giovedì 9 aprile 2009

IL MISTERO DELLA PASQUA

“Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture ed è stato sepolto. E’ risorto il terzo giorno secondo le Scritture" (1Cor15)
Aderiamo e ci facciamo cambiare da questo annunzio di San Paolo?
Di fronte alle mie difficoltà, ansie, paure, tribolazioni, lascio a Gesù prendere su di sé tutto questo per non farmi schiacciare e per farmi salvare riacquistando così quella serenità e gioia che mi devono sempre contraddistinguere in quanto io credo nella Resurrezione di Gesù Cristo? San Paolo ci ricorda “Se Cristo non è risorto vuota è la nostra fede”. Ma cosa significa per noi? Benedetto XVI ci ricorda “non esiste una vita riuscita senza sacrificio[..] senza il si alla Croce, senza il camminare in comunione con Cristo giorno per giorno, la vita non può riuscire”. Spesso invece noi ci affidiamo alle nostre forze o cerchiamo una nostra via per trovare la felicità rimanendo poi sconfortati e tristi perché non la troviamo.
“Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me»…Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. (Gv13)
A volte anche noi facciamo fatica, come Pietro, a capire e a lasciar fare a Gesù nella nostra vita. A volte noi per primi non ci perdoniamo ma dobbiamo imparare ad affidarci a Gesù, Lui è la via della salvezza e Lui ci indica con il Suo esempio che la strada della salvezza è quella del servizio e del dono.
“E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani” (1 Corinzi 1), riflettiamo sul senso vero della Crocifissione che è il dono di Gesù che da la Sua vita per noi, uno scandalo che da senso alla morte e quindi da senso alla vita. Era uno scandalo allora ma forse anche oggi in un tempo in cui spesso non si trova il senso della vita, della sofferenza e della morte, allora è utile fermarci ad osservare un’immagine di Gesù in croce per recuperare il senso vero del dono gratuito di Dio. San Paolo sulla via di Damasco ha compreso come tutto nella sua vita sia frutto dell’iniziativa gratuita e misericordiosa di Dio. “Per grazia di Dio sono quello che sono e la sua grazia non è stata vana in me”. Possiamo noi dire altrettanto per noi stessi?

L’augurio per questa Pasqua è quello di poter comprenderne il vero mistero, fidarci di Dio anche quando magari non comprendiamo quello che ci viene chiesto o non sappiamo viverlo, che questa Pasqua ci aiuti a riscoprire che tutto concorre al bene e che la vita vera, la vera libertà è amare, donarsi agli altri, San Paolo dice “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”, soltanto cosi la nostra vita diventa più grande, più vera e potremo cosi accorgerci di quel centuplo che già in questa vita ci è stato promesso.

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