, che deve essere interpretata in modo uniforme sul territorio di quest’ultima".
La portata di questa sentenza è quindi importantissima nel porre un limite in tutta l'Unione alla manipolazione della vita "Orbene, la mancanza di una definizione uniforme della nozione di embrione umano determinerebbe il rischio che gli autori di talune invenzioni biotecnologiche siano tentati di chiedere la brevettabilità di queste ultime negli Stati membri che concepiscono nel modo più restrittivo la nozione di embrione umano".
Interessante che la sentenza afferma e conferma quanto scritto in modo lungimirante nella legge italiana 40/2004 che nel primo articolo assicura i diritti di tutti i soggetti, compreso il concepito, in modo paritario. Nell'articolo 13 vieta qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano e consente "la ricerca clinica e sperimentale su ciascun embrione umano a condizione che si perseguano finalità esclusivamente terapeutiche e diagnostiche ad essa collegate volte alla tutela della salute e allo sviluppo dell'embrione stesso, e qualora non siano disponibili metodologie alternative".

Insomma una conferma della Legge4/2004 che dovrebbe far riflettere chi l'ha sempre osteggiata e contestata e che dovrebbe interrogarci sul senso di alcuni interventi della magistratura italiana che hanno invece agito in senso opposto a quanto ora stabilito dalla Corte Europea, per esempio avendo permesso di reintrodurre nei fatti la crioconservazione degli embrioni non impiantati.

Va detto che questa sentenza limitando qualunque sperimentazione sull'uomo il cui
scopo non sia a beneficio della stesso su cui si fa la sperimentazione, ribadisce che il principio utilitaristo secondo il quale se la morte di una persona ne può salvare altre sarebbe lecita è invece sbagliato perchè tutte le vite umane hanno pari valore, e hanno pari valore fin dal concepimento. Si auspica che questo possa portare anche ad uno stop al finanziamento di queste ricerche.

La sentenza mettendo sotto tutela la vita umana fin dal concepimento dovrebbe riaprire anche una riflessione sul tema dell'aborto, certo non siamo ingenui e quindi non ci aspettiamo una revisione delle leggi, ma a livello intellettuale e culturale un dibattito dovrà riaprirsi.

