giovedì 27 agosto 2009

Fine Vita e RU486 il ruolo dei partiti e del Governo

Eccoci tornati dalle vacanze trascorse in portogallo dove si sta svolgendo la campagna elettorale per le politiche con al centro i temi economici e i temi bioetici. come ci ricorda anche la recente enciclica del papa le due cose non sono certo disgiunte e la questione antropologica rimane sempre al centro.
In italia come previsto la legge sul fine vita dopo i clamori sul caso eluana che aveva compattato la maggioranza e portato ad una rapida approvazione al Senato, ora deve affrontare delle difficoltà della Camera dove anche il ruolo del presidente Fini temiamo possa influire in maniera significativa viste le sue intenzioni espresse recentemente a Genova sul fine vita, Fini: «Cercherò di correggere il testo». Innanzitutto Ci sembra corretta la proposta del ministro Sacconi: scriviamo e approviamo subito una legge di due righe che salvaguardi l'obbligo di alimentazione e idratazione di tutti e lasciamo poi al parlamento il tempo di discutere della legge sul fine vita che noi invece auspicavamo approvata velocemente.
Certo un ritardo su una legge organica come quella uscita dal Senato che poteva far testo anche per altri paesi europei non è positiva soprattutto se fatta per le difficoltà di una coesione che si era espressa al Senato.
Anche sulla RU486 va dato merito al Ministro Sacconi di non arrendersi e cercare quelle vie che possano impedirne una diffusione trasformando cosi l'aborto in un sistema anticoncezionale e lasciano le donne sole.
I temi bioetici e la centralità della persona sono sempre più al centro e devono costituire la carta d'identità del pdl, nel pd l'anima cattolica e quella laica non hanno trovato un giusto equilibrio e si è scaduti in un fuorviante rilancio del tema della laicità sempre più inteso in senso laicista. A tal proposito vorremmo esprimere la nostra concordanza con Gasparri e Quagliarello che hanno risposto a Fini dicendo che la legge uscita dal Senato non è clericale e che è stata frutto di un libero dibattito al Senato che ha espresso la posizione maggioritaria sia del pdl che del Senato stesso. Già altre volte il presidente Fini si è espresso sulla laicità del Parlamento confondendola laicità con laicismo. La sfida del pdl è trovare nella difesa dei diritti inalienabili della persona e nel rilancio di una laicità adulta quella composizione delle sue diverse anime senza cadere negli errori che hanno minato la costruzione del pd

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