giovedì 1 aprile 2010

AUGURI DI SANTA PASQUA


San Paolo nella lettera ai corinzi 5,14-21 ci ricorda che è stato Dio a riconciliare il mondo a sé non imputando agli uomini le loro colpe ma assegnando a noi la parola della riconciliazione. “Noi fungiamo da ambasciatori per Cristo come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplico in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”. Questa supplica ci ha molto colpiti, per prima cosa per una conversione personale che lasci maggiore spazio a Dio: “lasciatevi riconciliare” è la supplica di San Paolo. Ma è anche un richiamo al compito che come cristiani e figli di Dio ci è affidato, quello di essere ambasciatori, compito cui spesso manchiamo, cui non diamo il giusto significato. Spesso ci comportiamo come il popolo che stava a vedere, oppure come i capi che lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto» (Luca 23,35) seguendo la tentazione di mettere alla prova Dio: non ci fidiamo, vogliamo le prove. Gesù si è consegnato al Padre e di Lui si è fidato “Sia fatta la tua volontà”, anche noi dovremmo impegnarci a vivere così non rinunciando a fare la nostra parte come fece Giuseppe D’Arimatea Luca 23,50 “membro del sinedrio, persona buona e giusta. Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio. Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto”. Un esempio per tutti noi chiamati ad andare verso la verità anche controcorrente e non verso il conformismo. Un compito in cui Dio non ci lascia soli. Sempre san Paolo ma nella lettera ai tessalonicesi ci esorta a confortarci a vicenda, vestiti con la corazza della fede e della carità e avendo come elmo la speranza. Farsi perdonare e perdonare è ciò che veramente ci libera dalle nostre povertà e non ci schiaccia, in questa quaresima abbiamo avuto l’occasione di ascoltare il Sig. Castagna di Erba a cui hanno ucciso la moglie, la figlia e il nipote, ci ha colpito come la preghiera sia stato il suo rifugio e come abbia avuto chiaro fin da subito che solo il perdono poteva salvare lui e la sua famiglia dal male. La Croce ha detto o la porti o ti schiaccia. E’ proprio cosi! Spesso le nostre relazioni, le nostre giornate sono schiacciate dal non saper perdonare e non farsi perdonare. Senza incontrare il perdono di Dio è impossibile scoprire il suo vero Amore. Sulla Croce Gesù prima di spirare e morire innocente disse “Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Nell’orto degli ulivi quando Pietro impugna la spada e taglia l’orecchio della guardia del sinedrio, Gesù gli intima di fermarsi e riattacca l’orecchio. Riflettendoci la spada aveva avuto come risultato quello di impedire di ascoltare Dio. Giovanni 8,7-11 «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei»….Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più». Questo brano è significativo sul tema del perdono, che non è quello del giustizialismo, quello che preferisce punire il peccatore piuttosto che denunciare il peccato. Gesù invece fa riscoprire che tutti siamo peccatori e per questo Lui è la via della salvezza perché Lui che non è peccatore dona la sua vita per noi. Dopo aver perdonato la donna le dice va e non peccare più. Noi spesso sentiamo nostre le parole del salmista che nel salmo 38 dice “Le mie colpe ricadono sul mio capo sono un peso superiore alle mie forze…schiacciato e curvato all’estremo oscuro mi aggiro tutto il giorno” ma conclude e vogliamo concludere cosi anche noi “Signore non abbandonarmi non stare lontano da me, mio Dio vieni presto in mio aiuto, Signore, mia salvezza”.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.