giovedì 20 ottobre 2011

La Chiesa il suo ruolo pubblico e la legge naturale

Nella recente visita in Germania, il Papa ha messo al centro dei sui interventi pubblici il fondamento etico della religione, la legge naturale ed il loro rapporto e contributo nel dialogo religioso e nella costruzione di una società più giusta. Il Papa ha detto ai rappresentanti delle comunità musulmane in Germania che il terreno comune si trova in alcuni diritti inalienabili, che sono propri della natura umana e che precedono ogni formulazione positiva. La collaborazione feconda tra cristiani e musulmani in tal senso può essere profonda e a partire dalle rispettive convinzioni può dare una testimonianza importante in molti settori cruciali della vita sociale come la tutela della famiglia fondata sul matrimonio, al rispetto della vita in ogni fase del suo naturale decorso o alla promozione di una più ampia giustizia sociale.
Già al castello di Bellevue di Berlino aveva sottolineato l’importanza del rapporto tra religione e libertà richiamando l’importanza che la libertà sia legata alle relazioni innanzitutto con Dio e poi con gli altri. Il fatto che ci sono valori che non sono assolutamente manipolabili, è la vera garanzia della nostra libertà dice Benedetto XVI altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo
Nel discorso al Bundestag Benedetto XVI ha ricordato come la ragione positivista, presa come valore assoluto, riduce l'uomo , a cui serve invece un riferimento superiore, trascendente ma al contempo riconoscibile da una retta coscienza, per distinguere ciò che è bene da ciò che è male. Per poter distinguere tra il vero diritto e il diritto solo apparente " è evidente che nelle questioni fondamentali del diritto, nelle quali è in gioco la dignità dell’uomo e dell’umanità, il principio maggioritario non basta" ricorda il Papa. Il cristianesimo unica tra le religioni non ha dato in questo senso una risposta fideistica proponendo come fonte del diritto la religione stessa, ha invece rimandato alla natura e alla ragione quali vere fonti del diritto. La fonte giuridica valida per tutti è la ragione ma nella sua correlazione con la natura. Infatti la natura da sola non si lega all’ethos e lo stesso vale per la ragione positivista. Il problema oggi è una ragione solo positivistica che riduce tutto solo ad un rapporto funzionale e considera l’idea del diritto naturale come una dottrina cattolica, su cui non varrebbe la pena discutere al di fuori dell’ambito cattolico, così che quasi ci si vergogna di menzionarne anche soltanto il termine. Il Papa mette in guardia dal fatto che "Dove la ragione positivista si ritiene come la sola cultura sufficiente, relegando tutte le altre realtà culturali allo stato di sottoculture, essa riduce l’uomo, anzi, minaccia la sua umanità" e ancora "La ragione positivista, che si presenta in modo esclusivista e non è in grado di percepire qualcosa al di là di ciò che è funzionale, assomiglia agli edifici di cemento armato senza finestre, in cui ci diamo il clima e la luce da soli e non vogliamo più ricevere ambedue le cose dal mondo vasto di Dio"
Nel rapporto tra realtà e ragione esiste anche un’ecologia dell’uomo. Anche l’uomo dice il Papa “possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere. L’uomo non è soltanto una libertà che si crea da sé. L’uomo non crea se stesso. Egli è spirito e volontà, ma è anche natura, e la sua volontà è giusta quando egli ascolta la natura, la rispetta e quando accetta se stesso per quello che è, e che non si è creato da sé. Proprio così e soltanto così si realizza la vera libertà umana”. La ragione oggettiva che si manifesta nella natura presuppone una Ragione creativa.
Partendo da un esempio storico dei cristiani del III secolo che vivevano presso il popolo della Scizia che aveva leggi irreligiose il papa giustifica la resistenza dei cristiani a certi ordinamenti giuridici che non rispettano la verità come avvenne col nazismo e il comunismo.
Inevitabile per il Papa ripercorrere e riscoprire le radici della cultura europea. Il patrimonio culturale dell’Europa si basa sulla convinzione circa l’esistenza di un Dio creatore. Su questa base dice il Papa “sono state sviluppate l’idea dei diritti umani, l’idea dell’uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla legge, la conoscenza dell’inviolabilità della dignità umana in ogni singola persona e la consapevolezza della responsabilità degli uomini per il loro agire. Queste conoscenze della ragione costituiscono la nostra memoria culturale. Ignorarla o considerarla come mero passato sarebbe un’amputazione della nostra cultura nel suo insieme e la priverebbe della sua interezza. La cultura dell’Europa è nata dall’incontro tra Gerusalemme, Atene e Roma – dall’incontro tra la fede in Dio di Israele, la ragione filosofica dei Greci e il pensiero giuridico di Roma. Questo triplice incontro forma l’intima identità dell’Europa. Nella consapevolezza della responsabilità dell’uomo davanti a Dio e nel riconoscimento della dignità inviolabile dell’uomo, di ogni uomo, questo incontro ha fissato dei criteri del diritto, difendere i quali è nostro compito in questo momento storico".
Il richiamo alla legge naturale come fonte del diritto civile richiama la politica al suo compito al servizio del bene comune che non può che avere al centro la dignità della persona umana e le difesa dei suoi diritti naturali. In tal senso una stato democratico deve solo riconoscere i diritti fondamentali che concernono la natura umana e rifuggire la tentazione di crearne di nuovi o violarli a seconda di soggettivismo e relativismo che ne mettano in discussione il valore universale anche in una società multiculturale e multi religiosa. In questo il laico che si impegna in politica deve prima formare una coscienza retta che gli permetta di distinguere ciò che è bene da ciò che è male. "La politica deve essere un impegno per la giustizia e creare così le condizioni di fondo per la pace" "Ma il successo è subordinato al criterio della giustizia". Il Papa ha allora citato sant'Agostino per richiamare la politica ad un pericolo che corre "Il successo può essere anche una seduzione e così può aprire la strada alla contraffazione del diritto, alla distruzione della giustizia. "Togli il diritto – e allora che cosa distingue lo Stato da una grossa banda di briganti?"" Nella formazione delle coscienza e nella creazione di un senso etico comune la religione ha un ruolo fondamentale che deve essere tutelato e garantito. Al suo arrivo in Germania significativamente Benedetto XVI ha richiamato il rapporto tra libertà e religione mostrando appunto come quest'ultima ha un ruolo pubblico indispensabile nella società. "c’è bisogno di una base vincolante per la nostra convivenza, altrimenti ognuno vive solo seguendo il proprio individualismo. La religione è uno di questi fondamenti per una convivenza riuscita”.

