mercoledì 15 luglio 2009

I soliti scoop-esperimenti a caccia di fondi

Ecco una nuova notizia "scientifica" dei soliti noti, visto che sono gli stessi della pecora Dolly e dell'embrione chimera. Ricerche pubblicizzate sulla stampa prima che esperti e scienziati possano valutarne i risultati non ancora pubblicati, ricerche si spingono sempre oltre il limite etico in quanto utilizzano embrioni , che muoiono, per la sperimentazione; in questo caso e' quasi paradossale uccidere un embrione per ottenere sperma da utilizzare per creare un nuovo embrione.
Inoltre si dice che lo scopo e' combattere la sterilità, ma non è così. non sono ricerche e studi che ne combattono le cause. Questi esperimenti non etici non garantiscono alcun risultato anzi gli stessi scienziati ammettono che le cavie, ottenute con quello sperma ricreato in laboratorio, sono morte quasi subito. Come non ricordare lo scandalo in Corea del Sud delle ricerche sulla clonazione presentate come grandi scoperte scientifiche e poi risoltosi come una grande bugia col solo scopo di reperire fondi alla ricerca? Perché non ricordare come proprio dalla Gran Bretagna continuino ad arrivare "notizie" su ricerche su embrioni e embrioni-chimera mentre le più recenti scoperte mostrano i grandi vantaggi e i successi risultati dalla ricerca sulle cellule staminali adulte piuttosto che su quelle embrionali? Perché continue campagne d'informazione su pillole varie senza parlare dei loro rischi e conseguenze sulla fertilità sia femminile che maschile (recenti studi mostrano che i principi attivi delle pillole si ritrovano in diverse falde acquifere). Perché non parlare di una corretta prevenzione dei fattori di rischio che possono portare all'infertilità? Perché non investire sulle tecniche che realmente aiutano a superare i problemi di sterilità?
Ci sembra che lo scopo di questi scoop-esperimenti serva solo per avere pubblicità e quindi nuovi fondi più che cercare di risolvere le malattie o i problemi in maniera seria ed efficace. Tendono sempre a seguire quella logica che separa l'atto sessuale dall'atto procreativo, una sessualità separata dall'apertura alla vita che tende ad essere usata e proposta solo come atto sessuale, come detto da Benedetto XVI nella Deus Caritas Est "L'uomo diventa veramente se stesso, quando corpo e anima si ritrovano in intima unità; la sfida dell'eros può dirsi veramente superata, quando questa unificazione è riuscita. Se l'uomo ambisce di essere solamente spirito e vuol rifiutare la carne come una eredità soltanto animalesca, allora spirito e corpo perdono la loro dignità. E se, d'altra parte, egli rinnega lo spirito e quindi considera la materia, il corpo, come realtà esclusiva, perde ugualmente la sua grandezza."(n5). Come affermava Paolo VI nell'Humane Vitae l’atto coniugale ha due significati, unitivo e procreativo e "mentre unisce con profondissimo vincolo gli sposi, li rende atti alla generazione di nuove vite, secondo leggi iscritte nell’essere stesso dell’uomo e della donna. Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l’atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore ed il suo ordinamento all’altissima vocazione dell’uomo alla paternità"(n12). Quindi per sua natura l'uomo è chiamato a compartecipare all'opera creatrice e dare un proseguimento alla storia nella generazione di nuove vita umane, eliminare questo suo ruolo ne limita anche l'umanità. Tutte queste ricerche temiamo siano orientate e vadano nella direzioni di idee della sessualità dove si negano addirittura la natura di donna e uomo e la loro specificità confondendola con l'idea di gender, sostenendo cioè ricerche ad hoc per chi vive una sessualità intrisicamente chiusa alla vita.

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