giovedì 24 dicembre 2009

AUGURI di NATALE


Natale è la nascita di un bambino in una mangiatoia, l’incarnazione di un Dio che senza rinunciare alla sua essenza divina, ha deciso di scegliere non la forza, ma la debolezza, vuole condividere con noi la nostra vita e le nostre fatiche (tranne il peccato). Maria esclama “L’anima mia magnifica il Signore” (Lc1,49), la stessa gratitudine muove i pastori “se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e veduto” (Lc 2, 20). Il dono della vita suscita in noi sempre stupore e meraviglia. La sua sacralità sta nell’incarnazione e nel fatto che in ciascuno di noi c’è l’immagine di Dio. Meraviglia e stupore che innumerevoli opere d’arte hanno rappresentato. "I Magi sono pieni di stupore davanti a ciò che vedono; il cielo sulla terra e la terra nel cielo; l'uomo in Dio e Dio nell'uomo; vedono racchiuso in un piccolissimo corpo chi non può essere contenuto da tutto il mondo" (San Pietro Crisologo, Sermone 160, n. 2).
“Dove trovo i criteri per la mia vita, dove i criteri per collaborare in modo responsabile all'edificazione del presente e del futuro del nostro mondo?” Benedetto XVI a Colonia invitava i giovani a tornare al senso vero dell'Adorazione dei Magi:“la libertà non vuol dire ritenersi assolutamente autonomi, ma orientarsi secondo la misura della verità e del bene. La sottomissione diventa unione, perché colui al quale ci sottomettiamo è Amore.” (Marienfeld Benedetto XVI). “Amore e verità sono la vocazione posta da Dio nel cuore e nella mente di ogni uomo” (Caritas in Veritate). Come i Magi anche noi dobbiamo metterci in cammino, cambiando la nostra vita, perché come ha detto Benedetto XVI nella città dei Magi “Solo dai santi, solo da Dio viene la vera rivoluzione, il cambiamento decisivo del mondo”.
Oggi in una società dominata dal relativismo c’è molta confusione e poca certezza sul buono e sul vero. Allora l’elemento fondamentale è il bello. Solženicyn diceva “ i germogli della Verità e del Bene, troppo precoci e indifesi, vengono schiacciati, strappati e non giungono a maturazione, forse strani, imprevisti, inattesi saranno i germogli della Bellezza a spuntare e crescere nello stesso posto e saranno loro in tal modo a compiere il lavoro per tutti e tre”. Roger Scruton filosofo britannico riflettendo sul tema “La bellezza e il sacro” al Convegno “Dio Oggi. Con Lui o senza di Lui tutto cambia” ha detto: “Un mondo che contiene bellezza è un mondo in cui la vita è degna di essere vissuta. La bellezza può essere persino definita come il volto dell'amore. Il nostro mondo ha una gran sete di bellezza”. Benedetto XVI ha ribadito come la bellezza sia una via per trovare Dio, i capolavori artistici nati in Europa nei secoli passati sono incomprensibili se non si tiene conto dell'anima religiosa che li ha ispirati. Abbiamo allora scelto come icona di questo biglietto di auguri l’immagine della Natività che si trova nel Sacro Speco o Monastero di S. Benedetto a Subiaco. Qui nacque quella splendida ed inattesa esperienza del monachesimo che contaminò tutta l’Europa in ogni campo della società e della cultura.
Il nostro augurio di Natale è quello di riscoprire attraverso la bellezza una via per camminare verso Gesù e guardando Gesù bambino di riscoprire la semplicità e l’umiltà e la gratitudine che devono portarci a dire “Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha ricolmati di gioia” (Salmo 126, 3) e a fare come i Magi "videro il bambino e Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono" (Mt 2, 11)

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