giovedì 21 gennaio 2010

Considerazioni in merito al processo breve

Il Senato ha approvato la cosiddetta legge del processo breve che pone il limite massimo di durata del processo per reati puniti con oltre 10 anni di carcere a 4 anni per il primo grado, 2 per l'appello e 18 mesi per il ricorso in Cassazione e per i casi di mafia e terrorismo sono addirittura previsti 5 anni per il primo grado, 3 per l'appello e 2 per il ricorso in Cassazione. Totale 10 anni.
Lo stato della giustizia in Italia è stato illustrato dal Ministro Angelino Alfano nel corso della sua relazione al Senato : 5.625.057 sono i procedimenti civili pendenti; 3.270.979 quelli penali. Il l 12% dei soli processi penali - prosegue Alfano - viene rinviato per omessa o irregolare notifica e lo stesso processo penale brucia, in media, 80 milioni di euro ogni anno per dichiarare prescritti 170.000 processi e cioe' 465 al giorno, festivi compresi. Oltre 30.000 cittadini hanno chiesto di essere indennizzati a causa dell'irragionevole durata del processo, ottenendo decine di milioni di euro di risarcimenti (fonte http://www.asca.it )
Premesso che le vicende giudiziarie di Berlusconi sicuramente hanno accelerato questo provvedimento, premesso che la soluzione migliore per proteggere le istituzioni e il Presidente del Consiglio da continue interferenze della magistratura era rappresentata dal lodo Alfano, ci sembra che nonostante alcune preoccupazioni sull’impatto sui processi già in corso, questa riforma sia necessaria e giusta. Una riforma che vada nella direzione di accorciare i tempi dei processi è giusta in quanto in Italia durano più i processi che le pene. Ci pare un vero sopruso che viola il diritto delle persone avere processi lunghissimi che non permettano in tempi ragionevoli di riconoscere ad una persona innocente e accusata ingiustamente di vedere riabilitato il suo nome e ristabilita la verità. Per chi è colpevole c’è poi da considerare che l’attuazione della pena non deve essere troppo dilazionata dal tempo rispetto a quando è stata commesso il reato, ci sono infatti due rischi, il primo evidente a tutti la mancanza di efficacia come strumento di deterrenza verso il reato stesso e in secondo luogo potrebbe verificarsi il caso che la condanna arrivi quando la persona ha già deciso di cambiare vita.
Molto più netto e senza controindicazioni il campo delle cause civili dove spesso le lungaggini scoraggiano fin dall’inizio l’intraprendere della causa. Una giustizia efficiente rappresenta anche un elemento di risparmio.
In generale poi paletti sulle tempistiche potrebbero consigliare a collezionare prove esaurienti evitando processi che poi terminano comunque con assoluzioni per insufficienza di prove. Spingerà cioè a lavorare con più oculatezza e con meno teoremi come che troppo spesso impediscono la ricerca della verità e il conseguimento della giustizia e fanno perdere fiducia nel sistema. Certo servirà una riorganizzazione e destinare risorse sufficienti.
In Italia per fortuna a differenza di altri paesi vige un criterio garantista secondo il quale io sono innocente fino a quando non viene provata la mia colpevolezza .

2 commenti:

  1. Ciao Twins,
    Questa volta devo proprio dire di non condividere la vostra ,seppur legittima, riflessione. Innanzitutto mi sembra che il fatto che questa legge sia nata ,o come dite voi accelerata, per aggiustare le pendenzae giudiziare del nostro primo ministro mi sembra che venga liquidata un pò troppo frettolosamente quando invece dovrebbe suscitare preoccupazione e sgomento. Non credete che sostenere che se finalmente il premier potesse liberarsi dei magistrati che lo indagano finalmente potrebbe concentrarsi al 100% per il bene del paese sia una tesi un pò azzardata ? Vorrebbe dire allora che il fine giustifica i mezzi, ma a parer mio questo sarebbe un duro colpo per la nostra democrazia non trovate? E poi, giustissimo voler accorciare i tempi della giustizia ma davvero voi ritenete che sia sufficiente imporre per legge la data di scadenza di un procedimento per farlo durare di meno ? Non bisognerebbe secondo voi prima di imporre date di scadenza fornire strumenti nuovi per fare in modo che veramente i processi possano durare di meno ? Persone intelligenti come voi davvero non sentono puzza di bruciato in questa vicenda?

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  2. Caro amico
    non cerchiamo di giustificare i mezzi col fine, ma c'è un ogettiva e persistente intromissione della magistratura nella vita politica del paese ormai da molti anni. In merito al processo breve non possiamo che condividere le parole del procuratore ge­nerale presso la suprema Corte, Vita­liano Esposito, che ha salutato «con fa­vore » il disegno di legge sul cosiddetto «processo breve», purché – ha sottoli­neato – sia «necessariamente precedu­to da una radicale riforma strutturale dei sistemi sostanziali e processuali, ol­tre che da un adeguato potenziamen­to delle risorse umane e materiali».

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