martedì 18 ottobre 2011

Bagnasco: quale impegno per i cattolici

Bagnasco ieri ha aperto l'assemblea delle associazioni cattoliche a Todi. Un momento importante per i cattolici, riuniti tutti insieme attraverso le associazioni che li rappresentano a discutere del futuro del paese e del ruolo che devono ricoprire. Sicuramente questo momento può essere l'inizio di una nuova fase per i cattolici in Italia, per ora non in forma partitica come ha ribadito il portavoce Forlani, ma sicuramente basata su una piattaforma programmatica fatta di richieste e proposte come già esposto a luglio nel manifesto delle associazioni cattoliche per il bene del Paese, potremmo azzardare quasi una rievocazione dell’Opera dei Congressi. Una nuova fase che deve ripartire da un governo più forte come ha detto Bonanni. Un apporto che i cattolici sono chiamati a dare perché come dice Basgnasco "l’assenteismo sociale, per i cristiani è un peccato di omissione", ma quale orizzonte e quali sono le linee guida di questo nuovo impegno dei cattolici? Bagnasco lo dice chiaramente, sono la Dottrina sociale della Chiesa e i valori non negoziabili, ribadisce il ruolo pubblico della religione cattolica citando più volte la laicità positiva espressa da Benedetto XVI, assicurando che "non c’è motivo di temere per la laicità dello Stato, infatti il principio di laicità inteso “come autonomia della sfera civile e politica da quella religiosa" è un valore acquisito e riconosciuto dalla Chiesa. “I cristiani da sempre sono presenza viva nella storia, consapevoli che la fede in Cristo, con le sue implicazioni antropologiche, etiche e sociali, è un bene anche per la Città”. Ma Bagnasco ribadisce che se sono importanti i valori del lavoro, della pace e della solidarietà e' però necessario partire dalla questione antropologica perché da umanesimi differenti discendono conseguenze opposte per la convivenza civile. Citando la Caritas in Veritate ribadisce che “la verità dello sviluppo consiste nella sua integralità” (n.18), ricorda al mondo che il vero sviluppo ha un centro vitale e propulsore, e questo è “l’apertura alla vita” (n. 28). Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita, anche altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono” (Benedetto XVI, Caritas in veritate, n. 28). Con buona pace di chi continua anche nel mondo cattolico a contrapporre la questione antropologica a quella sociale.

Ma i cristiani devono avere in Cristo il loro punto di partenza perché facendo il paragone con la figura di Pietro se si toglie lo sguardo da Gesù' il rischio e' quello di affondare. I cristiani devono essere “nel” mondo ma non “del” mondo, ci piace allora ricordare quanto diceva Rosmini “Il cristianesimo è importante per la sua capacità di rigenerare la vita personale e sociale attraverso l’immissione degli uomini in un rapporto con la trascendenza che, staccandoli radicalmente dal mondo, li rende capaci di prendersi cura del mondo e di giovare ad esso”.

“Chi riconosce Gesù nell’Ostia santa, lo riconosce nel fratello che soffre, che ha fame e sete, che è forestiero, ignudo, malato, carcerato; ed è attento ad ogni persona, si impegna, in modo concreto, per tutti coloro che sono in necessità. Dal dono di amore di Cristo proviene pertanto la nostra speciale responsabilità di cristiani nella costruzione di una società solidale, giusta, fraterna” (Benedetto XVI, Omelia Corpus Domini, 23.6.2011). Ma ricordiamoci che come aveva scritto il Papa nella Deus Caritas Est “La società giusta non può essere opera della Chiesa, ma deve essere realizzata dalla politica. Tuttavia l’adoperarsi per la giustizia lavorando per l’apertura dell’intelligenza e della volontà alle esigenze del bene la interessa profondamente”.(Deus Caritas Est, Benedetto XVI). Ed allora per i cattolici è tornato il momento di impegnarsi nella politica come forma di carità verso il nostro paese.

domenica 16 ottobre 2011

Inacettabili violenze a Roma

Ancora una volta le manifestazioni finiscono nella violenza. Certo non si possono accumunare tutti i manifestanti di oggi coi violenti ma fa riflettere che in tutto il mondo si è svolta la giornata degli indignati ma solo a Roma la città è stata messa a ferro e fuoco come era già successo lo scorso 14 dicembre. Non dimentichiamoci che i responsabili delle violenze del 14 dicembre sono tutti liberi. A Londra dopo le violenze di quest'estate la polizia nei giorni successivi è andata ad arrestare a casa i violenti e i cittadini hanno denunciato i violenti, questo da noi non accadrà.....chissà perchè questi violenti sono considerati fantasmi, nessuno li conosce com'è possibile?
Queste violenze sono statte preparate e organizzate, e vanno condannati da tutti. Inotre è anche non corretto chiamare black block quando si sa che i violenti questa volta erano tutti italiani e di gruppi organizzati
Sorprende il TG3 di Bianca Berlinguer che conclude il telegiornale delle 22.30 dicendo che le prime vitime sono i manifestanti pacifici. Secondo noi le prime vittime sono i cittadini di Roma e soprattutto quelli che hanno subito danni e non possiamo dimenticare i poliziotti feriti. E' inacettabile l'impunità che copre queste manifestazioni violente. Ci chiediamo che ruolo hanno avuto anarchici e centri sociali. Lo scopriremo nelle prossime settimane.
Consigliamo ali uomini che dovrebbero risolvere la crisi economica come il neo presidente della BCE Draghi di riflettere prima di esporsi in dichiarazioni che poi deve ritrattare a seguito delle violenze. Anche il clima creato continuamente dalle sinistre deve far riflettere, non è certo un caso che queste manifestazioni esplodono sempre dopo l'annunciata fine del governo che poi non avviene e le motivazini politiche si sommano cosi con le rimostranze di fronte alla crisi economica.

venerdì 14 ottobre 2011

Cerchiamo il nostro John Major

Ennesima figuraccia del centro sinistra che mostra di non saper fare politica, ieri l’aventino, si fa per dire, oggi un tentativo velleitario di far saltare il numero legale e l’inutile attesa di una sfiducia. Speriamo che nel centro sinistra arrivi aria nuova magari da giovani come Renzi. Per il centro destra urge una soluzione John Major.
John Roy Major è stato un politico inglese del Partito Conservatore ed è stato Primo Ministro del Regno Unito dal 28 novembre 1990 al 2 maggio 1997. Il 22 novembre 1990 la Thatcher si dimise e Major le subentrò dopo aver vinto le elezioni per la guida del partito. Vinse con ampio margine le elezioni generali del 1992 e mantenne la carica di Primo ministro per cinque anni. Allora forza cerchiamo il nostro John Major.

Abortire a 11 anni

La cronaca in questi giorni ci parla di un grave fatto: una 11enne di Reggio Emilia ha ricevuto il consenso dal Tribunale dei minori per abortire. Le cronache riportano che la ragazzina ha avuto la possibilità di scegliere cosa fare, ma siamo sicuri che ad 11 anni una ragazzina sia in grado di comprendere fino in fondo un tale gesto? Le avranno spiegato qualcosa di quella vita umana che portava in grembo? Le avranno detto i rischi a cui andava incontro?

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Abortire a 11 anni

NO al ritorno all'ICI

La Banca d'Italia chiede di reintrodurre l'ICI sulla prima casa. SIAMO CONTRARI! la prima casa non è un lusso, gli italiani la considerano la realizzazizone dei loro sacrifici e già all'atto di compravendita vengono pagate fior di tasse. E' ingiusto tassare ancora una volta le famiglie colpendole in uno dei loro beni primari: la loro casa. Di questo si dovremmo indignarci. Capiamo l’esigenza di fare cassa ma si cerchino i soldi in altro modo e scegliendo non colpendo tutti e sempre i soliti indiscriminatamente. E’ necessario dare un indirizzo alla politica economica e delle tasse tutelando le famiglie. Questa si sarebbe una vera rivoluzione.

mercoledì 12 ottobre 2011

Governo tra confusione e immobilismo

Ieri alla Camera è andata in onda l’ennesima caduta del Governo sull’approvazione dell'articolo 1 del rendiconto generale dello Stato, questione formale si potrà dire ma inerente al bilancio quindi una brutta figura. Non siamo ingenui e quindi le sfortune, coincidenze e assenze ci sembrano davvero irrealistiche. C’è chi ha voluto mandare un segnale per alzare il prezzo di trattative in corso forse, oppure un segnale che orami non si può più attendere bisogna cambiare. La debolezza del Governo, è ormai lampante, ricordiamo che non si vede ancora traccia del decreto sviluppo e il timore è che sarà ancora una volta un topolino rispetto alle esigenze. Niente condoni, niente tasse, bisogna intervenire sulla spesa con vendite e interventi strutturali e rilanciare alcuni settori importanti. Vorremmo dal Governo un nuovo slancio ma la figuraccia di ieri ci dice che non potremmo attenderlo, allora è necessario l’ingresso di nuove forze nel governo e questo richiede un cambio del premier, questo ormai è noto. Venerdì si vota la fiducia, la prossima settimana si incontra l'associazionismo cattolico a Todi, altri convegni sono previsti in area del PDL e del PD, Renzi da una parte e Bersani da una altra, ci fanno capire che un certo movimento c'e'. Non si sa ancora dove porterà, di certo i maggiori partiti PDL e PD e anche la Lega dopo Varese sono in agitazione vedremo chi avrà il coraggio di fare una proposta concreta e realistica per uscire da questa empasse....fiducia permettendo perché se venerdì cade il governo forse tutti gli altri non sono ancora pronti.... ma probabilmente non cadrà proprio per questo motivo, oggi non c’è ancora un alternativa.

mercoledì 5 ottobre 2011

Il dramma di Barletta e del lavoro nero

Una palazzina che crolla a Barletta, e crolla su un laboratorio tessile. Muoiono 4 operaie senza contratto, guadagnano 3,95 euro l’ora, per 14 ore ogni giorno.
Questa vicenda sfata molti luoghi comuni, come quello che i giovani non hanno voglia di lavorare, non si accontentano, vivacchiano Sfata il mito dei giovani del sud visti sempre come poco disponibili ad adattarsi per avere un lavoro. Soprattutto ci ricorda che i problemi dello sfruttamento nel mondo del lavoro esistono e sono ancora pesanti, e non riguardano i super protetti dipendenti di Pomigliano o di Mirafiori. Ci ricorda che I dati sull'occupazione sopratutto al sud sono falsati dal lavoro in nero, ci ricorda che l'evasione è parte intrinseca del lavoro nero, ci dice se è vero che vigili e pompieri hanno fatto un sopralluogo per i problemi strutturali, nessuno ha però denunciato un laboratorio e lavoratori in nero, perchè? Ci ricorda il dramma del lavoro nero che oltre a negare una dignità alle persone e un giusto compenso nega loro anche un futuro: nessun curriculum, nessun contributo. Una realtà che oggi non riguarda solo gli extracomunitari ma anche molti giovani italiani.

martedì 4 ottobre 2011

Processo di Perugia: una giustizia fallimentare

Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati dell'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher sono stati assolti con formula piena dall'accusa di omicidio.
A questo punto dobbiamo fare un paio di considerazioni sull'ennesima figuraccia mondiale della giustizia italiana. Infatti questo processo ha avuto una rilevanza internazionale senza pari, 400 giornalisti venuti da tutto il mondo sopratutto dagli USA e dall'Inghilterra, trasmissioni televisive nei maggiori network americani e in diretta negli USA. La giustizia italiana ne esce a pezzi : 4 anni di galera per due giovani che ora vengono prosciolti dato che l'accusa possiamo dire ha usato prove inattendibili e raccolte solo in un secondo tempo poi clamorosamente smentite da periti esterni. LA cosa drammatica per la nostra giustizia è che non è il primo caso in cui si verificano forzature o imprecisioni gravi a sostegno della tesi della procura, si pensi al caso Unabomber del Friuli. Ci si chiede ma quando le procure sono sotto pressione decidono di creare prove per risolvere il caso? e che dire dei tempi 4 anni per accertare che le prove erano perlomeno non accettabili. Ma se un poveraccio non avesse avvocati di grido come invece hanno avuto Amanda e Raffaele quale sarebbe la sua sorte ? sarebbe in balia dei PM? Ci sorge un dubbio, ma in Italia sei colpevole fino a quando dimostri di non esserlo o sei innocente fino a quando l'accusa non prova la tua colpevolezza? Ci si potrà chiedere che qualche giudice prima o poi paghi questi errori giudiziari? Perché un errore grave c'è sicuramente stato quindi : o per quattro anni due innocenti sono stati ingiustamente in carcere, oppure due colpevoli per l'approssimazione delle indagini ora sono liberi. Qualche riflessione sulla costruzione delle prove dovrebbe porci seri dubbi anche in casi che riguardano processi a personaggi politici , ci ricordiamo ancora la clamorosa assoluzione di Del Turco, oppure di Mannino? Diciamolo abbiamo bisogno di una riforma della giustizia e di introdurre un criterio di responsabilità dei magistrati . Questo caso segna un drammatico ritorno d'immagine ed economico per l'Italia, chi avrà dall'estero il coraggio di investire o venire in un paese in cui la giustizia può fallire e non riuscire ad esprimersi chiaramente in modo cosi clamoroso con pesanti negligenze? Ultimo pensiero per la famiglia di Meredith a cui va la nostra vicinanza e che ancora oggi non trova una piena giustizia per la giovane vita straziata in modo brutale e per cui oggi non è ancora possibile dire cosa è successo.

domenica 2 ottobre 2011

Referendum: 1milione 300mila firme e adesso?

In soli 2 mesi sono state raccolte 1milione e 300mila firme per il referendum che chiede di modificare la legge elettorale. Una cifra incredibile in cosi poco tempo e senza troppa pubblicità. Ci sembra opportuno fare alcune considerazioni. Innanzitutto segnala una voglia di partecipazione, che supponiamo non possa essere identificata solo con uan parte politica anche se a promuoverlo sono state alcune forze politiche specifiche che ora pretendono di strumentalizzare questo risultato. Secondo è chiaro ormai che questa legge elettorale che produce nominati invece che eletti ha creato una disaffezione alla politica e una classe politica non all'altezza. La gente vuole contare di più. Le persone che hanno firmato non condividono quindi una unica proposta di legge chiara e definita, nè il modello proposto rappresenta una soluzione, vogliono solo cancellare l'attuale legge elettorale. Quarto quando il referendum sarà ammesso, come ha sottolineato in modo arguto Formigoni nei giorni scorsi, la legislatura non potrà andare oltre il 2012. Il motivo è molto smeplice col referendum sulla legge elettorale gli scenari possibili sono solo 3: elezioni anticipate per evitarlo, una nuova legge elettorale fatta per evitare il referendum che porterà quindi ad elezioni anticipate, oppure lo svolgimento del referendum con probabile vittoria e l'obbligo ancora una volta di riscrivere la legge elettorale e quindi ancora elezioni anticipate. Il centro destra al posto di subire questo scenario dovrebbe a nostro avviso proporre e fare una nuova legge elettorale che reintroduca o il sistema uninominale in cui però ognuno si può candidare in un solo collegio e non potrà essere ripescato se sconfitto, quindi senza proporzionale oppure reintrodurre nell'attuale legge di tipo proporzionale con premio di maggioranza e con sbarramento (indispensabile a nostro avviso) reintrodurre la preferenza. Auguri non sarà facile perché a parole tutti le vogliono ma nei fatti nessuno le introduce, anzi recentemente Emilia Romagna e Toscana hanno tolto la possibilità di esprimere la preferenza anche dalla legge ettorale regionale, insomma a sinistra si predica bene ma si razzola male come al solito.

venerdì 30 settembre 2011

VENDERE, VENDERE, VENDERE

Ammonta a circa 700 miliardi il valore delle attività che Stato e amministrazioni locali possono valorizzare, cioè cedere o mettere a reddito, su un patrimonio complessivo disponibile di oltre 1.800 miliardi. Lo ha detto il capo economista della Cassa depositi e prestiti (Cdp) . Allora una possibile soluzione è investire sul recupero o la vendita di questo patrimonio, attrarre investitori internazionali con offerte che facilitino l'acquisto di immobili o enti che necessitano di investimenti,che permettano anche una liberalizzazione di alcuni settori, o il rilancio di alcuni settori economici o immobiliari. Forza prima di aumentare le tasse o pensare a patrimoniali che colpirebbero ancora le famiglie, prima di tassare i proprietari di casa reintroducendo un facsimile di ICI, cari comuni e caro stato vendi un po di proprietà non strategiche e che sono un costo per tutti noi. Liberiamo l'economia dando spazio ad investimenti . Come dice Giuliano Ferrara VENDERE, VENDERE, VENDERE

lunedì 26 settembre 2011

No alla fecondazione eterologa

La Corte Costituzionale si pronuncerà sulla questione di incostituzionalità della parte della legge 40/2004 sulla procreazione assistita che vieta la fecondazione eterologa. A sollevarla sono stati i tribunali civili di Firenze e Catania dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo si è espressa in senso contrario ad analogo ricorso fatto contro una analoga legge in Austria. Questa vicenda ci permette innanzitutto di ricordare come il divieto della fecondazione eterologa non riguarda solo l’Italia come invece propagandato negli anni. Ancora una volta si interviene per via giudiziaria per modificare la Legge 40/2004. Noi ripetiamo il nostro no alla fecondazione eterologa. Due recenti casi ci aiutano a ricordare le ragioni di questo no: la coppia di ultrasessantenni di Torino che hanno usato ovociti femminili di una donna più giovane e il caso dell’uomo negli USA che si è scoperto padre di 150 figli ottenuti usando il suo sperma. Oltre alla criticità etica del commercio di gameti queste pratiche creano orfani per nascita. Non si tiene conto che per soddisfare un desiderio legittimo non si può prevaricare il diritto del bambino di vivere coi genitori biologici. A differenza dell’adozione che sana una situazione non voluta in questo caso si programma un orfano e si crea tra l’altro una disparità all’interno della coppia di genitori dove solo una sarà genitore biologico. Inoltre la fecondazione è una pratica medica che troppo spesso viene venduta come facile ed efficace mentre ricordiamo che la percentuale di successo della fecondazione non supera il 20% e che per la donna è una pratica molto invasiva, tra l'altro in quella eterologa si sfruttano donne che probabilmente vendono i loro ovuli per necessità, con gravi rischi per la loro salute come riportato recenti inchieste effettuate nelgli USA dove si raccontano casi di donne giovani che a seguito di queste pratiche non possono più avere figli o hanno rischiato la vita. La parola donatore per gli uomini è alquanto fuorviante i quanto i donatori di sperma sono dovunque pagati. Non si possono poi dimenticare i rischi inconsapevoli di matrimoni tra consanguinei, come mostra il caso americano, ed il mancato controllo medico e tracciabilità delle malattie genetiche ereditarie. Inoltre come già noto per i figli adottivi ancora di più in questo caso i bambini dovranno affrontare probemi pscologici dovuti alla mancanza di conoscenza di uno dei gentori aggravato in questi casi anche dalla ricerca di fratelli se i gameti sono stati usati per più fecondazioni. In questi giorni purtroppo assistiamo in TV e nei media ad un’informazione di parte e senza contradditorio come ad esempio è capitato nella puntata di Unomattina del 19 ottobre scorso.

martedì 20 settembre 2011

Adesso è troppo

Adesso è troppo lo squallore delle vicende legate al premier
Adesso è troppo evidente la sua assenza ingiustificata dalle questioni politiche che interessano tutti
Adesso è troppa la distanza tra politica e bene comune
Adesso è troppo la lentezza e inadeguatezza dell’agire del governo rispetto alla crisi finanziaria
Adesso è troppo la conservazione dei privilegi delle varie corporazioni
Adesso è troppa la pressione fiscale
Adesso è troppo l'assenza di politiche a favore della famiglia
Adesso è troppo l'assenza di politiche a favore delle liberalizzazioni
Adesso è troppo l'uso politico del sindacato da parte della CGIL
Adesso sono troppe le intercettazioni: 100mila!
Adesso è troppo spregiudicata l’azione di certe procure che pretendono addirittura l’accompagnamento coatto del premier
Adesso è troppo l'uso di TV e giornali per fare processi mediatici
Adesso è troppo evidente che la procura di Milano ha due pesi e due misure: Penati e Berlusconi
Adesso è troppa l’ipocrisia di chi continua a dipingersi diverso e poi costruisce un sistema di tangenti che attanaglia l’economia e lo sviluppo
Adesso è troppo la collusione politica-malaffare-corruzione
Adesso è troppo censurare libri fuori dal political correct come Falce e Carrello
Adesso è troppo evidente che la pubblicazione delle intercettazioni va limitata
Adesso è troppa l’arroganza della Lega
Adesso è troppo stretta l’allenza Bersani, Di Pietro, Vendola: falliranno, non sono una vera e positiva alternativa
Adesso è troppo forte la mancanza di un vero leader liberal-democratico
Adesso è troppa l'autodistruzione del centro destra
Adesso è l’ora di assumersi con coraggio e responsabilità un cambio che porti ad un nuovo governo politico rispettoso dell’esito elettorale ma allargato alle forze moderate come l’UDC

martedì 13 settembre 2011

15 settembre Incontro pubblico 2001 - 2011 - Cosa è cambiato nel mondo?

per non dimenticare
per capire cos'e' cambiato
per cercare di valutare la situazione di oggi e le prospettive per il futuro

Il Centro Culturale Cattolico San Benedetto e Alleanza Cattolica hanno organizzato una serata dedicata a questo anniversario .
Presentati da Paolo Tanduo del Centro Culturale Cattolico san Benedetto, interverranno il prof. Vittorio Emanuele Parsi, Professore ordinario di Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una relazione sul tema: "Il mediterraneo: un solo spazio geopolitico, comune a nord e a sud"; e il dottor Massimo Introvigne, sociologo, filosofo e scrittore italiano, direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni, con una relazione sul tema: "Dall'11 settembre alle rivolte arabe. Tre scenari per il mondo arabo"

ti aspettiamo:

Giovedì 15 settembre 2011 alle ore 21.00

a Milano presso l’Auditorium San Carlo - Corso Matteotti 14 (MM1 San Babila)

lunedì 12 settembre 2011

Bisogna rilanciare il processo di pace in Medioriente

L'isolamento sempre più evidente di Israele deve preoccupare tutti quanti. I fatti accaduti in Egitto con l'assalto all'ambasciata israeliana e la recente rottura diplomatica tra Israele e Turchia stanno lasciando Israele sempre più solo. Turchia ed Egitto erano gli unici paesi della regione che avevano relazioni diplomatiche e rapporti di amicizia e collaborazione con Israele. Nel frattempo gli USA sono sempre meno presenti nell'area, Obama sembra non possa svolgere quel ruolo di pressione su Israele e sui paesi arabi per far ripartire il processo di pace. Bisogna uscire da una logica di ritorsione, vedi ancora una volta quanto accaduto dopo l‘attentato contro Israele con l’uccisione delle guardie di confine egiziane. Israele deve tornare al tavolo dei negoziati ma condizione necessaria è assicurare ad Israele stesso il diritto ad esistere. L'unica soluzione è un reale processo di pace che non può essere una dichiarazione unilaterale dello stato palestinese come purtroppo ci si accinge a chiedere all'ONU. Tutti questi segnali purtroppo fanno presagire una concreta strada verso uno scontro armato che tra l'altro servirebbe anche a paesi come Siria ed Iran per sottrarsi alle richieste di apertura che nascono dalle proteste popolari, fino ad oggi duramente represse.

domenica 11 settembre 2011

11 09 per non dimenticare


11 settembre dieci anni dopo cosa è cambiato

Sono passati 10 anni, non possiamo dimenticare la brutalità dell’atto terroristico, il dolore di chi ha perso familiari, il coraggio dei soccorritori,le 2.974 vittime degli attentati alle Torre Gemelle del World Trade Center e negli ulteriori attacchi a Washington e in Pennsylvania. Furono sottovalutati i pericoli e la rete di informazioni non seppe analizzare i pur molteplici dati di cui era in possesso. La matrice terroristisca di Al Qaeda fu subito chiare e proseguì il suo agire con altri attentati in tutto il mondo e in particolare nei paesi musulmani, il che indica che il fenomeno di Al Qaeda è stato soprattutto una lotta per la supremazia nell’islam. Aver tolto a questo movimento la possibilità di usare alcuni stati come basi logistiche è stato il primo passo per sconfiggerla, la guerra in Afghanistan ha rappresentato in questo un’azione giustificata e ricordiamo sostenuta da risoluzione dell’ONU e quindi nella legalità internazionale, a differenza di quella in Iraq. Purtroppo questa guerra non è ancora conclusa e gravi errori soprattutto nella gestione della pace e dello sviluppo pesano sui problemi che ancora oggi sono presenti. Non bisogna dimenticare la capacità di infiltrazione che l’estremismi islamico e le ali terroristiche hanno avuto anche in Europa, vedi gli attentati di Londra e i numerosi giovani partiti dalle comunità islamiche europee come combattenti in Iraq e Afghanistan o come attentatori suicidi indottrinati nelle mosche integraliste.

Oggi assistiamo alle numerose “rivolte arabe” che vedono tra l’altro la sconfitta di Al Qaeda che non le ha guidate e anzi soprattutto nella loro spinta iniziale non hanno avuta una connotazione strettamente religiosa ma erano guidate da un desiderio di libertà. Certo non possiamo ancora sapere in che direzione si andrà, incerte sono le realtà di Libia, Egitto e Siria e non si può escludere cha da dittature si passi direttamente a tentativi di instaurare teocrazie basate sulla sharia. Particolare preoccupazione suscita il nuovo protagonismo della Turchia e dell’Iran che cercano di estendere la loro influenza regionale. Dobbiamo chiederci quale sarà il ruolo di USA e UE e NATO nel futuro? Le nuove potenze Cina, Brasile, Russia dovranno collaborare con l’Occidente nella lotta contro il terrorismo, tutti insieme nonostante la crisi economica e superando anche la crisi morale ed etica che investe l’Occidentee che ne è alla base della crisi stessa. Ma i tempi della storia sono più lunghi di quelli che vorremmo, e il rapporto mondo arabo-occidente sarà un tema che ci riguarderà ancora nel futuro, non solo sul piano geo-politoco ma anche sul piano sociale visti i fenomeni migratori verso l’Europa. L’impegno ad uno sviluppo e verso un dialogo reciprocamente rispettoso non può cessare e farsi fermare dalle difficoltà attuali. Certo ci sono rischi ma se come diceva Manzoni la storia è guidata dalla Provvidenza anche se noi non capiamo i fatti del presente dobbiamo avere speranza nel futuro: Dio “non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne una più certa e più grande”.